Chiusura pomeridiana dei locali del Dipartimento Funzione Pubblica

Con nota prot. n. 80487 del 31 maggio 2012 il Dirigente Generale del Dipartimento Funzione Pubblica ha disposto la chiusura pomeridiana dell’ufficio per insufficiente disponibilità finanziaria nel capitolo “utenze”. La nota recita testualmente:

“Atteso che il bilancio di previsione, approvato con l.r. n° 25/2012, non presenta sufficiente disponibilità per il pagamento delle utenze per forniture già dal mese di giugno p.v. ed al fine di contenere le stesse spese a carico della rubrica di bilancio di questo dipartimento, si comunica che a partire dal 4 giugno p.v. i locali dell’immobile, sito a Palermo in viale Regione Siciliana n. 2194, anticiperanno l’orario di chiusura alle ore 16,00, fermo restando l’orario di chiusura del mercoledì (ore 20,00)” Leggi la nota.

Non mi pare che ci sia bisogno di ulteriori commenti sulla situazione finanziaria della regione.

Di contro, però, si continua a sperperare centinaia di migliaia di euro in consulenti, esperti e ……Uffici Speciali (Regione, le nomine non si fermano. Spunta un nuovo Ufficio Speciale).

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

16 Risposte a “Chiusura pomeridiana dei locali del Dipartimento Funzione Pubblica”

  1. Scusate,
    si è parlato dell’indennità dei dirigenti, ma, se non sbaglio, anche l’indennità per i componenti dell’ufficio di gabinetto della funzione pubblica viene, praticamente, percepita senza effettuare nessun rientro pomeridiano.
    E’ giunta l’ora di eliminare tutte le indennità ed erogare l’accessorio in base all’effettiva prestazione lavorativa. Chiamatelo ritorno al passato, al vecchio caro straordinario. Quanto meno, eri obbligato ad uscire di casa per andare a timbrare…………….

  2. E’ evidente che il “nocciolo” del problema non è la timbratura del cartellino.
    Ma è ANCHE questo, in un’ottica complessiva del rapporto tra dirigenti e dipendenti del comparto ormai diventato, per diversi motivi, abbastanza delicato.
    Nel momento in cui (e mi auguro si tratti solo di una situazione temporanea) gli uffici regionali chiudono di pomeriggio, non consentendo quindi (a chi lo faceva….) di poter svolgere lavoro straordinario (precedentemente autorizzato per esigenze di servizio), mentre CONTESTUALMENTE vengono impegnate le somme necessarie a pagare la retribuzione accessoria per i dirigenti, mi sembra che qualunque occasione in grado di inasprire le notevoli “differenze” di status tra i due comparti dovrebbe essere accuratamente evitato.
    E poi io parlavo di BUON ESEMPIO in senso lato, riferendomi quindi al ruolo complessivo svolto dal dirigente e che riguarda tutta l’attività lavorativa, a cominciare dalle regole basilari: il rispetto della durata della prestazione è una di queste.
    Signori dirigenti, i colleghi del comparto vi osservano e vi giudicano: accettereste di essere “valutati” da loro?

  3. Amici,
    sembrerebbe proprio che il “nocciolo” del problema non sia quello di cercare di migliorare la produttività di comparto e dirigenza, cercando di ottenere un rinnovo contrattuale degno di tale nome.
    Stringi stringi, il problema principale è la “timbratura”.
    La dirigenza ha ottenuto questo “privilegio” e ora la massima aspirazione per il comparto è quello di adeguarsi, non certo per aumentare la produttività ma per emulare quei (spero pochi) dirigenti che ne abusano.
    Come dire: io critico gli evasori fiscali (commercianti, industriali, liberi professionisti etc.) ma, al tempo stesso, sarei il primo evasore se solo ne avessi la possibilità.
    Del resto, in tempi non lontani, in assenza delle macchinette marcatempo, il fenomeno dell’entrata in ufficio in orari abbastanza comodi era ampiamente diffuso tra quanti ora, nell’ambito del comparto, aspirano ad adeguarsi.
    Se questa è la nostra massima aspirazione, la nostra battaglia contro i vari Brunetta e Fornero di turno è persa in partenza.

