Stabilizzazione a Caltanissetta. Due pesi e due misure. Possibili scenari futuri alla regione?

La Sicilia - Precari Caltanissetta

«L’aspettativa di stabilizzazio-
ne dei 44 colleghi è condivisibile ma non possiamo accettare le modalità. Abbiamo acquisito la stessa profes-
sionalità»

I lavoratori precari (ex Puc ed ex Lsu) in servizio al Comune sono complessivamente 114 dei quali 70 hanno ottenuto la stabilizzazione accettando l’inquadramento nella categoria inferiore rispetto a quella avuta precedentemente. Per gli altri 44 (17 dei quali sono utilizzati come vigili urbani) il Comune ha previsto la stabilizzazione senza la retrocessione nella categoria inferiore ma mantenendo la categoria nella quale si trovano collocati attraverso un avviso di selezione pubblica a loro riservato.
Immediata è stata la reazione dei primi 70 i quali sostengono che, così facendo, il Comune adotta due pesi e due misure e parlano di discriminazione sostenendo che tutti 114 avrebbero dovuto avere lo stesso trattamento. E per questo 26 di loro hanno presentato ricorso al Tar Sicilia chiedendo la sospensione dell’avviso di selezione che consente la partecipazione soltanto ai 44 precari..
“L’aspettativa di stabilizzazione dei 44 precari – affermano – è condivisibile ma non possiamo accettare le modalità della stabilizzazione”.
Ricordano quindi che “i 44 precari che si vogliono stabilizzare in categoria “C” e “D” nel 2004 hanno avuto la stessa opportunità dei loro colleghi che si sono declassati e si sono stabilizzati in categoria “B”. La stessa opportunità è stata offerta loro dall’Amministrazione comunale nel 2010, ma in entrambi i casi l’hanno rifiutata scegliendo di continuare a lavorare a contratto con il rischio di rimanere senza lavoro una volta scaduto il contratto”.
Ricordano anche che ora si vorrebbe procedere alla loro assunzione a tempo indeterminato con il mantenimento della categoria nella quale si trovano “giustificando tale scelta soprattutto per la professionalità acquisita negli anni di servizio prestato”, per rilevare che “la stessa professionalità è stata acquisita anche da coloro che si sono declassati ed hanno continuato a lavorare negli stessi posti dove erano impiegati prima del declassamento”. E quindi: “Perché non applicare la legge sui concorsi pubblici e dare la possibilità a tutti di dimostrare le proprie conoscenze e capacità? Perché i 44 precari rifiutano di essere assunti a tempo indeterminato in categoria “B” come i loro colleghi che si sono declassati? “.
Evidenziano nel contempo che “tra coloro che si sono declassati ci sono molti laureati che con umiltà hanno accettato di continuare a lavorare nella categoria per la quale è richiesta la licenza media. E pure tra gli altri dipendenti comunali ci sono persone laureate che sono inquadrate in categoria “B” e “C” che aspettano da 30 anni una progressione di carriera che viene loro negata mentre si consente ai 44 di continuare ad essere inquadrati in una categoria nella quale non possono stare”.
Affermano quindi: “Favoritismi per nessuno”.
Insomma, è frattura bella e buona per i precari dello stesso Ente.
Luigi Scivoli Scarica l’articolo in PDF

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Stabilizzazione a Caltanissetta. Due pesi e due misure. Possibili scenari futuri alla regione?”

  1. Assolutamente GIUSTA la sentenza del TAR prima e la conferma del CGA dopo. Nella P.A. si entra per concorso senza trucchi o porcherie varie. Hanno fatto benissimo a bloccare tutto i 70 colleghi che a loro tempo hanno responsabilmente accettato il declassamento per essere stabilizati, pertanto meritano rispetto e considerazione e non un colpo di ” rasoio arrugginito” in faccia come stava facendo il Comune di Caltanissetta.
    Anzi io faccio un appello a tutti i siciliani affinchè si vigili e si intervenga su possibili colpi di mano, soprattutto alla Regione, dove tanti precari inquadrati in fascia C e D pretende di essere stabilizzata senza concorso nelle qualifiche di appartenenza. Invece: O SI FA UN CONCORSO REGOLARE, O ACCETTINO UN DECLASSAMENTO IN A e B. Se questo non gli bene: A CASA!!!

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