Riscatto pensionistico della laurea. Novità

Il riscatto della laurea è un istituto che permette di includere fra la contribuzione utile ai fini pensionistici il periodo del corso di studi (post diploma) a pagamento e a determinate condizioni.

Considerando che, tra laurea triennale e specialistica, il periodo di permanenza presso un ateneo è di cinque anni, poter inserire i periodi di studio nel proprio fascicolo previdenziale rappresenta un vantaggio non trascurabile.

Al momento di andare in pensione si avranno così più contributi versati.

Il riscatto della laurea a fini pensionistici può essere richiesto da tutti i lavoratori  che abbiano già conseguito il titolo di studio, e non siano già coperti da contribuzione nel periodo di frequentazione dell’università. E’ consentito riscattare solo gli anni previsti dalla durata ordinaria del corso di laurea, se lo studente è andato fuori corso non avrà la possibilità di riscattare gli anni in più che ci ha impiegato per laurearsi.

Il riscatto può riguardare l’intero o i singoli periodi.

Con l’entrata in vigore dell’art. 2 del decreto legislativo n. 184/1997, la possibilità di riscattare gli anni del corso di laurea viene estesa anche alle ipotesi in cui la laurea non sia titolo necessario all’ammissione in servizio.

Per quanto riguarda l’onere del riscatto laurea per i dipendenti della regione siciliana, sembrerebbe che, per i dipendenti del comparto non dirigenziale, gli Uffici del Dipartimento della Funzione Pubblica, senza una disposizione che estenda il giudicato, siano obbligati a definire le istanze di riscatto laurea secondo la legislazione statale, applicando, invece, la legislazione regionale più favorevole per i dirigenti, malgrado diverse pronunce della Corte dei Conti abbiano più volte condannato la Regione alla restituzione di somme indebitamente versate, maggiorate di interessi e rivalutazione monetaria.

La Sezione giurisdizionale di Appello della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, infatti, con sentenze n.176 del 22/4/2014 e n.166 del 5/6/2012 e, da ultimo, la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana in composizione monocratica con sentenza n.620/2016, hanno definitivamente affermato il principio che il riscatto anche parziale del periodo del corso legale di laurea debba essere calcolato ai sensi dell’art. 77 della legge regionale 29 ottobre 1985, n. 41 e del richiamato articolo 9 della legge regionale 3 maggio 1979 , n. 73, che, a sua volta, sostituisce l’articolo 30 della legge regionale 23 febbraio 1962, n. 2.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “Riscatto pensionistico della laurea. Novità”

  1. @Romeo:
    A noi che rimaniamo, dal 2021 verrà applicato l’art.51 della Legge Regionale n. 9/2015, quindi la prima quota di pensione determinata al 31.12.2003 con le percentuali dello Stato sarà inferiore di un bel po’ rispetto a coloro i quali andranno via col prepensionamento entro il 2020 a cui vengono applicati ancora le aliquote della Regione, nettamente favorevoli.
    Siccome il riscatto della Laurea va ad incidere sul calcolo della prima quota, non credo si riuscirà a recuperare sulla pensione, mediamente il riscatto richiede un impegno intorno ad € 50.000,00 ammettiamo che vinci il riscatto, può dimezzarsi a €. 25.000,00 ancora non conveniente, se scendesse a €. 10.000,00 forse può convenire.
    Secondo me conviene rimanere, tanto 4 anni passano velocemente in amministrazione.
    Buona Giornata.

  2. @Enzo:
    Sembra però che, chiedendo il riscatto del corso di laurea, facendosi notificare il decreto con l’esosa trattenuta, iniziando a pagare e, CONTESTUALMENTE, facendo ricorso diversi colleghi siano riusciti a farsi ridurre sensibilmente l’onere di riscatto (anche meno della metà di quanto inizialmente richiesto dall’amministrazione).
    In tal caso, credo convenga provare, no?

  3. Per i Colleghi che non riusciranno ad aderire al prepensionamento entro il 2020, non conviene riscattare il corso legale di Laurea, perché dal 2021 per il calcolo pensionistico così come stravolto dalla Legge regionale n. 9/2015 si applicherà l’articolo 51 che prevede un sistema di quantificazione sfavorevole, in quanto la prima quota di pensione al 31.12.2003 verrà determinata considerando le aliquote di rendimento in vigore per gli Statali, alla fine si otterrà un trattamento pensionistico inferiore di un bel po’ rispetto ai colleghi che vanno in prepensionamento entro il 2020, ai quali si applica invece l’art. 52 della stessa Legge regionale che alla fine, per fortuna loro, gli garantisce ancora il 100% dell’ultimo stipendio.
    in conclusione per i colleghi che rimangono non credo convenga pagare un riscatto Laurea esoso, che chissà in quanto tempo si riuscirà a recuperare sul trattamento pensionistico, almeno che si tenga solo in considerazione l’opportunità di andare via 4 anni in anticipo.
    Tengo a sottolineare la disparità di trattamento nel sistema di calcolo pensionistico, tra colleghi a cui verrà applicato l’art. 52 per il prepensionamento entro il 2020 e colleghi invece che rimanendo in servizio dal 2021 si applicherà l’articolo 51, stravolgendo così i diritti acquisiti da un bel po’ di anni, un bel ringraziamento a tutti coloro che hanno approvato la Legge Regionale Siciliana n. 9/2015.
    Buona Giornata

  4. Ho finito di pagare 25 mila euro.Per laureati senza lavoro il riscatto quanto costa?Ing.Gaspare Barraco.

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