  4. Caro Romeo,
    ottima deduzione, sono un dirigente. ma non capisco il suo sillogismo!?!?!? Forse qualche cattivo dirigente le ha detto che il titolo è prerogativa solo dei dirigenti?
    Perche si dispisce di non condividere il mio punto di vista, ognuno è libero di espimere il proprio punto di vista! Forse qualche cattivo dirigente le ha imposto le sue idee?
    Perche trova grottesco il semplice gesto di vistare una dichiarazione che ha il solo scopo di prenderene visione e non di controllo. Forse qualche cattivo dirigente ha messo in discussione le sue dichiarazioni?
    Sulla soluzione da lei proposta mi trova perfettamente daccorso: timbriamo tutti!!!! Vado in ufficio alle 7,30, mi faccio le mie sei ore e trenta e alle 14,30, traffico permenttendo, riesco ad essere in spiaggia a mondello! E cosi finalmente siamo tutti contenti!!
    Ora ne parlo al sindacato. Benedetto segnatelo in agendai!!
    Una buona giornata a tutti
    GPS

  5. Dott. Simone (deduco sia un dirigente, quindi utilizzo il titolo), mi dispiace non poter condividere il suo punto di vista.
    L’argomento in questione sarà anche “sterile” per lei e per molti altri dirigenti, ma non lo è affatto per i dipendenti del comparto.
    Perchè, dando per scontato che NESSUNO vada in ufficio solo per scaldare una sedia, la differenza tra un dipendente che non è soggetto a rilevazione automatica della presenza ed un altro che invece lo è, c’è ed è abbastanza difficile da giustificare.
    Si raggiunge il grottesco quando il dipendente che è giunto in ritardo redige una dichiarazione oraria scritta che viene poi controfirmata “per presa visione” da un dirigente che magari, proprio quel giorno (ma non solo….), è arrivato in ufficio dopo di lui!
    Insomma, io credo che il personale dirigenziale, in primo luogo, dovrebbe dare l’esempio, possibilmente un buon esempio….
    La “soluzione”, comunque, c’è: timbrare il cartellino tutti, dirigenti e non.

  6. Cari colleghi, visto che ho già perso l’occasione di tacere e non cogliendo l’invito a stare in silenzio … continuo a parlare perche ritengo che non ci sia nulla di segreto ne da vergognarsi.
    Certo, il cittadino che legge questi commenti ha la conferma che alla regione i dipendenti non lavorano e rubano lo stipendio. Questo voleva essere il senso del mio primo intervento immediatamente colto dal “padrone di casa”.
    Precisato ciò sembrerebbe che il problema principale tra il personale di comparto e la dirigenza sia riconducibile in sostanza al “privilegio” di quest’ultimi ad effettuare una sola timbratura attestante la presenza in servizio.
    Questo mi fa pensare che il desiderio massimo dei colleghi del comparto sia quello di emulare i loro colleghi “fannulloni dirigenti” che avendo questa possibilità la esercitano con allegria.
    Certo non aspirano a restare in ufficio 7, 8 o 10 ore al giorno.
    Oppure tutti colleghi del comparto (nessuno escluso), fatti di una pasta diversa, messi innanzi a questa facoltà, continuerebbero a rispettare con rigore l’orario di lavoro?
    Ancora una volta, questo si, abbiamo dimostrato di quanto siamo capaci di infervorarci su argomenti sterili invece di discutere come isolare quelle mele marce (dirigenti o comparto poco importa) che infangano tutta la categoria dei dipendenti pubblici.
    Il problema è che molti dirigenti inservizio non vengono visti come tali e non viene riconosciuto loro il ruolo dirigenziale ma vengono, ahimè, visti con invidia come dei dipendenti pubblici privileggiati.
    Buon lavoro a tutti.
    GPS

  7. Probabilmente Mineo avrebbe dovuto specificare subito che a rubare lo stipendio possono essere indistintamente “certi” dirigenti ma anche alcuni dipendenti comparto, tuttavia, sull’impegno di lavoro del dirigente, meglio stendere un velo pietoso.
    Non credo di essere l’unico dirigente della regione che arriva alle 7,30 (con il vantaggio di trovare posto in garage) ma tanti arrivano a mattinata inoltrata e ti risparmio l’ora in cui vanno via, non rispettando, neppure, il rientro obbligatorio del mercoledì.
    Giampi, su questo argomento è meglio tacere, ascolta a me…………….e tu hai perso l’occasione per farlo.

  8. Vorrei dire che sono d’accordo in linea di principio un po’ con tutti, ma esprimo il mio disappunto personale sulla questione che penalizza esclusivamente i miei colleghi del comparto; per i dirigenti devo dire che quando vogliono arrivare in ufficio arrivano ed e’ in eludibile e quando vogliono andarsene se ne vanno, ricorderete che loro, o voi, non avete l’obbligo di timbrare “e” ed “u” anzi avete pure, a fine di ogni mese, la possibilita’ di certificare con una semplice dichiarazione mensile il monte ore antimeridiano complessivo mensile che io, o il mio collega quisque de populo, dobbiamo attestare con la doppia timbratura quotidiana. Che dire allora? Vogliamo continuare? Che dire del raggiungimento degli obiettivi dei dirigenti in strettissima relazione con l’attuazione dei piani di lavoro dei servizi a cui sono preposti? Che dire che i contratti, in taluni casi, prevedono espressamente un rientro pomeridiano settimanale oltre quello obbligatorio del mercoledì per il raggiungimento degli obiettivi annuali? Bene! Suggerirei ai dirigenti, anche a quelli piu’ inflessibili di stare in silenzio e di contribuire a che al lavoratore venga riconosciuto il diritto di prestare servizio, comunque reso legittimamente, nell’esclusivo interesse dell’amministrazione regionale.

