Pa, ecco come sarà lo smart working dopo il green pass

Dopo l’approvazione da parte del governo del decreto che estende il green pass al lavoro sia pubblico che privato, le prossime novità arriveranno sul fronte dello smart working. L’intenzione del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, è chiara: far rientrare quante più persone in presenza possibile nel pubblico impiego. Un obiettivo, che tuttavia, sarà perseguito attraverso una serie di step successivi. Ottenuto il green pass, il prossimo passaggio sarà l’emanazione di un Dpcm, un decreto del Presidente del consiglio, che sarà però proposto dallo stesso Brunetta. Cosa dirà questo Dpcm? Dirà, in estrema sintesi, che nella Pubblica amministrazione il lavoro in presenza tornerà ad essere la modalità “ordinaria” di prestazione lavorativa.

Lo smart working, però, non significherà lavoro da casa. Sarà invece, come accade oggi anche nel privato un lavoro “ibrido”. Significa che una parte del lavoro sarà svolto da casa e una parte in presenza. Anche per questo, nelle linee guida, sarà previsto il green pass anche per i lavoratori da remoto. Il lavoro agile poi, non potrà essere svolto dall’estero. La giornata sarà divisa in tre fasce orarie: una di operatività, una di reperibilità e una di “disconnessione”. Nella fascia di operatività il dipendente dovrà essere raggiungibile e immediatamente operativo. In quella di reperibilità potrà ricevere mail e telefonate, ma non dovrà operare subito. Nella fascia di disconnessione non potrà mai essere cercato.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir