Regione, Cobas-Codir e Sadirs: uffici paralizzati, amministrazione in default; di chi è la responsabilità?

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Palermo, 1 luglio 2014

Da quasi cinquant’anni la Regione Siciliana è stata amministrata dall’alternarsi di governi che hanno, da sempre, fatto del clientelismo la loro mission principale, prova ne è il continuo precipitare dell’economia isolana che, in questi ultimi mesi, ha toccato il fondo per gli onesti cittadini e lavoratori ad eccezione dei politici e dei burocrati che, invece, godono incredibilmente di tutti i loro intoccabili privilegi e di retribuzioni smisurate. In questi ultimi decenni questi stessi governi hanno concertato e contrattato con gli “storici” sindacati confederali che, per via della sottoscrizione di molteplici contratti e di accordi, non hanno, di fatto, impedito a questi governi di portare avanti la loro politica votata non certo agli interessi del popolo siciliano.

Non comprendiamo il livore dei sindacati confederali nei confronti dei dipendenti regionali che, democraticamente, non si riconoscono più nella loro politica e tributano un forte consenso a forze sindacali autonome, riconoscendo nel lavoro di queste ultime l’unico argine all’arroganza del potere finanziario e politico attuale.

Pur comprendendo la stizza dei confederali, per avere perso credibilità e forza contrattuale,  all’interno dell’Amministrazione regionale e degli enti collegati, è oltremodo lesivo e offensivo nei confronti degli stessi lavoratori il linguaggio da loro utilizzato nel definire il sindacalismo autonomo regionale che, invece, grazie alla fiducia accordata da migliaia di lavoratori, rappresenta, oggi, una inversione di tendenza rispetto alle scelte pressappochiste e clientelari del passato a cominciare dal nuovo accordo FAMP 2014 in discussione all’ARAN e nel quale SADIRS e COBAS/CODIR non consentiranno alcuna estrapolazione a monte (ad eccezione di quelle previste dal contratto) ed esigeranno l’immediato pagamento dei primi due trimestri di piano di lavoro oltreché la destinazione di una congrua somma, per la riclassificazione del personale con la riapertura del contratto giuridico ormai non più procrastinabile.

Occorre, quindi, aspettare i posteri per esprimere un’ardua sentenza sulle penose condizioni della Regione Siciliana? No, la verità è già sotto gli occhi di tutti, oggi i sindacati confederali scrivono, denunciano, diffidano: come se negli anni scorsi non fossero stati proprio loro, con la loro maggioranza e le loro scelte, a determinare e favorire tutte le politiche fallimentari dei governi!

COBAS/CODIR e SADIRS rivendicano, pertanto, la coerenza dimostrata negli anni e respingono al mittente le accuse e le frasi lesive espresse da taluni rappresentanti di questi sindacati confederali che, per la loro stessa natura confederale, non hanno saputo impedire un progressivo impoverimento e omologazione dei regionali ad altre categorie.

www.codir.it

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

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