Il codice disciplinare in sede vale anche fuori – Lo smart working non salva il lavoratore da contestazioni disciplinari per l’ uso scorretto di internet e dei social network

di Marisa Marraffino
Il Sole 24 Ore – 09 Marzo 2020
Lo smart working non salva il lavoratore da contestazioni disciplinari per l’ uso scorretto di internet e dei social network. Lavorare a distanza consente infatti al datore di lavoro di esercitare il proprio potere disciplinare in base all’ articolo 2106 del Codice civile e impone al dipendente di usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione. Così è stato licenziato per giusta causa il lavoratore che aveva pubblicato su Facebook la e-mail di invettive inviata al proprio superiore gerarchico, colpevole di «mettere bocca» o «questionare» sulle modalità di lavoro in giornata di smart working (Tribunale di Roma, sentenza 6022 dell’ 11 luglio 2018)….continua a leggere

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir