Rastrellamenti di personale anche nelle province per la costituzione di una task force per il dipartimento ambiente

Con deliberazione n. 27 del 24 gennaio 2013 la Giunta, al fine di contribuire ad accelerare la definizione dei procedimenti istruttori delle pratiche concernenti la valutazione ambientale strategica e la valutazione di impatto ambientale (VAS-VIA), HA DELIBERATO di istituire un’apposita “task force”, costituita da personale dell’Amministrazione regionale, con i profili professionali afferenti le competenze della materia di cui trattasi, quali ingegneri, architetti, agronomi, geologi. Ciascun assessorato regionale nell’ambito dei propri uffici, sia centrali che periferici, individuerà, nel più breve tempo possibile, il predetto personale da destinare all’Assessorato del Territorio e Ambiente, provvedendo a trasmetterne elenco nominativo al Dipartimento regionale della Funzione Pubblica e del Personale, che curerà gli adempimenti consequenziali.

Da quante unità dovrà essere costituita la “task force”, ancora non è dato sapere.

Resta il dato di fatto di un governo che prima trasferisce solo per fare proclami e poi cerca di correre ai ripari. Ma, senza un piano industriale o una programmazione si corre il rischio che il rimedio sia peggiore del male stesso.

Scarica la delibera Misure per l’assegnazione di personale al Dipartimento regionale dell’Ambiente dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente per l’espletamento delle pratiche concernenti le procedure della valutazione ambientale strategica e della valutazione di impatto ambientale (VAS-VIA) territorio e ambiente

 

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

9 Risposte a “Rastrellamenti di personale anche nelle province per la costituzione di una task force per il dipartimento ambiente”

  1. A seguito della delibera di giunta n. 27 del 24 gennaio 2013 un dirigente generale particolarmente competente sull’argomento, ha proposto un atto d’interpello ai dirigenti del proprio dipartimento ritenenendo che la problematica esposta nella citata delibera sia indirizzata ai dipendenti con qualifica dirigenziale, quantomeno in via prioritaria aggiungo io.
    Al riguardo è significativo osservare che la delibera richiede tra l’altro agronomi, figura piuttosto rara tra i dipendenti regionali in generale che invece diventa maggioritaria tra i dirigenti regionali , come evidenziato tempo fa dalla stampa .
    Si osserva inoltre che la citata delibera non richiede invece geometri, figura piuttosto frequente nel comparto, per cui queste ed anche altre considerazioni fanno ritenere che il predetto dirigente generale ( di quelli da diversi anni nella carica) abbia letto bene.
    Certo domani può essere fatta un’interpretazione autentica o una nuova delibera , ma allo stato questi sono i fatti.
    Probabilmente la stragande maggioranza dei dirigenti interpellati ha risposto all’interpello, per così dire, con il gesto ” dell’ombrello” e quindi la palla è passata al dirigente generale della funzione pubblica.
    Quest’ultimo dirigente generale ha trasformato i destinatari del “rastrellamento” , passando dai dipendenti con qualifica dirigenziale in possesso di determinate lauree, a tutti i dipendenti in possesso delle predette lauree.
    In ambito di relazioni di lavoro spesso si parla di oneri o di onori. Ovviamente quando si tratta di oneri si scrive tutti i dipendenti e si legge i dipendenti del comparto.
    Fine della storia.

    Un’altra storia: come è noto il pesce puzza dalla testa.
    Però la testa comanda , quindi se sta per arrivare una sberla la testa opera per trasformarla in un calcio nel c…lo, in modo che sia un’altra parte del corpo a sopportare l’onere del colpo.
    Ciò è umanamente comprensibile.
    Meno comprensibile è perchè il corpo , ed i suoi rappresentanti, facciano buon viso alla trasformazione della sberla in calcio nel c…lo.
    E’ proprio vero che sempre allegri bisogna stare chè il nostro piangere fa male al re.

    Ogni eventuale collegamento tra le due storie è totalmente casuale.

    Saluti

  2. Carmelo,
    penso si necessaria una seria riflessione. Le tue parole sono sacrosanti.

  3. Il paradosso è che si pretendono prestazioni specialistiche dai Funzionari laureati, che non hanno mai avuto riconosciuto, sin dalla L.R. 10/2000, dalla Regione Sicilia uno status giuridico-economico miminimamente differenziato rispetto ai funzionari diplomati, pur appartenendo ad una area funzionale per l’accesso alla quale è richiesta la laurea. (Cose di Sicilia!).
    Allora compongano la task force con gli abbondanti Dirigenti che sono lautamente retribuiti ed hanno avuto, loro si, a suo tempo più che riconosciuto, anzi sopravvalutato, il loro titolo di studio, considerando i requisiti che di norma occorrono per diventare veri Dirigenti.
    N.B. Questo sarebbe un’altro caso siciliano in cui il possesso di titolo di studi, pur se non riconosciuto, diventa discriminatorio in maniera penalizzante, dal momento in cui circolano già elenchi di Funzionari Ingegneri, Architetti e Geologi, anche delle varie provincie, da trasferire al VIA VAS.

  4. Sull’argomento mi sono informato personalmente.
    Ritengo di poter escludere questa possibilità. Al momento “servono” solo funzionari.

  5. Su questo hai ragione.
    Mi segnalano, comunque, un’altra anomalia.
    Sembrerebbe che abbiano inserito nelle “liste” anche istruttori che, nelle famose “banche dati”, hanno come titolo di studio quello di ingegnere, architetto, agronomo o geologo e, come tu ben sai, la laurea è riconosciuta solo per funzionari e dirigenti.

  6. Le “banche dati” non sempre sono attendibili….dipende da quel che ci si mette dentro!

  7. La cosa che stupisce ancor di più è che nonostante la delibera parli di ingegneri, architetti, agronomi e geologi, sembrerebbe che molti dipendenti inseriti nella lista della “task force ambiente” abbiano titoli di studio diversi da quelli richiesti.

  8. Sembra però che la Funzione Pubblica, in assenza di disponibilità da parte dei dipartimenti a fornire tale personale, abbia intenzione di procedere d’ufficio, movimentando unilateralmente altri dipendenti, oltre quelli “ruotati” di recente.
    Sarebbe interessante sapere inoltre con quali criteri siano state individuate le pratiche arretrate da evadere (si dice siano più di 3000) e di quante unità di personale il dipartimento ambiente avrebbe esattamente bisogno per esitarle in tempi ragionevoli (considerando anche che pare non sia rimasto più nessuno, lì, che possa istruire il nuovo personale eventualmente subentrante nelle funzioni).
    Davvero un bel modo di operare, non c’è che dire: qualcuno verrà chiamato a rispondere di questo sfacelo?

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