La giunta emana la delibera all’ARAN per la ripresa dei rinnovi contrattuali. NESSUN ACCENNO ALLA RICLASSIFICAZIONE, IL GOVERNO GETTA, FORSE, LA SUA ULTIMA MASCHERA

Palermo, 22 giugno 2022
Con la deliberazione n. 330 del 16 giugno scorso, la giunta di governo, inopinatamente, emette, forse, la sua ultima provocazione nei confronti del personale regionale.
Senza tenere, infatti, in alcun conto la volontà della stragrande maggioranza dei lavoratori di volere sottoscrivere contestualmente al contratto, un accordo sul nuovo ordinamento professionale (secondo quanto anche deliberato dalla stessa giunta con la delibera 135 del 23 marzo 2022 laddove “dava mandato all’Aran Sicilia di definire con le Organizzazioni Sindacali il modello di nuovo ordinamento professionale ritenuto più idoneo per la valorizzazione professionale del capitale umano”), la giunta di governo, oggi, rimangiandosi tutto e prendendo in giro anche se stessa, sostanzialmente, dice all’ARAN di andare avanti con il rinnovo contrattuale senza fare alcun cenno agli impegni assunti sulla necessità di una nuova riclassificazione del personale.
Incredibilmente plaudono i sindacati confederali minoritari pronti a sottoscrivere il contratto così com’è, cercando di far credere ai lavoratori che sarebbero a rischio le somme stanziate per gli aumenti contrattuali “imposti da Roma” e che sono, fra l’altro, dimezzati rispetto ai contratti nazionali dove hanno ricevuto più del doppio grazie all’aumento dell’indennità di amministrazione che alla regione siciliana non ci sarà.
I sindacati autonomi maggioritari respingendo quest’ultima provocazione si preparano alla mobilitazione generale del personale in tutto il territorio siciliano.
Sono già allo studio, infatti, iniziative opportune in risposta a questo ulteriore e, si spera, ultimo affronto di un governatore che sulla pelle dei regionali, NESSUNO DIMENTICHI (definiti incapaci, grattapancisti, etc), ha cercato di scaricare l’incapacità di guidare una macchina amministrativa gestita, a loro volta, da una dirigenza generale inadeguata (che però mistriosamente raggiunge sempre i propri obiettivi) e scelta non da curricula o titoli ma con nomine dirette di una altrettanto inadeguata e incapace classe politica in spregio alla Legge regionale 10/2000.
I sindacati autonomi maggioritari COBAS-CODIR, SADIRS e SIAD, invitano tutti i lavoratori regionali a non abboccare alle false notizie messe in giro dai confederali costretti probabilmente dai loro superiori romani a sottoscrivere tutto il pacchetto preconfezionato del nuovo contratto nel quale non c’è alcuna miglioria per nessuno e che, invece, contiene soltanto ulteriori irrigidimenti e restrizioni.
RIBADIAMO, INOLTRE, CHE LE SOMME DESTINATE AGLI AUMENTI CONTRATTUALI (CHE RIPETIAMO SONO LA META’ DI QUELLI RICEVUTI DAL PUBBLICO IMPIEGO NAZIONALE) NON SONO ASSOLUTAMENTE A RISCHIO e, pertanto, su mandato ricevuto dai propri iscritti saremo intransigenti nel ribadire, nei tavoli contrattuali, il nostro NO ad accordi preconfezioni e dove non vi sia spazio per alcuna trattativa sulla riclassificazione.
Ormai anche un bambino capisce che cedendo sulla sottoscrizione della parte economica, la riclassificazione salterebbe sine die chissà per quanti anni.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “La giunta emana la delibera all’ARAN per la ripresa dei rinnovi contrattuali. NESSUN ACCENNO ALLA RICLASSIFICAZIONE, IL GOVERNO GETTA, FORSE, LA SUA ULTIMA MASCHERA”

  1. @paolo chissà forse andranno perse forse no, il punto è che una battaglia di principio sacrosanta, rischia di far restare i dipendenti regionali senza aumento rispetto a tutti gli altri dipendenti pubblici, cosa già successa nel recente passato, forse essere realisti può servire, e da anni che si parla di riclassificazione con un sordo che non vuol sentire cioè il governo regionale, intestardirsi sperando che in prossimità delle elezioni cambi idea credo sia pura utopia , o si cambia strategia o come al solito i dipendenti regionali saranno cornuti e mazziati!!!

  2. Il problema è che in un volantino i confederali + ugl dicono che le somme andranno perse

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