Indennità di mensa. Quest’anno tutti a dieta.

Sull’indennità di mensa la Funzione Pubblica ribadisce quanto precedentemente detto. leggi qui

I fondi stanziati nel bilancio 2012 sul capitolo mensa consentono di assicurare il pagamento della relativa indennità per i soli rientri obbligatori quantificati (escluso il periodo di ferie) in 41 rientri.

Gli Uffici che hanno finanziamenti extraregionali (APQ, ordinanze, etc.) possono chiedere che la mensa possa essere posta a carico delle medesime fonti finanziarie.

Ecco due circolari sull’argomento.

La prima del Dipartimento Bilancio e Tesoro Scarica la circolare

La seconda della Funzione Pubblica Scarica la circolare

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

5 Risposte a “Indennità di mensa. Quest’anno tutti a dieta.”

  1. non diamo il fianco ad attacchi pretestuosi, l’amministrazione in maniera celata porta avanti la questione della mensa per colpire più a fondo e tagliare con questa scusa lo straordinario inteso in tutte le sue forme… spero naturalmente di sbagliarmi ma l’obiettivo è quello di farci dimagrire altro che pasta chi sardi!

  2. Il problema è abbastanza spinoso.
    Concordo con te sul fatto che tutti indistintamente alla regione dovrebbero timbrare entrata e uscita, e non solo ai fini della mensa.
    Comunque io, in linea di principio, sono contrario a livellamenti verso il basso.
    I nostri stipendi, che che ne dica il Quotidiano di Sicilia o altri organi di stampa, sono al limite del livello di povertà, al di la del fatto che poi i gabinettisti percepiscono anche l’indennità aggiuntiva. Il tabellare è sempre quello.
    Quindi accorciamo lo “spread” (tanto per usare una parola alla moda) ma verso l’alto.

  3. Però fare gravare l’indennità di mensa dei “gabinettisti” sul loro capitolo di bilancio non mi sembra una soluzione al problema.
    Basta chiederne l’impinguamento e il gioco è fatto, a scapito di altri.
    No, no, bisogna proprio escluderli da questo “beneficio”: tanto più che con la mancata rilevazione degli orari delle presenze in ufficio di cui godono, non è affatto dimostrabile la pausa pranzo.
    Come pure gli autisti “assegnati”, per i quali manca l’attestazione relativa: d’altronde, che razza di indennità “omnicomprensiva” è, quella che percepiscono, se poi viene liquidata anche l’indennità mensa?
    Se in tempi di “vacche grasse” simili privilegi potevano ancora essere tollerati (ma mal digeriti…), ora, in tempi in cui tutti siamo chiamati a fare sacrifici, non sono più accettabili.
    Il buonismo a tutti i costi comporta fregature per i veri buoni…

  4. La penso esattamente come te.
    Lunedì siamo convocati in Segreteria Generale proprio per problematiche inerenti la mensa.
    Penso che proporrò non tanto di non corrispondere la mensa ai soggetti di cui all’art. 88 comma 6 del CCRL, ma di farla gravare sul loro capitolo di bilancio.
    Del resto lo suggerisce lo stesso DG della Funzione Pubblica.

  5. Alla luce di queste nuove disposizioni (evidentemente penalizzanti per i dipendenti che svolgono lavoro straordinario in maniera saltuaria) e alla coincidenza temporale del rinnovo del contratto (ammesso che si riesca a concluderlo), forse sarebbe meglio rivisitare l’istituto dell’indennità mensa, magari escludendo dal novero dei soggetti destinatari i componenti degli uffici di gabinetto (che timbrano solo per attestare la presenza) e gli autisti assegnati.
    Se “dieta” deve essere, che si cominci ad imporla a chi in questi anni è “ingrassato” di più: farà bene a tutti….

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