E INTANTO IL GOVERNO VUOLE METTERCI IL BAVAGLIO!

Palermo 9 settembre 2020

Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e i suoi fidi scudieri, dopo avere artatamente messo in moto la macchina del fango contro i dipendenti della Regione Siciliana adesso opera impudentemente per “mettere il bavaglio” alle organizzazioni sindacali che si schierano a difesa dei lavoratori e, in particolare, alla più rappresentativa tra queste: il COBAS-CODIR.

Nei giorni scorsi, infatti, l’ARAN Sicilia, su mandato del governo, ha comunicato unilateralmente un taglio inaccettabile delle libertà sindacali che ci ha costretto a presentare un ricorso al TAR contro questo atto della Giunta di Governo e, intanto, a chiedere a tutti gli uffici della Sicilia di convocare i tavoli contrattuali esclusivamente al di fuori dell’orario di lavoro per mancanza, appunto, delle libertà sindacali atte a garantire la presenza del COBAS-CODIR.

Attuato questo ignobile disegno, inoltre, l’ARAN Sicilia, sempre su mandato governativo, sembra adesso volutamente ignorare, del tutto, il proseguimento dei lavori del comitato paritetico per la riqualificazione e riclassificazione del personale: tale atteggiamento la dice lunga sulla reale volontà di questo governo di volere rinnovare la macchina amministrativa mantenendo, invece, un comodo status quo che consenta di continuare a sfruttare tutto il personale in mansioni superiori e/o senza carichi di lavoro che possano rendere dimostrabile il reale merito della forza lavoro.

Oggi, l’Assessore alla Funzione Pubblica, ignorando incredibilmente la mancanza di prerogative sindacali a causa dell’atto autoritario dell’Aran, ha convocato in orario di lavoro i sindacati per discutere di una improbabile riorganizzazione dell’amministrazione che, in realtà, altro non è stato se non l’ennesima recita di un copione già scritto sulla falsariga della tattica “del bastone e della carota”!

I rappresentanti del COBAS-CODIR, presenti nonostante tutto, hanno manifestato e denunciato apertamente l’inconcludenza di questo esecutivo di governo in materia di amministrazione e di personale dimostrato dal fatto che non vi è alcuna reale intenzione di procedere a una seria e completa riqualificazione e riclassificazione di tutto il personale che possa effettivamente contribuire decisamente al rilancio dell’intera macchina amministrativa. E’ chiaro, invece, che si vogliano mantenere le attuali categorie (magari cambiandogli solo nome), a costo zero e favorire, così, l’immissione e la stabilizzazione di personale esterno.

I rappresentanti del COBAS-CODIR hanno respinto questo modus operandi inconcludente e hanno denunciato anche la mancata attuazione dell’istituto contrattuale della PEO per la quale, a detta dello stesso Assessore, si inizieranno a raccogliere i dati a partire dal prossimo mese di novembre lasciando facilmente intuire quanto sarà il tempo necessario per la completa definizione. Questa inattività inaccettabile da parte di tutto l’esecutivo di governo e l’inutilità in essere dimostrata dalla stessa Aran Sicilia causeranno, quindi, l’inevitabile inasprimento delle, già precarie, relazioni sindacali che spingeranno il COBAS-CODIR, sempre più, a esercitare un’azione di controllo capillare sulla politica regionale e sugli atti amministrativi con conseguenti denunce alle autorità giudiziarie su ogni anomalia riscontrata.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “E INTANTO IL GOVERNO VUOLE METTERCI IL BAVAGLIO!”

  1. Buongiorno
    Quello che mi lascia sgomenta di tutta questa faccenda e di tutto il comportamento insano e antidemocratico del Governo è l ‘ assoluta indifferenza da parte di tutto il personale regionale.
    Si subisce quotidianamente l’immonda campagna contro di noi e non si è mai avuta una reazione
    degna da opporre al Governo o meglio al presidente antidemocratico Musumeci.
    Questa martellante manipolazione della stampa tesa a screditarci viene accettata con rassegnazione.
    Quasi si convincono, molti colleghi, che sarebbe ingiusto opporsi.
    Non mi va di fare un’ analisi del profilo di tutta la classe regionale.
    Non voglio addentrarmi in materia sociologica e psicoanalitica.
    Ma siamo ,questo stiamo dimostrando , delle menti non pensanti.
    Ed è cosi’ che pian piano si tolgono i diritti ai lavoratori .
    Ed è cosi’ che si instaurano dittature velate che altro non è che fascismo.
    Quello che io auspico è una presa di coscienza da parte dei colleghi regionali.
    Qui si sta giocando una partita importantissima e io non vorrei ritrovarmi ad essere complice di un meccanismo complesso ma ben studiato che riporta i lavoratori indietro di 70 anni.
    Ora le chiedo: non bisognerebbe scendere dalle nostre pseudo sicurezze e cominciare a pensare a come rendere concrete le azioni da intraprendere?
    confido nell ‘ anima libera dei sindacati.
    Organizziamoci .abbiamo una dignità da difendere e un aintelligenza che ci contraddistingue dagli oggetti inanimati che non posseggono un cervello.

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