Pubblica amministrazione, primo sì del Senato al ddl concretezza. Impronte digitali per i controlli anti assenteismo

Il ministro Giulia Bongiorno: “Mi rifiuto di chiamare malcostume l’uso improprio del cartellino: è reato. La privacy dei dipendenti pubblici? Bene protetto, ma da bilanciare”. Il testo prevede anche il turnover al 100%: assunzioni a tempo indeterminato fino a raggiungere il costo per il personale di ruolo uscito nell’anno precedente.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Pubblica amministrazione, primo sì del Senato al ddl concretezza. Impronte digitali per i controlli anti assenteismo”

  1. L’attestazione irregolare della presenza sul luogo di lavoro è solo un aspetto del reato di truffa aggravata. Ce ne sono altri, forse ancora più gravi, di cui non si parla.
    Utilizzare i permessi previsti dalla legge 104/92 per fini diversi, ad esempio.
    Strumentalizzare invalidità possedute per ottenere miseri vantaggi logistici (tipo il parcheggio auto riservato davanti la sede dell’ufficio).
    Ricorrere ad attestazioni di medici compiacenti per evitare “lavori pesanti” (!!!) tipo movimentare fascicoli di documenti.
    E, la forma più eclatante, non fare nulla tutto il giorno in ufficio, ancorché dopo aver regolarmente timbrato il cartellino.
    Per questi tipi di truffe, più o meno aggravate, ma che compromettono gravemente la fiducia dei dipendenti corretti nei confronti della credibilità di un’intera amministrazione e dei sistemi di controllo che essa può mettere in atto, cosa si può fare?

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