Molti lavoratori regionali, appresa la notizia della sottoscrizione dell’accordo famp per l’anno 2013, si stanno, in questo momento chiedendo se quello siglato ieri sia il miglior accordo possibile.
Ieri Cobas e Sadirs si sono trovati davanti a un bivio: continuare a resistere senza sottoscrivere l’accordo appesantito dalle estrapolazioni a monte, rischiando il blocco dei pagamenti che potrebbe intervenire quanto prima per evitare lo sforamento del patto del “patto di stabilità” (dalle contabilità ci hanno avvertito che se nelle prossime settimane dovessero mettere in pagamento la parte variabile dei dirigenti e dei dirigenti generali il rischio è molto concreto), o limitare i danni delle estrapolazioni attraverso una rispalmatura delle estrapolazioni previste nella precedente ipotesi di accordo inserendo nell’accordo stesso l’erogazione mensile del salario accessorio, che, comunque, fino alla modifica dell’istituto del famp, dovrebbe avvenire trimestralmente.
Con la mensilizzazione, che, al massimo, sarà trimestralizzazione si eviterà di arrivare a novembre senza vedere un centesimo, con il rischio concreto di vedersi scippare questo tesoretto accumulato, per tappare qualche “buco” come quello della sanità.
In definitiva, sulle estrapolazioni l’Aran non era disposta a cedere ma disponibile solo a piccoli aggiustamenti, senza modifiche sostanziali dell’accordo, e ci avrebbe cucinato a fuoco lento.
Il famp va riformato profondamente con priorità rispetto ad altro.