Finanziaria. A proposito dell’Irsap (ex ASI)

A proposto dell’Irsap, Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive, ecco una norma inserita in finanziaria che mi turba non poco.

(…..) al fine di realizzare un contenimento dei costi di gestione ed un conseguente risparmio di spesa, nella predisposizione della pianta organica di cui al comma 10 dell’articolo 19 della legge regionale 12 gennaio 2012, n. 8, l’IRSAP dovrà provvedere ad operare una riduzione del personale rispetto a quello indicato al terzo periodo del predetto comma 10 quantificata in almeno il quaranta percento di quello dirigenziale ed almeno il venticinque percento di quello del comparto non dirigenziale. Al personale dei soppressi Consorzi ASI, il quale ai sensi del citato comma 10 dell’articolo 19 della legge regionale 12 gennaio 2012, n. 8, permane ad ogni effetto giuridico ed economico in forza presso i predetti Consorzi sino all’adozione della pianta organica dell’IRSAP, in esubero rispetto alla predetta pianta organica, si applicano le vigenti disposizioni previste per l’eccedenza di personale e la mobilità. È abrogato il quarto periodo del comma 10 dell’articolo 19 della legge regionale n. 8/12 (…..)

Finanziaria regionale. Filtra qualche indiscrezione sul personale

Fondo salario accessorio personale con qualifica dirigenziale

  1. A decorrere dal 1° gennaio 2013 l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale con qualifica dirigenziale costituenti il fondo di cui all’art. 66 C.C.R.L. 2002/2005,  come determinato ai sensi dell’art. 1 comma 8 della L.r. 9/2012, è ridotto del venti per cento.
  2. A decorrere dal 1°  gennaio 2013 al personale con qualifica dirigenziale dell’amministrazione regionale,  e degli enti di cui all’art. 1 L.r. 10/2000 si applica l’art. 9, comma 32, del D. L. 78/2010 convertito nella legge 122/2010. Resta fermo che, nelle ipotesi di cui al sopra citato articolo 9 D.L. 78/2010, al dirigente viene conferito un incarico corrispondente alla fascia giuridica di appartenenza.
  3. Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano con le medesime decorrenze agli enti, aziende ed istituti sottoposti a vigilanza, tutela o controllo dell’Amministrazione regionale o che,  comunque, beneficiano di trasferimenti a qualunque titolo a carico del bilancio regionale, comprese le società a totale o maggioritaria partecipazione pubblica, anche se applicano un contratto diverso dal C.C.R.L.

 Riduzione organico

  1.  In coerenza con i principi  e le finalità dell’art. 2 del decreto-legge 06.07.2012, n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 07.08.2012, n.135, viggono per il quadriennio 2013-2016, per il personale dell’Amministrazione regionale, i requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso al trattamento pensionistico in base alla disciplina vigente prima dell’entrata in vigore dell’art. 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  2. Il requisito minimo di età anagrafica per l’accesso al trattamento pensionistico con il cosiddetto sistema delle quote, di cui alla tabella 2B” della legge 23 agosto 2004, n. 243 e successive modifiche ed integrazioni, è fissato in 60 anni e 3 mesi.
  3. Nelle more della rivisitazione e riorganizzazione dell’Amministrazione regionale, la dotazione organica del personale di cui all’art. 5 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 e all’art. 51, comma 2, della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11, è ridotta in numero pari ai soggetti che vengono collocati in quiescenza in attuazione delle previsioni di cui al precedente comma 1.
  4. Ai fini della liquidazione e dei tempi di erogazione dell’indennità di buonuscita comunque denominata, limitatamente al personale destinatario delle superiori disposizioni, i termini previsti dall’art. 3 del decreto-legge 28.03.1997, n. 79, convertito con modificazioni dalla legge 28.05.1997, n. 140, e dall’art. 1, comma 22, del decreto-legge 13.08.2011, n. 138, convertito con modificazioni dall’art. 1, comma 1, della legge 14.09.2011, n. 148, sono  incrementati di ulteriori 12 mesi.

Pensioni e stipendi. Salta il limite del “quinto”. Ora è tutto pignorabile

C’era una volta il limite detto del quinto dello stipendio: ovvero, un creditore, o più spesso il concessionario della riscossione, poteva pignorare fino a un quinto, al massimo, dello stipendio (o della pensione) presso terzi, cioè la banca o le Poste. La norma sulla tracciabilità del contante contenuta nel decreto salva-Italia licenziato dal Governo Monti a fine 2011, ha introdotto di fatto l’obbligo di apertura di un conto corrente per i pensionati sopra i mille euro (dove l’Inps versa il mensile): questa norma sovverte tutta la  disciplina dei pignoramenti presso terzi, compresa quella del quinto dello stipendio).

Pignorabili per intero sono quindi pensioni e salari dei dipendenti. Succede infatti che il limite succitato si applica solo solo se il pignoramento viene effettuato alla fonte, cioè direttamente a chi eroga l’emolumento e procede all’accantonamento delle quote pignorate (l’Ente di Previdenza o il datore di lavoro). Se il pignoramento avviene in un momento successivo, basta un giorno, all’accreditamento del mensile sul conto corrente presso la banca o le Poste, la clausola di salvaguardia (salvaguardia della dignità della persona, per inciso) non vale più.

Comunismo, capitalismo ed Euro

Nonostante tutti i sacrifici che hanno portato al progressivo impoverimento degli italiani con livelli altissimi di disoccupazione mai raggiunti prima d’ora, siamo un paese più che mai a rischio.

La colpa non è della mancanza di un governo, come vorrebbero darci a bere.

Nessun governo di qualsiasi colore può fare nulla fino a quando restiamo legati all’Euro così come, al momento è congegnato, e al sistema perverso del fiscal compact.

Chi promette oggi di togliere l’Imu e, addirittura, di rimborsarla, proprio per il fiscal compact, deve recuperare il soldi altrove (tagli ai servizi, allo stato sociale, alla scuola pubblica etc.).

Anche in Italia siamo a forte rischio rapina. Pensaci!
rapina-cipro

ARAN Presentato il “Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei dipendenti”

Il Presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, ha presentato oggi alla stampa il  rapporto sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici, la pubblicazione semestrale  dell’Aran che fa il punto sull’andamento delle retribuzioni dei pubblici  dipendenti.   Il  Rapporto   analizza gli ultimi dati disponibili sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici e sulla spesa complessiva per le retribuzioni  sostenuta  dalle pubbliche  amministrazioni.  Si conferma il quadro  complessivo,  già messo in luce dai precedenti numeri del Rapporto, caratterizzato da  retribuzioni sostanzialmente ferme e perfino in leggera diminuzione  (il  2011 fa segnare, su tutto il pubblico impiego, -0,8%).

La spesa per le retribuzioni dei dipendenti pubblici nel 2011 è stata di 170 miliardi di euro in calo dell’1,6% sul 201o. È il primo calo da oltre 30 anni, ovvero dal 1979.

Le unità di monitoraggio e controllo dei Dipartimenti regionali cercano personale

Atto di interpelloCon deliberazione n. 486 del 18 dicembre 2012, recante: “P.O. FESR Sicilia 2007/2013 – Road Map Sicilia”, il Governo regionale ha approvato la “Road Map” concordata con il Governo centrale, per sanare le criticità che causano rallentamento nell’utilizzo dei fondi europei. La Deliberazione prevede, tra l’altro, di rafforzare la dotazione, in termini di risorse umane, delle unità che si occupano dei programmi cofinanziati dalla Commissione Europea.