Buonuscita posticipata ai dipendenti pubblici, norma all’esame della Consulta. Decisione a breve: mina da 15 miliardi per i conti pubblici

Il Messaggero del 12 gennaio 2019

La buonuscita dei dipendenti pubblici rischia di diventare una mina sui conti pubblici. La norma che posticipa fino a 24 mesi il pagamento della liquidazione agli statali, è da tempo sotto esame della Corte Costituzionale dopo un ricorso presentato dal sindacato Unsa. E la decisione potrebbe arrivare in tempi brevi, sicuramente entro l’anno.

Se la Consulta dovesse dichiarare illegittimo il pagamento posticipato delle liquidazioni, si aprirebbe immediatamente nei conti pubblici del 2019 un buco di 2,3 miliardi di euro. Ma una pronuncia in tal senso renderebbe poco sostenibile anche lo slittamento fino a 5 anni del versamento della buonuscita per i dipendenti che useranno lo scivolo di Quota 100, il pensionamento con 62 anni di età e 38 di contributi. In questo caso le cifre diventerebbero decisamente più rilevanti.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

5 Risposte a “Buonuscita posticipata ai dipendenti pubblici, norma all’esame della Consulta. Decisione a breve: mina da 15 miliardi per i conti pubblici”

  1. dopo 38 anni di lavoro nella pubblica amministrazione non siamo in grado di utilizzare i nostri soldi maturati perchè a noi dipendenti pubblici non c’é consentito neance richiedere una anticipazione,quello che ai lavoratori del settore privato hanno ottenuto vergognatevi.

  2. Non capisco perché dicono mina da 15 miiardi per i conti pubblici, ma non sono i soldi nostri?….

  3. Perché la chiamano buonuscita?
    E’ meglio chiamarla bruttuscita!
    Fra non molto, però, la definiranno nienteuscita.

  4. Certo la mobilitazione dei sindacati nazionali non corrisponde a quelli regionali , quando questo sistema è gia’ stato adottato ed applicato in sicilia.

  5. Ma nessuno ha detto a questi giornalisti del nord e centro italia che in sicilia questa ingiustizia si perpetra da 3 anni?

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