Premonizioni.

La tradizionale scadenza del 27 è passata invano, come la promessa che il problema sarebbe stato risolto in pochi giorni. A differenza dei 90 onorevoli che hanno temuto, per qualche ora, di subire la stessa sorte salvo poi vedere l’accredito da (almeno) 11 mila euro netti.

Scene da una Regione in crisi finanziaria, costretta a tagliare le spese per beni e servizi, dove anche pagare una bolletta diventa un ostacolo insormontabile. Il Fondo pensioni non ha ricevuto dall’assessorato all’Economia i soldi necessari.

Si è dimessa anche l’assessore Chinnici.

Sarà il nuovo responsabile del dipartimento della Giustizia minorile al ministero della Giustizia. Leggi l’articolo

Il presidente pensa a un primo cittadino di un Comune con meno di 20 mila abitanti per la successione alla Chinnici.

“Mi dimetterò a luglio e a ottobre si voterà, anche se i partiti romani mi chiedono di restare per rinviare il voto”.

La Presidenza della Regione ha più dipendenti del governo inglese?

Mi sa che stavolta Sergio Rizzo ha preso un granchio.

I 1835 dipendenti cui fa riferimento sono, in realtà, tutti quelli dei Dipartimenti della presidenza dopo la riforma operata dalla L.R. 19/08.

All’interno del dato, pertanto, sono inseriti i dipendenti della Segreteria Generale, dell’Ufficio Legislativo e Legale, del Dipartimento della Protezione Civile, del Dipartimento della programmazione e Dipartimento degli affari extraregionali.

Purtroppo è sempre facile sparare sulla Croce Rossa.

Regione Siciliana, diffamazione dei dipendenti regionali? I sindacati autonomi citano in giudizio il “Quotidiano di Sicilia”

I sindacati autonomi della Regione Siciliana, COBAS/CODIR, SADIRS e SIAD che rappresentano la maggioranza dei lavoratori regionali, hanno dato mandato ai propri legali di adire l’Autorità Giudiziaria al fine di perseguire il giornale “Quotidiano di Sicilia” reo, ad avviso dei ricorrenti, di avere ripetutamente e reiteratamente diffamato l’intera categoria dei dipendenti regionali ledendo la loro stessa identità personale e lavorativa nonché la loro reputazione professionale.

La testata in questione, infatti, dopo una campagna mediatica anti-regionali condotta per diversi anni, ha, ultimamente, fatto anche ricorso a dati falsi per dimostrare e divulgare un improbabile trattamento economico dei regionali maggiore quasi del doppio rispetto ai lavoratori ministeriali.

I dati più volte utilizzati dal giornale si riferivano, invece, a dipendenti di altri Enti (che nulla avevano a che vedere con l’Amministrazione regionale), estrapolati artatamente dal sito della Ragioneria Generale dello Stato, alla quale, fra l’altro, l’Amministrazione regionale siciliana non aveva mai comunicato dati relativi al proprio personale.

Poiché la verità è esattamente opposta a quella divulgata dal Quotidiano di Sicilia – dichiarano i segretari generali dei sindacati autonomi COBAS/CODIR, SADIRS e SIAD –chiediamo al Giudice di condannare la condotta inqualificabile del giornale a danno di un‘intera categoria di lavoratori che invece, paradossalmente, hanno la media delle retribuzioni al di sotto della media nazionale. L’irresponsabile campagna stampa – proseguono i segretari generali di COBAS/CODIR, SADIRS e SIAD – portata avanti dal “Quotidiano di Sicilia” e, conseguentemente, ripresa anche da altri organi d’informazione locali e nazionali, potrebbe avere contribuito a pregiudicare gravemente la trattativa sui rinnovi contrattuali dei bienni 2006/2007 e 2008/2009 con il conseguente azzeramento, in Finanziaria regionale 2012, delle già esigue percentuali destinate ai rinnovi contrattuali. Inviteremo tutti i lavoratori regionali ad intervenire costituendosi nel giudizio promosso “.

Spending review. Ecco le novità introdotte nella bozza all’esame del consiglio dei ministri. Saltano le ferie forzate ma c’è poco da stare allegri

Meno dipendenti pubblici e meno uffici. Confermato il taglio del 10% del personale e del 20% della dirigenza. I dipendenti pubblici avranno meno spazio per lavorare: meno uffici e meno metri pro-capite. I buoni pasto si ridurranno a 7 euro, le ferie non potranno essere monetizzate. Stop ai concorsi per i dirigenti.

Duro colpo, più che ai sindacati, ai dipendenti pubblici. In caso di revisione degli organici i sindacati saranno solo informati, e sarà possibile farlo anche dopo che il dirigente di turno avrà deciso.

Pagella per gli statali. Arriva la pagella per i dipendenti statali: nel decreto si legge che verranno individuati per decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con il ministero dell’Economia, i criteri per “la valutazione organizzativa e individuale” dei dipendenti pubblici. ”Nelle more dei rinnovi contrattuali”, si legge nella bozza, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, “previo parere della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, sono individuati i criteri per la valutazione organizzativa e individuale dei dipendenti pubblici, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 18 del decreto legislativo 29 ottobre 2009, n. 150. I criteri stabiliti con il predetto decreto non si applicano alle amministrazioni che sono già dotate di strumenti per la valutazione organizzativa ed individuale dei dipendenti”. (altro…)

Il governo Monti con il sostegno incondizionato di Alfano, Bersani e Casini e la tolleranza sostanziale dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil sta smantellando il pubblico impiego

Lo smantellamento del servizio pubblico prevede la decimazione (ma è solo l’inizio) dei pubblici dipendenti, il blocco degli stipendi e quello delle assunzioni.

I sindacati confederali, magari, otterranno qualche piccola concessione (es. la riduzione del 18 anziché del 20% degli organici, buoni pasto 7,50 euro anziché 7, etc.) che sbandiereranno come un successo.

Ma il processo è ormai avviato e sarà irreversibile se noi cittadini elettori non saremo capaci di dare una sterzata.

Confido, comunque, molto nella fermezza (?) di Bersani che, poco più di otto mesi fa, ha dichiarato che introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione sarebbe stato equivalente a castrarsi, privandosi di ogni strumento di politica economica.

Lo scorso aprile Bersani ha votato per l’introduzione del pareggio di bilancio in costituzione.

Qualche giorno fa ecco le sue parole sulla spending review: “Non conosco i contenuti di questa operazione, ma ho chiaro un criterio. Sulla spending review sono d’accordo, ma sui tagli al sociale no. Se dietro all’abbassamento dei costi si nascondesse un taglio al sociale, io non sarei d’accordo”.

Tradotto in parole povere Bersani non è d’accordo ai licenziamenti dei pubblici dipendenti.

Io ritengo che Monti gli farà cambiare nuovamente idea.

Voi che ne dite?

Servizi pubblici? Chiusi per ferie! L’ideona della spending review

Nessuno ha riflettuto che sono “uffici pubblici” anche gli ospedali. E’ immaginabile un pronto soccorso chiuso a ferragosto, una sala operatoria ferma a Natale, una trasfusione fatta fare col fai da te al paziente a Pasqua?

Sono uffici pubblici le caserme, le questure, i commissariati. Mandiamo in ferie poliziotti e carabinieri, con tanti ringraziamenti di chi delinque?

Possiamo immaginare di non riuscire ad avviare un cambio di residenza, una denuncia a fini Imu, un deposito di un atto al catasto, una visura alla conservatoria dei registri immobiliari, l’attuazione di un esproprio, procedura caratterizzata da scadenze micidiali per l’erario pubblico, lo svolgimento di una gara d’appalto (e ci fermiamo qui con gli esempi) perché l’ufficio “chiude per ferie”?

Non si vorrebbe che al fondo vi fosse l’idea che così, per alcune settimane, ad uffici chiusi si risparmino le briciole delle solite telefonate, della luce, del gas, del raffreddamento in estate e del riscaldamento in inverno. Se davvero fosse così, saremmo messi davvero molto peggio di quanto non traspare. Leggi l’articolo di Luigi Oliveri tratto da LeggiOggi.it

Spending review. In arrivo anche le ferie obbligatorie a Ferragosto, Natale e Capodanno

  • Ferie obbligatorie a Ferragosto, Natale e Capodanno. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di Ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno e gli statali saranno messi in ferie.
  • Vietato monetizzare su ferie non godute. Il dl sulla spending review prevede l’impossibilità per gli statali di monetizzare ferie, riposi e permessi non goduti. La disposizione si applica anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni e pensionamento. La violazione di queste disposizioni fa scattare automaticamente un’azione disciplinare ed amministrativa per il dirigente responsabile, oltre al recupero delle somme indebitamente erogate. (altro…)