Quella frase l’ha ripetuta sei volte. In radio, in tv e sui giornali. Ed era una frase bella. Semplice. Rivoluzionaria. Era uno schiaffo in faccia alla vecchia politica. Era un concetto altruista e generoso.
Oggi, però, sappiamo che era fasullo.
Il Fatto Quotidiano – Matteo Renzi: “Me ne vado”, disse. Ci avevamo creduto perfino noi
“Se perdo mollo”, “Vedremo”. Tutte le giravolte di Matteo per restare premier ombra
L’ha sempre fatto e lo fa ancora. Sin dai tempi della Provincia di Firenze, quando usò tutti i suoi mezzi per fare della macchina amministrativa, la sua agenzia di pubblicità. Quando, 34enne, prese il Comune di Firenze, tradendo tutti quelli che lo avevano cresciuto politicamente sino a quel momento. E ora, quasi 42enne, già presidente del Consiglio, anche se gli italiani domenica scorsa gli hanno fatto pervenire una raccomandata senza ricevuta di ritorno nella quale scrivono «non ti sopportiamo più», non smette di fare il gradasso e di dire bugie.
com’è che lo chiamavano? il pallonaro nel senso che di minchiate ne diceva ne dice e poveri noi ne dirà