Le 450 mila nuove assunzioni annunciate per la Pa nel prossimo triennio riusciranno a modernizzarla?

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Dalla fine degli anni Novanta, si sono accavallati leggi e organismi di controllo e valutazione della performance della pubblica amministrazione per combattere l’inefficienza e l’assenteismo nel pubblico impiego. A fronte di un servizio amministrativo percepito, spesso a ragione, come inefficiente, ogni governo e ogni ministro (da Brunetta fino alla Madia) ha pensato di lasciare il suo segno nel migliorare la produttività della Pa creando ispettorati, piani di valutazione, valutazione dei piani, linee guida del ciclo della performance, cicli di valutazione, organismi di controllo, controlli dei controllori, obiettivi strategici, strategie di monitoraggio. Fiumi di parole e tattiche che, affiancati dai premi di produttività, avrebbero dovuto creare un settore amministrativo moderno e funzionale come un’azienda privata. La proposta del ministro Bongiorno di istituire un «Nucleo della concretezza» come ennesimo ufficio di valutazioni e raccomandazioni del buon funzionamento della Pa, con i suoi controlli, piani e programmi, sembrerebbe quindi una proposta inutile e ridondante. Come se non bastassero l’Ispettorato per la funzione pubblica, l’Unità per la semplificazione e qualità della regolazione, gli organismi indipendenti di valutazione e gli stessi dirigenti presso ogni amministrazione, a dover garantire che la Pa funzioni. L’Istituzione del Nucleo, che avrà un costo a decorrere dal 2019 di 4.153.160 euro, appare allora come una ammissione di fallimento delle misure del passato, basate su controlli e pianificazioni esterne e interne; ma, al tempo stesso, si dimostra l’ennesima replica di quelle misure. Inutile, pertanto, se la coerenza avesse un senso e l’esperienza insegnasse qualcosa. Il fatto è che la Pa non potrà mai emulare le forme di incentivo tipiche del settore privato. I dirigenti non sono proprietari di un’azienda, non rischiano in proprio assumendo e mantenendo personale inadeguato e non pagano con i loro soldi le inefficienze del sistema. I funzionari, dal canto loro, non hanno reali incentivi, posto che anche il sistema dei premi di produttività è stato di fatto completamente disatteso. La retorica della proposta di istituzione del Nucleo della concretezza, con i suoi ammennicoli linguistici e burocratici, farebbe quindi sorridere, se non contenesse, tra le sovrabbondanti disposizioni dedicate alla performance, un articolo, questo sì, molto concreto: lo sblocco del turnover a partire dal 2019. Secondo le stime della Ragioneria sui pensionamenti prossimi, si tratta di un piano di assunzioni di 450 mila dipendenti nel prossimo triennio. Il disegno di legge Bongiomo, che ha appena iniziato l’esame in Senato, è tutto tranne che una proposta inutile: è un grande piano di assunzioni, una promessa sempre apprezzata dagli italiani. A buon rendere, naturalmente.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “Le 450 mila nuove assunzioni annunciate per la Pa nel prossimo triennio riusciranno a modernizzarla?”

  1. @beata ignoranza, intanto dovrebbe chiedersi chi ha creato e con l’avallo di chi queste enormi differenze retributive, secondo, le proposte ci sono, una per esempio quella di unificare il famp del comparto e l’indennità accessoria dirigenziale, li le risorse ci sono e una parte si potrebbero spalmare sugli stipendi del comparto, riducendo in parte il gap retributivo, c’è un però, sono disposti i sindacati a rinunciare alle corpose deleghe sindacali dei dirigenti?
    ah saperlo………….

  2. @Indiscreto
    Con i contratti bloccati PER LEGGE da 12 anni, i sindacati come avrebbero potuto ridurre “la notevole differenza di retribuzione”?

  3. @romeo non mi risulta che i tutti questi anni i sindacati abbiano fatto proposte per modificare la situazione di fatto, la notevole differenza di retribuzione e rimasta tale, le norme anche, quindi sembra che a nessuno interessa cambiare le cose, l’unico modo forse che hanno di cambiare le cose è quello di mandare in pensione quanti più dirigenti possibile, nei prossimi anni, non provedere alla loro sostituzione se non in minima parte, tutto il resto rimarrà come prima!

  4. Non si sarebbe potuto scrivere meglio.
    Aggiungo soltanto che, alla Regione Siciliana, viene utilizzato un sistema di controlli interni assolutamente ridicolo e costruito su misura solo per garantire le retribuzioni dei dirigenti ed evitare la scure della Corte dei Conti.
    La perfidia messa in campo ha superato ogni limite quando si è preteso di inserire, in questo sistema di controllo, anche l’attività svolta dal personale del comparto che, in tal modo, rischia di non vedersi pagare la relativa quota di Piano di lavoro del Famp solo perché assegnato ad una struttura guidata da un dirigente inetto e incompetente.

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