Con la crisi si vendono “i gioielli” di famiglia…(in tutti i sensi)

Sono sempre di più coloro che vanno ad impegnarsi in banca, al Monte di Pietà, gli ori e i ricordi di famiglia. Gioielli, collanine, catenine, anelli e orologi. Per avere immediatamente a disposizione del denaro liquido e far fronte così a spese e scadenze. Soprattutto bollette domestiche e tasse universitarie dei figli.

Ma c’è anche chi per combattere la crisi mette in vendita altri “gioielli” all’insaputa della famiglia, dei mariti e dei figli.

E ora la crisi coinvolge anche lo status symbol per eccellenza

Da gennaio e settembre crollano i servizi di telefonia: chiamate, messaggi e internet. Vodafone resta al primo posto, ma è quella che accusa il calo maggiore, Wind limita i danni ma perde 100 milioni di fatturato in nove mesi. Tim ancora sul secondo gradino del podio, ma il calo è dell’8,1%, superiore comunque alla media del settore.

Napoleone, Schumacher e Berlusconi

Per commentare l’ennesimo annuncio di discesa in campo di Silvio Berlusconi, Grillo ricorre a Lucio Battisti…..Grillo a Berlusconi: “Ancora tu? Ma non dovevamo rivederci più?”

Lui torna in campo per vincere….. Berlusconi: torno in campo per vincere.

Per qualcuno Belusconi ha già perso….. Fini: «Berlusconi sa che ha già perso».

C’è persino chi accosta…. Napoleone, Schumacher e Berlusconi… nella speranza che, per quest’ultimo, la conclusione sia la stessa.

L’Europa è un po’ “scettica” sulla discesa in campo di Berlusconi…..Schulz (Ue) contro il ritorno di Berlusconi: “Minaccia la stabilità in Italia ed Europa”.

E la Chiesa cosa ne pensa della discesa in campo di Berlusconi?

Monsignor Negri contro il ritorno del cavaliere: non mostra senso del limite. ….Il neo-arcivescovo “bacchetta” Berlusconi.

 Mi pare che, per il momento, possa bastare.

Turn-over, il calcolo è annuale.

ENTI LOCALI – PUBBLICO IMPIEGOCorte conti. Turn-over, il calcolo è annuale.
Il calcolo della spesa di personale cessato, da considerare per il turn-over, negli enti locali va effettuato tenendo conto dell’anno intero e non della frazione di anno effettivamente lavorata. 
La Corte dei conti, sezione regionale di controllo della Toscana, col parere 17.11.2010 n. 160, fornisce un chiarimento fondamentale per la corretta applicazione dell’articolo 14, comma 9, del dl 78/2010, convertito in legge 122/2010.
Tale disposizione ha modificato l’articolo 76, comma 7, del dl 112/2008, convertito in legge 133/2008, il quale ora dispone: «È fatto divieto agli enti nei quali l’incidenza delle spese di personale è pari o superiore al 40% delle spese correnti di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale; i restanti enti possono procedere ad assunzioni di personale nel limite del 20% della spesa corrispondente alle cessazioni dell’anno precedente».
Era fin qui rimasta incertezza rispetto al computo appunto del limite del 20% corrispondente al personale cessato l’anno precedente.
Visto il chiaro intento della manovra estiva 2010 di ridurre drasticamente la spesa pubblica, poteva desumersi che il 20% dovesse essere computato per cassa e, cioè, immaginando che un dipendente cessasse dal servizio a giugno, si dovesse conteggiare il 20% del costo sostenuto effettivamente per i sei mesi di lavoro. Era, tuttavia, chiara la conseguenza eccessivamente restrittiva di simile chiave di lettura.
Nell’esempio fatto, in effetti il limite di spesa, per la singola cessazione, sarebbe divenuto del 10%, con l’allungamento ad libitum dei tempi di copertura del turn-over e, soprattutto, con una distorsione del criterio di limitazione delle assunzioni che deve avvicinarsi quanto più possibile alla sostituzione di un dipendente, ogni cinque che cessano. Il computo della cassa ovviamente può di molto allontanare da tale risultato.
La sezione Toscana, molto semplicemente spiega che «la locuzione spesa corrispondente alle cessazioni va interpretata quale spesa annuale», estendendo agli enti locali la logica seguita dal dipartimento della Funzione pubblica nella circolare 18.10.2010 Uppa, la quale precisa che i risparmi realizzati per cessazione vanno calcolati «sempre sui 12 mesi» (articolo ItaliaOggi del 21.01.2011 – tratto da www.corteconti.it).

Taglio di stipendi e indennità dei deputati all’Ars. Dobbiamo crederci?

Messo a punto un disegno di legge che recepisce i tagli imposti dal governo Monti. Si tratta di un taglio di circa 3.500 euro allo stipendio dei massimi vertici di Ars e Regione e un ridimensionamento di tutte le indennità aggiuntive che gonfiano la busta paga dei deputati.

Lo stipendio del presidente dell’assemblea e quello del presidente della Regione non potrà superare i 13.500 euro lordi al mese, cifra comprensiva di ogni indennità. Quello dei deputati non potrà superare gli 11 mila, anche in questo caso indennità comprese.

…E sulla Formazione l’ex dirigente generale Albert presenta un esposto dettagliato. Le indagini della Corte dei Conti riguarderebbero pure lo straordinario pagato ai dipendenti

L’ex dirigente generale del Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Ludovico Albert ha presentato un esposto al presidente Crocetta e ai ministri Fornero e Barca con il quale ha denunciato tutta una serie di “anomalie” (chiamiamole così) riguardanti il settore della Formazione.

  • Fondi extra budget assegnati agli enti al di là del finanziamento approvato inizialmente;
  • Anticipazione agli enti fino all’80 per cento del finanziamento senza chiudere mai il rendiconto finale;
  • Pagamento discrezionale della stessa ora di corso di formazione in un ventaglio che andava da 75 a 241 euro.

Un troncone di indagini riguarderebbe pure lo straordinario pagato dal Dipartimento che tra il 2008 e il 2009, per molti dipendenti avrebbe superato, e di gran lunga, le normali ore di servizio.

Per avere cercato di portare un po’ d’ordine, Albert avrebbe subito anche intimidazioni (gli sarebbero state bucate le ruote dell’auto).

In mezzo a tale marasma e con il fiume di denaro pubblico che scorre in questo settore sembra che qualche dipendente “si arrangiasse” stornando verso il proprio conto corrente i mandati di pagamento destinati ai fornitori.