Con le attività illegali il Pil salirà ma l’uscita dalla crisi è un’altra cosa…..

EuroA partire da settembre un certo numero di paesi europei, tra cui l’Italia (ma non la Francia), inseriscono nel calcolo del Pil alcune forme di economia “criminale” (contrabbando, prostituzione e droga).

Il Pil misura la “ricchezza” materiale prodotta da un paese in un determinato lasso temporale.

Basta anche solo l’inserimento dell’economia “sommersa” (attività perfettamente legali ma non dichiarate, come le somme versate in nero al dentista o all’idraulico) nel calcolo del Pil per falsare i risultati.

Il reddito dell’economia sommersa sfugge al fisco del paese e quindi non può essere usato per determinare la ricchezza di un paese.

Se gli abitanti di una nazione hanno tutti la Mercedes, ma risultano nullatenenti per il fisco, che rapporto deficit/pil possono misurare?

Chi ha redditi solo in nero (es. un parcheggiatore abusivo che guadagna 100/200€ al giorno) può chiedere un mutuo alla propria banca? Assolutamente no.

Stessa cosa dicasi per le attività illegali.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir