Cassazione. Nella Pa stabilizzazioni sotto esame. Decideranno le Sezioni unite sulla possibilità di assumere i precari senza concorso

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Nella Pa stabilizzazioni sotto esame

Giro di vite in vista per le assunzioni senza concorso e per la stabilizzazione dei lavoratori precari negli enti pubblici economici. Le Sezioni Unite della Cassazione dovranno pronunciarsi infatti sulla possibilità di convertire i rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato aggirando la regola del concorso pubblico.

La questione è stata rimessa alle Sezioni Unite dalla Sezione lavoro (ordinanza interlocutoria n. 4458/2014), investita di un ricorso dell’Ente Autonomo Fiera del Mediterraneo volto a contestare una sentenza della Corte d’ appello di Palermo. Quest’ultima aveva ritenuto nullo il termine apposto a un contratto di lavoro stagionale (prorogato per 32 mesi) e lo aveva dunque trasformato in rapporto a tempo indeterminato.

Come ricorda la Sezione lavoro, nel pubblico impiego vige la regola del concorso, prevista dall’articolo 97 della Costituzione, come modalità ordinaria di reclutamento. Eventuali violazioni comportano la nullità del contratto e la responsabilità per danno erariale dei dirigenti in relazione al danno liquidato a favore del lavoratore (articolo 36 del Dlgs 165/2001).

Inoltre, nel pubblico impiego il divieto di conversione dei rapporti di lavoro a tempo determinato si giustifica per ragioni di controllo della spesa pubblica e di rispetto dei vincoli di bilancio ora rafforzati dal nuovo articolo 81 della Costituzione (legge costituzionale n. 1/2012). Vero è che il personale degli enti pubblici economici è soggetto al regime dei rapporti di lavoro privato.

Molte leggi, specie regionali, pur prevedendo la regola generale del concorso pubblico, ammettono sistemi alternativi (liste di collocamento e mobilità, prove di idoneità attitudinale non a numero chiuso eccetera) che portano poi a stabilizzare il personale per legge o in seguito a causa civile.

In dissenso con la sentenza d’appello, la Sezione lavoro dubita che gli enti pubblici economici possano godere di sistemi di reclutamento molto diverso da quello delle pubbliche amministrazioni. Ciò cozzerebbe col principio di imparzialità e le esigenze di controllo della spesa pubblica. E poiché, al di là del caso specifico, molte leggi regionali tendono a stabilizzare i rapporti di lavoro precari, la Sezione ritiene si bene che le Sezioni Unite facciano chiarezza una volta per tutte. In epoca di spending review il vento sta cambiando direzione.

Il Sole 24 Ore – 26 febbraio 2014 (tratto dal sito www.sivempveneto.it)

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Cassazione. Nella Pa stabilizzazioni sotto esame. Decideranno le Sezioni unite sulla possibilità di assumere i precari senza concorso”

  1. @luca invece di blaterare, bla, bla, riconosci il fatto che delle pubbliche amministrazioni, scuola enti locali, regionali enti economici enti statali, hanno abusato dei contratti a termine, che la legge che a te piaccia o no prevede che appunto siano a termine, ti ricordo che nelle poste italiane dove la stato ha la maggioranza delle azioni molti precari hanno fatto ricorso ed il giudice del lavoro ha riconosciuto le loro ragioni imponendo la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, quindi prima di parlare a vamvera informati, forse quello che ti rode e che anche tu non sei un precario? a pensar male a volte s’indovina………………

  2. La Pubblica amministrazione non sfrutta nessuno, ti da la possibilità di lavorare e guadagnarti un pezzo di pane…! Se ai precari storici tutto questo non gli stava bene, erano e sono padronissimi di fare un concorso altrove, vincerlo e andarsene in qualsiasi momento!!!
    Giustamente è comodo lavorare sotto casa, senza fare concorsi e avere la possibilità di fare altri lavori collaterali!!! Diciamola tutta!

  3. il 27 marzo c’è anche la sentenza della corte di giustizia europea sui precari sfrutttati dalle pubbliche amministrazioni, quindi vedremo……….

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