Pensione a 67 anni niente rinvio

La Sicilia del 3 novembre 2017

Il meccanismo che lega l’età pensionabile alla speranza di vita non è in discussione. Il governo conferma che dal primo gennaio del 2019 l’età per la pensione s’innalzerà fino alla soglia dei 67 anni. Per uscire dal lavoro ci vorranno cinque mesi in più che, però, potrebbero essere risparmiati a quanti per una vita hanno svolto attività particolarmente faticose, riconosciute come usuranti.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “Pensione a 67 anni niente rinvio”

  1. @Paolo 65
    Il comma 8 dell’art. 1 LEGGE 10 luglio 2015, n. 12 “Modifiche alla legge regionale 7 maggio 2015, n. 9.
    Disposizioni in materia di durata delle operazioni di voto per le elezioni comunali e di surrogazione dei consiglieri comunali” ha stabilito che “Il trattamento di fine servizio o di fine rapporto dei dipendenti collocati in quiescenza, ai sensi dei commi 3 e 5 dell’art. 52 della L.r. 9/15, è corrisposto con le modalità e i tempi previsti dalla normativa statale in caso di pensionamenti anticipati, con decorrenza dalla data in cui il dipendente maturerebbe il diritto a pensione secondo le disposizioni dell’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 e successive modifiche ed integrazioni.”
    Ho già affrontato l’argomento sul blog. Abbiamo avuto diverse interlocuzioni con i nostri legali che concordano con il sottoscritto e cioè che i termini di liquidazione della buonuscita decorrano dalla dalla cessazione del rapporto di lavoro e non dalla data in cui si raggiunge il primo requisito pensionistico utile ai sensi della legge 201/2011 (requisito Fornero) così come previsto dalla Circolare Inps n. 154 del 17 Settembre 2015.
    La modifica al comma 8 dell’art. 52 della L.r. 9/15, introdotta dall’art. 1 comma 8 della L.r. 12/15 è, a mio avviso, palesemente incostituzionale perché in contrasto con il resto del pubblico impiego nonché ai sensi dell’art. 14 lett. Q dello Statuto della Regione siciliana (lo stato giuridico ed economico dei dipendenti non può essere inferiore a quello degli impiegati civili dello Stato).
    Al momento quelli disponibili ad intraprendere la via giudiziaria che sarà sicuramente lunga e tortuosa e che, in caso di rigetto del ricorso, potrebbero vedersi addebitate le spese legali, sono pochini.

  2. Tutto questo chiasso per sei mesi di mancata proroga.
    Io ha due anni che sono in prepensionamento in virtu’ della legge regionale 9/2015, non li ho visti passare, pensa sei mesi in servizio cosa possa spostare.
    Il vero problema è che si dovrebbe tornare alla legge prefornero, quello si che potrebbe interressare a tutti i dipendenti.
    Approfito per chiedere al Dott. Mineo che fine ha fatto il ricorso sul T.F.R. ( due anni dal prepensionamento e non dal ragiungimento dei requisiti fornero). Vera incostituzionalita’ e non sei mesi prima o dopo.

  3. Si parla di sostenibilità del paese che ricade sempre sui più deboli, importante è che non si toccano le pensioni stratosferiche dei parlamentari e gli stipendi dei parlamentari anche di quelli a vita naturaldurante è trasmessa agli eredi. Anche perché non occorre il consenso di nessuno per una legge a favore dei parlamentari!!!!.

  4. “Premesso quanto sopra, cosa accadrà ai dipendenti regionali che hanno presentato istanza di prepensionamento ai sensi della L.r. 9/15?”.
    Direi che bisogna inserire la PROROGA di novembre 2015, per tutti i dipendenti regionali che maturano i requisiti della L.r. 9/15 e che non hanno presentato la domanda a novembre 2015.Ing.Gaspare Barraco.Marsala.

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