C`era una volta il “mito” regionali. Invecchiati e “tagliati” cercano l`aumento

Repubblica dell’11 gennaio 2018

Qualche anno fa il loro contratto era uno status da sbandierare, il posto fisso per antonomasia. Tanto più che negli ultimi giorni i regionali si sentono ingiustificatamente sotto attacco. Sbeffeggiati a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti, televisivamente irrisi da Maurizio Crozza, i dipendenti di Palazzo d’Orléans pagano la confusione con quelli che a denti stretti chiamano «i cugini ricchi», il personale dell’Ars. I regionali un limite massimo ai compensi ce l’hanno già, 160mila euro annui fino al 2019, e lo sfiorano solo in una trentina di casi su 14mila. Gli altri, invece, si accontentano di una busta paga meno pingue: più di uno su tré, circa cinquemila persone, guadagna appena mille euro netti al mese per 12 mensilità più la tredicesima.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “C`era una volta il “mito” regionali. Invecchiati e “tagliati” cercano l`aumento”

  1. Un dirigente regionale di unità operativa, con responsabilità dei procedimenti e dei provvedimenti per milioni di euro guadagna meno della metà di un dirigente comunale o delle ex province. Ing.Gaspare Barraco.Marsala.

I commenti sono chiusi.