Famp. GdS online conferma la notizia. La Giunta ha dato il via libera all’accordo raggiunto fra Aran e sindacati

Sanità, rotazione nelle Asp: cambiano tutti i vertici degli uffici acquisti

di GIACINTO PIPITONE

PALERMO. La giunta Crocetta cambia tutti i vertici degli uffici di Asp e ospedali che si occupano di acquisti di beni e servizi. E’ il colpo di spunga sul settore forniture, che avvia la campagna di lotta agli sprechi anche nel settore della sanità. Il governo, riunito in questo momento a Palazzo d’Orleans, sta esaminando una delibera che formalmente avvierà le rotazioni e poi permetterà di introdurre nuove regole per acquistare materiale sanitario, servize e forniture varie.
Il governo ha anche dato il via libera all’accordo raggiunto fra Aran e sindacati per l’erogazione dei premi di rendimento e degli straordinari: pronti 49 milioni. A ognuno dei circa 18 mila dipendenti andranno fra i 400 e i 1.200 euro netti annui.

Fonte: http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/302197/

In pensione prima per far posto ai precari

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Da Roma arriva l’ok alla deroga alla legge Fornero. La creazione di un bacino unico per rendere possibili le proroghe e il via libera a una deroga alla riforma sulle pensioni per far posto ai precari nelle piante organiche dei Comuni. Sono i punti chiave dell’accordo raggiunto ieri tra la Regione e il ministero della Funzione pubblica sulle norme che saranno inserite in una legge da portare con urgenza all’Assemblea regionale. “In questo modo garantiamo le proroghe per tre anni e avviamo finalmente un percorso serio di stabilizzazione “, dicono dalla task force messa in piedi da Palazzo d’Orleans sul tema dei precari, composta dal consulente Stefano Polizzotto, dal capo di gabinetto dell’Economia Giulio Guagliano e dalla dirigente generale del Lavoro, Anna Rosa Corsello.

Nel disegno di legge concordato con il ministero è prevista la creazione di un bacino unico dei 24 mila precari, diviso in due elenchi: il primo per le fasce basse, A e B, il secondo per quelle più alte, C e D. “Grazie al bacino unico, al di là della disponibilità di posti in pianta organica del singolo Comune garantiremo la proroga triennale per tutti  –  dicono dalla task force  –  perché consideriamo i precari come un unico bacino, appunto, e metteremo in rete tutte le piante organiche dei vari Comuni”.

Confermata la proroga, per quanto riguarda la stabilizzazione nel disegno di legge sarà prevista la possibilità di avviare “percorsi automatici” di assunzione senza concorso per le fasce basse, A e B. Mentre per quelle più alte sarà fatta una selezione per titoli. Ma se per le proroghe sarà possibile aggirare sia il limite delle piante organiche sia quello del patto di stabilità, rimangono i vincoli per le assunzioni a tempo indeterminato. E qui arriva una delle novità principali del testo: la possibilità di derogare, negli enti locali dell’Isola, alla riforma Fornero che oggi obbliga ad andare in pensione con almeno 65 anni d’età per le donne e 67 per gli uomini, anche se hanno già 40 anni di contributi previdenziali.

“Nei Comuni dove risulteranno eccedenze di personale nelle varie categorie (A, B, C o D) considerando anche i precari da stabilizzare, i dipendenti potranno mettersi in pensione con la vecchia quota “90”, quella cioè che consente di andare a riposo con assegno pieno anche prima dei 65 anni purché se ne abbiano almeno 40 di contributi “, dicono dalla task force. Il suggerimento è arrivato dai tecnici del ministero: un comma della legge Fornero consente infatti alle amministrazioni che hanno eccedenze di personale di derogare ai nuovi vincoli. Questa la strada tracciata per i 24 mila ex lsu degli enti locali. Nei giorni scorsi a Palermo hanno invece protestato i 6 mila Asu: per loro ancora una soluzione non è stata trovata, anche se dalla Regione assicurano che “le proroghe saranno garantite “, visto che non hanno un contratto vero e proprio ma solo un contributo di circa 500 euro al mese, pagato dalla Regione. Molti Asu lavorano in onlus e parrocchie.

