Per lo straordinario a carico del Famp, in attesa di chiarimenti, portatevi la merenda da casa……………………

La Funzione Pubblica sforna l’ennesima circolare sull’indennità di mensa.

Si tratta della circolare n. 24494 del 13 febbraio 2012 che comunica che, a causa dell’esiguità dei fondi assegnati, verrà assicurato, esclusivamente, il pagamento dell’indennità di mensa per i soli rientri obbligatori del personale regionale.

La circolare sottolinea, inoltre, l’impossibilità di garantire il pagamento in relazione ad eventuali rientri non obbligatori (……) finanziati mediante fonti di copertura diversi rispetto ai capitoli del trattamento economico (fondi UE, fondi nazionali, progetti regionali o qualsiasi altra fonte).

In relazione a tali fattispecie l’indennità di mensa dovrà essere posta a carico delle medesime fonti di finanziamento sulle quali viene imputato il costo dei corrispondenti rientri pomeridiani.

E fino a questo punto la circolare (che, comunque, non può avere effetto retroattivo) potrebbe essere condivisibile.

Tuttavia la circolare è sibillina relativamente ai rientri autorizzati (straordinario) a carico del Famp (anzi dice che verrà assicurato, esclusivamente, il pagamento dell’indennità di mensa per i soli rientri obbligatori del personale).

Chiederemo ulteriori chiarimenti alla Funzione Pubblica e vi informeremo tempestivamente.

Circolare del 9 febbraio 2012 Scarica la circolare

Circolare del 13 febbraio Scarica la circolare

Recente parere Aran sulla mensa.

Scarica il recente parere dell’Aran Sicilia (Clicca qui) che, sostanzialmente conferma che l’attribuzione dell’indennità di mensa deve avvenire qualora ricorrano le condizioni prevista dai commi 2 e 3 dell’art. 104 del CCRL 2002-2005.

Art. 104

Comma 2 – Il buono pasto viene attribuito per la singola giornata lavorativa nella quale il dipendente effettua un orario di lavoro ordinario superiore alle sei ore e trenta minuti, con la relativa pausa (almeno 30 minuti) prevista dall’art. 43 all’interno della quale va consumato il pasto.

Comma 3 – Il buono pasto viene attribuito anche per la giornata lavorativa nella quale il dipendente effettua, immediatamente dopo l’orario ordinario una prestazione di lavoro straordinario, nel rispetto della pausa prevista dall’art. 43 (almeno 30 minuti) all’interno della quale va consumato il pasto.

Buono pasto (ticket) al posto dell’indennità di mensa?

Mentre alla Funzione Pubblica continua la discussione sull’indennità di mensa, qualche sindacato ha proposto al Dirigente Generale dott. Bologna di verificare la fattibilità per l’attribuzione ai dipendenti regionali del buono pasto (ticket), al posto dell’indennità sostitutiva della mensa il cui importo lordo è di 10,33 euro.

Il ticket avrebbe il vantaggio di non essere sottoposto a tassazione e di non fare cumulo con il reddito.

Vediamo quali sono gli svantaggi (….)

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Indennità di mensa: nessun accordo alla Funzione Pubblica

Come preannunciato nei giorni scorsi (Leggi qui) si è svolta oggi la riunione sull’indennità di mensa convocata dal Dipartimento Funzione Pubblica.

Come era facilmente preventivabile non è stato raggiunto alcun accordo con le Organizzazioni Sindacali, compatte, sia pure con sfaccettature diverse, a rivendicare il diritto alla mensa per i lavoratori che effettuano i rientri pomeridiani siano essi obbligatori o in plus orario.

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Ai dipendenti regionali l’indennità di mensa solo per i rientri obbligatori?

Il Dirigente Generale del Dipartimento Funzione Pubblica, dott. Giovanni Bologna, vista l’insufficiente disponibilità finanziaria del capitolo “mensa” a causa dei tagli apportati dalla precedente legge di bilancio e considerate le perplessità del Dipartimento Bilancio (che ritiene suddetta spesa non obbligatoria) nell’apportare le necessarie variazioni, ha scritto a tutti di Dirigenti Generali perché adottino “utili iniziative, in caso di autorizzazioni in plus orario, dirette alla riduzione dei costi derivanti dall’applicazione dell’art. 104 3° comma del CCRL 2002-2005 (?).

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Pagamento dell’indennità di mensa – Taglio del 37,2%?

Il Dirigente Generale della Funzione Pubblica ha diramato una nota a tutti i Dirigenti Generali, i Capi di Gabinetto e i Dirigenti degli Uffici Speciali nella quale dichiara che “si è reso necessario operare una riduzione del 37,2% sulla generalità delle richieste pervenute” di pagamento di indennità di mensa invitandoli pertanto ad adottare, in caso di prestazioni in plus orario, tutte le iniziative utili ad evitare l’assunzione di debiti fuori bilancio.

La nota continua dicendo che, in attesa di ulteriori approfondimenti, i Servizi del Personale daranno la priorità al pagamento dell’indennità di mensa relativa ai rientri obbligatori.

Considerato che l’art. 104 comma 3 del CCRL 2002-2005 stabilisce che il buono pasto viene attribuito anche per la giornata lavorativa nella quale il dipendente effettua, immediatamente dopo l’orario ordinario una prestazione di lavoro straordinario, nel rispetto della pausa prevista dall’art. 36 all’interno della quale va consumato il pasto, prevedo un notevole aumento del contenzioso qualora non verrà rimpinguato il capitolo “mensa”.

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Funzione Pubblica: per i progetti obiettivo tutti a dieta.

Sembrerebbe che il Dirigente Generale del Dipartimento Funzione Pubblica abbia emesso una nota con la quale, oltre a esplicitare gli obiettivi e le finalità del progetto, fornisce alcune informazioni generali sulle modalità di svolgimento del progetto (modalità che andrebbero discusse in sede di contrattazione con le OO.SS.).

Sembrebbe, inoltre, che suddetta nota escluda la corresponsione dell’indennità di mensa per coloro che parteciperanno al progetto effettuando i rientri pomeridiani “stante l’insufficiente disponibilità finanziaria sul capitolo”.

Se la notizia dovesse essere confermata il Cobas/Codir, ritenendo la mancata corresponsione della mensa contraria a quanto previsto dal CCRL, interverrà a tutela dei dipendenti.