Cassazione: il possesso della laurea non obbliga il datore di lavoro ad assegnare mansioni superiori

Una dipendente della Regione Campania agisce avverso il proprio datore di lavoro contestando il mancato riconoscimento di adeguata posizione lavorativa, la quale non risulterebbe rapportata alle qualifiche professionali dallo stesso possedute. In primo grado il Tribunale, ex art. 2043 cod. civ., riconosce la lesione subita dal lavoratore e condanna la Regione al risarcimento del danno di circa 50mila euro, sul presupposto di aver subito un danno psicofisico per non essere stata assegnata a mansioni più consone al titolo accademico.

Di diverso avviso invece la Corte d’Appello, che ribalta la decisione di primo grado, affermando che «l’impiegata non poteva vantare alcun diritto in relazione al possesso della laurea»…..continua a leggere

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir