8 Risposte a “Pensioni, a casa prima con quota 100? Sì, ma l’assegno sarà più magro”

  1. Scusa Enzo ho ripetuto la risposta alla richiesta di Paolo, cordialita’.

  2. X Enzo- Bisogna attendere la risposta da Roma in merito alla verifica della legge n. 8 del 8-05-2018, che all’art.22 ha modificato gli articoli della legge 9/2015 riferiti al T.F.r.
    Passati i 60 giorni , quindi all’11-07-2018, senza impugnativa si puo’ iniziare a liquidare il T.F.R. a chi ha raggiunto i due anni dalla data del pensionamento, per chi è andato via con il sistema delle quote. ( vedi decreto di cancellazione )
    mentre un anno se si tratta di raggiungimento dell’eta’ massima o il limite dell’anzianita’ di servizio ( vedi sempre decreto ).
    Nella considerazione che per chi è andato in pensione nel 2015 e 2016 i due anni sono gia’ abbondantemente trascorsi dovrebbero cominciare a pagare dall’11-07-2018, se non vogliono incorrere a centinaia di richieste di interessi. auguri reciproci ciao.

  3. X Enzo anche per chi è andato in prepensionamento hanno in corso d’opera cambiato la legge, poiche’ saremmo dovuti andare in pensione tre anni prima con il a 60 anni e 35 e con il 110%, come i nostri colleghi pre fornero. E’ La vita ci vuole fortuna anche in questo.
    Consolati che hai qualche anno in meno di noi che ci avviciniamo alla settantina.

  4. X Paolo- credo che si aspetti l’esito della verifica di legittimità da parte del governo nazionale della finanziaria approvata dall’ars. devono passare 60 giorni , quindi se non ricordo male partendo dall’11 maggio c. a. dovrebbe scadere l’11 luglio.
    se non c’è alcuna impugnativa, incrociando le dita, credo proprio di no’ poiche’ ci siamo agganciati ad una legge statale, dovremmo in automatico, senza alcuna richiesta incassare il T.F.R.
    per chi è andato in pensione nel 2015/2016, dovrebbero da subito cominciare a pagare, poiche’ scatterebbero richieste di interessi, man mano si entrerebbe a regime, secondo le casistiche, poiche’ per chi è andato in pensione per quote, il termine è due anni dal pensionamento, per chi è andato via per il raggiungimento di limite di eta’ o di servizio è un anno.

  5. Enzo sei in errore , perche’ il calcolo cambia per il contratto 1 ed il contratto 2.
    Poiche’ per il primo si applica il misto, il secondo contributivo.
    La riduzione dell’assegno pensionistico è del 10% per chi è andato nel 2015/2016 e del 15 % chi andra’ dopo. Quindi non è vero che si è andati via con il 100% dello stipendio, ma si arriva quasi allo stesso importo poiche’ non paghi piu’ 11,50 % di previdenziali ed asistenziali.
    Non facciamo poi il solito discorso perche’ due contratti.
    Il contratto uno riguarda dipendenti che sono entrati anche dal 1975 in poi, il contratto due è riferito per la maggior parte per chi è entrato dal 1988/90 in poi, con leggi speciali che si agganciano all’INPS e non al vecchio fondo quiescenza oggi fondo pensioni.

  6. …….a proposito paolo 65 a che punto siamo conil TFR?..grazie e buona serata.

  7. Vedi che la riduzione reale la subiranno tutti i colleghi regionali che rimarranno in servizio dal 2021 in poi, poiché verrà applicato l’art. 51 della legge regionale n. 9 del 2015.
    Mentre i colleghi che stanno andando via col prepensionamento entro il 2020 riescono ad andare via col 100% dell’ultimo stipendio, perché a loro viene applicato l’articolo 52 della legge regionale n. 9 del 2015.
    Questa è la politica, due pesi e due misure, a noi che rimaniamo, hanno cambiato il sistema di calcolo retroattivamente.

  8. Si vede che in campo nazionale copiano la Regione siciliana poiche’ la legge 9/2015 ha ridotto el 10% e del 15 % , gli assegni per i prepensionamenti.

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