  9. Caro Simone,
    non conosco la tua realtà ma non possiamo certo coprire il sole con la rete.
    E’ vero! Lavoriamo per obiettivi. Ma il comportamento di alcuni (diciamo alcuni) nostri colleghi è indifendibile.
    Vero è, come (su tua sollecitazione) precisato anche Mineo, che le mele marce che scroccano lo stipendio stanno pure, e in proporzione, nel comparto.
    Ma un minimo di prestazione lavorativa all’interno dell’ufficio, da parte del dirigente, deve essere assicurata.
    Del resto l’articolo 24 del nostro contratto, quando parla di impegno di lavoro, non esclude che il dirigente debba assicurare 36 ore settimanali.
    Per molti nostri colleghi si potrebbe, invece, parlare di telelavoro e, giustamente, il comparto diventa insofferente come diventiamo insofferenti noi nei confronti dei privilegi dei politici.

  10. Sembra però che i dirigenti gli obiettivi li raggiungano comunque, indipendentemente dall’apporto del personale del comparto svolto in regime di lavoro straordinario.
    Che dire, evidentemente sono più bravi di noi….

  11. Carissimo GPS,
    hai perfettamente ragione.
    Non bisogna generalizzare.
    Ma, converrai con me che le mele marce le troviamo sia nell’uno che nell’altro comparto.
    Ho commesso l’errore di non specificare che anche nel comparto (e questo è assolutamente vero) c’è chi riscalda la sedia. Non farà lo straordinario. Ma lo stipendio non se lo guadagna assolutamente.
    E’ chiaro che se vogliamo raggiungere l’obiettivo comune del rinnovo dei contratti dobbiamo lavorare di comune accordo. La divisione dei comparti non conviene a nessuno se non a chi ci governa.
    Grazie sempre per il tuo apporto costruttivo.

  12. Benedetto ragazzo!!!!!
    Come puoi lasciarti andare a simili commenti!
    Non dimenticare che appartieni ad un sindacato che ha parecchi dirigenti iscritti.
    Bisogna chiedersi come faranno i dirigenti a raggiungere gli obiettivi senza potersi avvalere della fondamentale collaborazione in plus orario del personale di comparto.
    I dirigenti saranno costretti a lavorare da soli e da casa con propri mezzi mentre il personale di comparto potra andarsene al mare.
    Ciao GPS
    PS e stiamo ancora a chiederci della nostra cattiva nomea quando siamo noi stessi ad alimentarla?!?!?!

  13. ed il cosiddetto Call Center che fine fara’???sara’ dato pure a Ditta esterna??Oppure poi si dira’ che alla Regione non risponde nessuno?

  14. E’ risaputo che da sempre c’è chi “ne cogghi e mancu fa cogghiri”.
    Ma quelli più contenti saranno certi dirigenti che, con un massimo di 4 ore giornaliere (per citare i più stakanovisti), si fotteranno sano sano stipendio e indennità.

  15. Come al solito i più penalizzati saranno coloro che arrotondavano lo stipendio con quel poco di straordinario autorizzato e coloro che devono rimandare il recupero del debito orario, accumulato per motivi familari, alle calende greche.
    Coloro che hanno l’indennità invece ………………….”Intelligenti pauca”

  16. Chissà, magari c’è chi adesso sarà contento.
    Mi riferisco a chi ha sempre considerato coloro che effettuano lavoro straordinario come dei privilegiati e non, invece, come dipendenti che, nello svolgere attività ritenute essenziali, accettano questo compito per puro senso del dovere.
    Per quanto riguarda gli uffici speciali, temo purtroppo che dovremo abituarci all’idea che ben difficilmente potranno scomparire del tutto.
    Almeno fino a quando continuerà l’andazzo di nominare sempre nuovi dirigenti generali: quelli che vengono “sostituiti”, non potendo tornare a svolgere il normale ruolo di dirigente di terza fascia (non sia mai potessero sentirsi “declassati” e ricorrere all’aiuto di uno psicologo), dovranno pur ricevere un “parcheggio” sicuro e ben remunerato tale da evitare contenziosi con l’amministrazione regionale, no?

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