Lavoratori fragili, stop alle tutele nel pubblico: a luglio tutti in ufficio

Tratto da PAmagazine

Lavoratori fragili, è allarme in vista del termine delle tutele. Nonostante il caldo agostano anticipato, la pandemia da Coronavirus sta infatti vivendo una nuova recrudescenza, e cosa ne sarà dei lavoratori fragili statali che dal 1 luglio dovranno tornare in massa a lavoro in presenza?

Il virus galoppa

Ce ne saremo forse accorti anche empiricamente: le persone che stanno contraendo il Covid stanno aumentando nuovamente, anche grazie all’addio delle mascherine nei luoghi pubblici. I dati ufficiali lo confermano: basti pensare che negli ultimi giorni si sono toccati i 56.386 contagi al giorno, con un tasso di positività sopra il 20% e un totale di contagi da inizio pandemia che ha ampiamente sfondato la soglia dei 18 milioni. Per fortuna, ma soprattutto grazie alla scienza, gli effetti gravi del Covid sono sicuramente più rari rispetto all’origine, grazie al fatto che la maggior parte della popolazione è vaccinata con tre dosi. Ma mentre già si parla di una quarta dose in autunno, c’è allarme per le persone considerate fragili, ovvero gli immunodepressi, i malati oncologici e tutti coloro che sono affetti da patologie gravi, che minano la capacità del corpo di rispondere in maniera efficace a un virus. Coloro, insomma, per cui il Covid rappresenta ancora una minaccia alla salute e alla vita, nonostante il vaccino.

Dal 1 luglio stop tutele

Ecco, queste persone, se lavoratori statali, dal 1 luglio dovranno tornare a lavorare in presenza. Scade infatti il 30 giugno, salvo proroghe dell’ultimo minuto, la norma che tutela gli statali riconosciuti come lavoratori fragili, permettendo loro di svolgere le proprie mansioni con lavoro agile o, se impossibilitati a svolgere la propria mansione in smart working, ad assentarsi dal lavoro mettendosi in malattia, con equiparazione al ricovero ospedaliero. In assenza di ulteriori proroghe, dunque, dal 1 luglio tutti i lavoratori fragili del settore pubblico dovranno tornare in ufficio. Lo stesso da cui mancano da più di due anni.

Patologie interessate

Per lavoratori fragili si intendono i disabili e tutti coloro che sono affetti da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità. Più nel dettaglio, rientrano nella categoria dei fragili i pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria o che presentano 3 o più delle seguenti condizioni patologiche: cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica, obesità.

Chi rimane in smart working

Dal 1 luglio quindi, ogni lavoratore fragile della Pubblica amministrazione, così com’è attualmente per gli altri, dovrà accordare con l’amministrazione di appartenenza, secondo quanto stabilito dalle linee guida in materia di lavoro agile della Funzione pubblica, se e quanto lavorare in presenza.

Le linee guida puntualizzano comunque che il lavoro in presenza deve essere prevalente. Chi da inizio anno ha fatto ampio ricorso allo smart working dovrà perciò recuperare le ore non lavorate in presenza nella seconda parte dell’anno. Da vedere se questa postilla verrà rigidamente applicata anche ai lavoratori fragili.

Sorveglianza sanitaria

Rimane invece in vigore ancora per tutto luglio la cosiddetta sorveglianza sanitaria eccezionale. I datori di lavoro pubblici e privati interessati possono cioè fare richiesta di visita medica per sorveglianza sanitaria dei lavoratori e delle lavoratrici fragili ai servizi territoriali dell’Inail. L’attività di sorveglianza sanitaria eccezionale si sostanzia in una visita medica sui lavoratori inquadrabili come fragili, ovvero quelli che per condizioni derivanti da immunodeficienze da malattie croniche, da patologie oncologiche con immunodepressione anche correlata a terapie salvavita in corso o da più co-morbilità, valutate pure in relazione dell’età, ritengono di rientrare in tale condizione di fragilità.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir