Applicabilità dell’articolo 18 ai dipendenti pubblici. Politici e sindacalisti minimizzano. Sono ignoranti o in malafede?

Il governo va avanti sulla riforma del lavoro e tira dritto sull’articolo 18.

Il ministro del lavoro, Elsa Fornerno, ha assicurato che non ci sarà “Nessuna marcia indietro e nessun cedimento a pressioni”, compreso sull’articolo 18, confermando che nei casi di licenziamento per motivi economici, se giudicati illegittimi, ci sarà solo l’indennizzo e, invece, che nei casi di licenziamento disciplinare si affida al giudice il potere di decidere tra reintegro e indennizzo (che in entrambi i casi va da un minimo di 15 ad un massimo di 27 mensilità dell’ultima retribuzione).

L’unica apertura, almeno per il momento, è che non si procederà per decreto ma con disegno di legge che lascia aperta la possibilità che il Parlamento possa modificare il testo.

Ma andiamo alla diatriba che ha tenuto banco in queste ore: l’applicabilità dell’articolo 18 anche ai dipendenti pubblici.

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Articolo 18. Il licenziamento dei dipendenti pubblici per motivi economici era già previsto ….ma Governo e sindacati se ne stanno accorgendo ora.

Nonostante gli annunci e le smentite di ieri circa l’applicabilità del “nuovo” articolo 18 ai dipendenti pubblici, la verità è che, non solo l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori si applica ai dipendenti pubblici (a meno che nel testo definitivo non sia prevista una specifica deroga per il pubblico impiego), ma è già stato introdotto il licenziamento per ragioni economiche con la legge 183/2011, che ha modificato l’articolo 33 del D.lgs 165/2001. Leggi l’articolo

Italia oggi Statali a rischio licenziamento. Leggi l’articolo

Il governo regionale blocca (definitivamente) i contratti dei dipendenti regionali

E’ una vergogna!

I dipendenti regionali sono l’unico comparto di dipendenti pubblici in Italia a non aver avuto rinnovato il contratto 2008-2009.

Ipocritamente e pretestuosamente i giornali filo governativi strombazzano che i nostri stipendi sono, mediamente, più alti rispetto a quelli statali ma è ampiamente dimostrato che non è così (leggi qui).

Quando si parla dei dipendenti regionali, infatti, vengono considerati come costo contrattuale, oltre all’accessorio (famp), anche l’indennità di mensa, i permessi retribuiti, i congedi parentali etc. Quando si parla si statali, invece, si tiene conto del solo stipendio tabellare.

E se per le prossime amministrative scioperassimo astenendoci dal voto?

La ricetta del futuro? Licenziare tutti

Vi propongo la lettura di questo interessante articolo che la dice lunga su come i sindacati confederali stiano svendendo i lavoratori.

Cosa riceveranno in cambio? Chissà!

Una riflessione a voce alta sulla CGIL.

Se al suo interno non ci fosse stata la Fiom di Maurizio Landini sarebbe stata tanto improbabile la tanta auspicata unità sindacale sulla modifica dell’art. 18?

I veri sindacati italiani sono la Cisl e la Uil: gente ‘seria’, ‘coerente’, pronta a qualunque sacrificio pur di difendere i lavoratori. Anche a sbaraccare l’articolo 18… Che eroi! Leggi l’articolo

«Articolo 18. La nuova norma si applica a tutti…… Ok da Cisl e Uil

Articolo 18.

Complimenti al governo da parte dell’Unione Europea.

Ma che C….volo paghiamo a fare 1000 tra deputati e senatori se poi le leggi le fa o le impone l’Unione Europea?

  • «Articolo 18, questione chiusa»: la nuova norma si applica a tutti i lavoratori. Leggi l’articolo

  • Camusso: mancata la mediazione Ok da Cisl e Uil. Leggi l’articolo

  • Articolo 18, la Cgil: 8 ore di sciopero generale. Complimenti al governo dall’Unione Europea. Leggi l’articolo

  • Cgil, “sciopero generale” Bonanni, “compromesso onorevole”. Leggi l’articolo

  • Landini: follia toccare l’articolo 18. La Cgil annuncia 8 ore di sciopero. Leggi l’articolo

  • Il documento del Governo sull’articolo 18. Leggi l’articolo