In attesa del responso del Commissario dello Stato Crocetta si chiama fuori dalla tabella H

Intervista al presidente della Regione, Rosario Crocetta: “Dall’anno prossimo si cambia. I contributi agli enti solo dopo un’attenta istruttoria. Con i Pip abbiamo rispettato la legge e favorito la legalità. Passo indietro sulla Formazione? No, l’Avviso 20 è morto. Non ho compreso le assunzioni di 30 vigili a Messina. Ardizzone? Un malinteso. Ma si ricordi che ricopre un ruolo istituzionale: il partito viene dopo”.

Intanto arrivano i primi suggerimenti al Commissario dello Stato.

 

Bilancio e finanziaria da oggi sul tavolo del Commissario dello Stato

Il commissario dello Stato ha ricevuto solo stamattina, intorno alle 12,00 il testo completo di bilancio e Finanziaria, messo insieme dalla commissione Bilancio dell’Ars in poco più di tre giorni dalla conclusione della votazione del 1° maggio.

Adesso, quindi, scatta il conto alla rovescia. Il commissario dovrà pronunciarsi entro cinque giorni.

Aspetti giuridici ed economici della mobilità

La riforma Brunetta ha confermato quanto previsto dall’articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001 sull’obbligo di procedere con la mobilità prima di ricoprire posti vacanti in dotazione organica.
Tutto ciò è contenuto nel comma 2-bis della norma citata che non sembra lasciare spazio ad una scelta discrezionale, sottolineando l’obbligatorietà di cui al comma 1.

Stop alle visite fiscali per i dipendenti pubblici. Mancano i soldi

L’Inps è in crisi e per questo motivo sono state sospese tutte le visite fiscali d’ufficio per i dipendenti della pubblica amministrazione. La decisione è stata comunicata in una circolare rivolta ai medici denominata “Temporanea sospensione delle procedure riguardanti le visite mediche di controllo” ed è stata presa al fine di raggiungere l’obiettivo di 500 milioni di risparmi sul bilancio 2013, previsto dalla legge di stabilità.

Trasparenza PA: in vigore il decreto legge

È entrato in vigore il 20 aprile 2013 il decreto legge n. 33/2013 che disciplina gli obblighi di trasparenza per la Pubblica Amministrazione italiana, quindi compresi i Ministeri, le Regioni, i Comuni, le istituzioni scolastiche e le aziende sanitarie.

Questa legge dovrebbe eliminare l’assurda limitazione imposta dalla legge 241/90 che per l’accesso agli atti richiede interessi diretti, concreti e corrispondenti a situazioni giuridicamente tutelate.

Ai Pip un sussidio da 833 €. Ai regionali 1.000 € al mese e sono considerati dei “privilegiati

Ecco cosa scrive un commentatore che si firma “Assurdo” in un post del mio blog.

Potete leggere il commento in originale cliccando (QUI)

€ 833 al mese come sussidio??? E i dipendenti regionali che guadagnano appena € 1.000 al mese (per 36 ore settimanali che ci pagano pure le tasse e non usufruiscono di alcuna esenzione ma anzi sono considerati dei “privilegiati”…) cosa percepiscono uno stipendio o un sussidio?? E i precari degli enti locali che percepiscono un sussidio di circa € 530…sono precari di serie B? O semplicemente non sono “ex detenuti”…..più crimini si commettono più si viene tutelati! Viviamo in uno “stato di diritto”…..VIVA LA LEGALITA’!!!

Fermo restando che tutti hanno il sacrosanto diritto di campare, non mi pare che ci sia proporzione tra ciò che guadagnano i Pip e lo stipendio di almeno 2800 dipendenti regionali di categoria A anche perché agli 833 € vanno aggiunti gli assegni familiari.

Finanziaria. La dirigenza esulta per lo scampato pericolo ma resta sotto ricatto

I dirigenti digeriscono in fretta il taglio del 20% delle risorse destinate annualmente al loro trattamento accessorio ed esultano per lo scampato pericolo derivante dall’abolizione della clausola di salvaguardia.

Qualcuno elogia e ringrazia alcune organizzazioni sindacali e alcuni politici che, più di altri, si sono battuti per la “giusta causa”.

Io, personalmente, credo che questa sia una vittoria di Pirro.

Non è, infatti, escluso, visto che la clausola di salvaguardia è stata eliminata in tutto il resto d’Italia per effetto dell’art. 9, comma 32, del D. L. 78/2010, che la norma possa essere riproposta in seguito, o che la minaccia della sua riproposizione possa, addirittura essere usata per esercitare pressioni nei confronti dei dirigenti.

Io ritengo che si sarebbe potuti arrivare al superamento della “clausola di salvaguardia” con alcune garanzie che evitassero una sorta di spoil system selvaggio esteso a tutta la dirigenza di III fascia.

Bisognava sedersi al tavolo con l’Aran, in occasione della convocazione sindacale per taglio del 20% del fondo destinato al salario accessorio della dirigenza, e, in quella sede, cercare un accordo. I sindacati, invece, sia per le proteste dei propri iscritti, sia per una sorta di ostracismo (soprattutto da parte di qualche sindacato che ne chiede l’abolizione) nei confronti dell’Aran, hanno ritenuto che, boicottando le contrattazioni, si risolvesse il problema. Invece, proprio laddove si lasciano degli spazi, si infila a gamba tesa la politica, disciplinando con legge ciò che andava regolamentato per contratto. I processi (intesi come complesso di trasformazioni) vanno governati, non subiti. Un po’ quello che andava fatto con la regolamentazione della mobilità. Anche in tale occasione i sindacati, dietro sollecitazione dei propri iscritti, boicottarono le convocazioni Aran e quello che è successo poi con la mobilità non necessita di ulteriori commenti.

Ritengo, inoltre, che in questi giorni sia stata fatta ad arte parecchia disinformazione, proprio per creare il panico. Mi riferisco, in particolare, alla voce che dava per certa, in finanziaria, la soppressione della III fascia dirigenziale partendo da una interpretazione errata e fuorviante del 2° comma dell’art. 22 del DDL 69.

Così come era elaborato, a mio PERSONALISSIMO avviso, l’art. 22 dava, invece, una priorità, nell’attribuzione degli incarichi, ai dirigenti di I e II fascia (una quarantina circa). Ciò, comunque, sarebbe stata, a mio avviso, una palese ingiustizia per il fatto che sembrerebbe che la stragrande maggioranza dei dirigenti di I e II fascia siano coloro che sono transitati alla regione da altre amministrazioni.