Fonte: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/11/14/news/in_pensione_prima_per_far_posto

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In Sicilia deroga alla Fornero. Spazio ai precari coi prepensionamenti

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Piano di Roma e della giunta Crocetta per le stabilizzazioni. Pronta una legge da varare all’ Ars entro l’anno.

Subito prepensionamenti alla Regione, nei Comuni e nelle Province grazie al congelamento della riforma Fornero e al ritorno ai vecchi parametri.
I prepensionamenti sono possibili applicando una norma contenuta nella recente legge D’Alia, che tanto aveva fatto discutere per via della mancata deroga al patto di stabilità invocata dagli enti locali siciliani. «Il principio – spiega l’assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti – è che per fare spazio ai precari bisogna alleggerire gli organici e parallelamente individuare risparmi di spesa. Ed è quello che sarà fatto con la legge che approveremo entro fine anno all’Ars».

La legge siciliana servirà anche a creare quella lista unica dei precari siciliani invocata dal ministero: «La lista sarà composta da due elenchi nel primo ci saranno i precari di fascia bassa (A e B) che potranno essere stabilizzati per chiamata diretta. Nella seconda ci saranno le fasce C e D che verranno stabilizzati per concorso. La fascia D farà sia una selezione per titoli che per esame, la C dovrà presentare solo i titoli».
Non ci sarà però il demansionamento, cioè il passaggio da fasce altea basse per sfuggire al concorso: «Il ministero preciserà che non è possibile».

Fonte: http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/301958/

Il blocco perequazione pensioni è incostituzionale?

Il Tribunale di Palermo, in accoglimento del ricorso della Federmanager, ha ritenuto non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per il biennio 2012/2013, previsto dal comma 25, dell’art. 24, D.L. 201/2011, convertito in Legge n. 214/2011, ordinando la immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.

La sentenza della Consulta si conoscerà entro giugno prossimo, ma intanto questa decisione rischia di essere l’ennesima tegola sul dibattito infuocato che sta accompagnando l’esame della legge di Stabilità in Senato.

Chi ha ricoperto cariche pubbliche tra le quali quella di Sindaco, può rivestire un incarico dirigenziale

Il Giudice del lavoro del Tribunale di Enna con l’Ordinanza del 22/10/2013, nel dirimere una controversia insorta tra un dirigente e un funzionario direttivo dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario (di seguito denominato E.R.S.U.), riesce con una sola argomentazione a giustificare contestualmente sia l’attribuzione di funzioni dirigenziali che l’incarico di Direttore del medesimo Ente al funzionario direttivo in forza dell’art. 3, comma 2, della l.r. n. 19 del 20/06/1997 che stabilisce il criterio di equivalenza dell’esperienza dirigenziale per coloro che hanno rivestito cariche pubbliche, tra le quali quella di Sindaco di comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti, ricoperte complessivamente per almeno quattro anni.

Personale e pensionati della Regione? Costano 2 miliardi e mezzo l’anno!

I pasticci del Governo di Rosario Crocetta sulla questione del personale regionale porta al paradosso che dall’elefantiaco apparato burocratico – di sicuro in soprannumero, ma non dichiarato – non è possibile trovare qualche centinaio di unità qualificate da assegnare all’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Il paradosso è apparente, ma in effetti il personale richiesto dall’Arpa deve essere in possesso di alta qualificazione specialistica….continua a leggere

L’Ars approva la manovra correttiva di bilancio

Con 39 voti a favore, 15 contrari e 9 astenuti l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il disegno di legge di variazioni di Bilancio.

Le norme stralciate dal testo iniziale sono finite in tre disegni di legge esitati oggi dalla commissione.

Il primo riguarda i 41 co.co.co dell’assessorato al Territorio e Ambiente; il secondo ddl prevede, alla luce dell’assorbimento della società partecipata Multiservizi da parte della Sas (che ha assorbito anche Biosphera e Beni Culturali spa), il mantenimento dei servizi da parte di quest’ultima e la garanzia della copertura finanziaria attraverso il bilancio pluriennale (non vi è spesa aggiuntiva, in pratica i fondi che la Regione avrebbe trasferito a Multiservizi saranno adesso trasferiti a Sas); l’ultimo ddl contiene, invece, le altre norme inizialmente stralciate dalle variazioni e anche la norma sull’Aras.