Qualche anno fa il loro contratto era uno status da sbandierare, il posto fisso per antonomasia. Tanto più che negli ultimi giorni i regionali si sentono ingiustificatamente sotto attacco. Sbeffeggiati a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti, televisivamente irrisi da Maurizio Crozza, i dipendenti di Palazzo d’Orléans pagano la confusione con quelli che a denti stretti chiamano «i cugini ricchi», il personale dell’Ars. I regionali un limite massimo ai compensi ce l’hanno già, 160mila euro annui fino al 2019, e lo sfiorano solo in una trentina di casi su 14mila. Gli altri, invece, si accontentano di una busta paga meno pingue: più di uno su tré, circa cinquemila persone, guadagna appena mille euro netti al mese per 12 mensilità più la tredicesima.
Un dirigente regionale di unità operativa, con responsabilità dei procedimenti e dei provvedimenti per milioni di euro guadagna meno della metà di un dirigente comunale o delle ex province. Ing.Gaspare Barraco.Marsala.