La vera proposta choc di Berlusconi. Se verrà eletto effettuerà un taglio del 3% alle retribuzioni dei dipendenti pubblici per far cassa

Più della restituzione dell’Imu, quella che sarebbe stata la vera proposta choc di Silvio Berlusconi è sfuggita al capo del Pdl – pronunciata quasi a mezza voce – all’inizio della settimana scorsa. Quando ha ipotizzato un taglio del 3% degli stipendi del pubblico impiego.

Si sopprime il necessario ma Crocetta e Berlusconi pensano al superfluo

Mentre si discute di alta velocità in Sicilia….Regione: parte la rivoluzione Crocetta per una Sicilia ad alta velocità…. e torna in auge la costruzione del ponte sullo stretto….Ponte sullo Stretto, Berlusconi: “Se vinco, si farà”….., 105 collegamenti ferroviari in Sicilia dal prossimo 10 marzo – per decisione di Trenitalia – verranno “tagliati”….Sicilia, dal 10 marzo Trenitalia sopprime 105 tratte interne. Protestano i sindacati….

L’abolizione dell’ICI sulla prima casa ha danneggiato i redditi medio-bassi. Ora Berlusconi ci riprova con l’IMU

Vi ripropongo questo articolo di 4 anni fa dal titolo Perché l’abolizione dell’ICI sulla prima casa danneggia i redditi medio-bassi di cui dovremmo fare tesoro.

23/03/2009

Perché l’abolizione dell’ICI sulla prima casa danneggia i redditi medio-bassi

L’abolizione integrale dell’ICI sulla prima casa, con esclusione delle abitazioni signorili, ville e castelli è stato tra i primi provvedimenti presi dal Governo a giugno 2008, come promesso durante la campagna elettorale.

«L’abolizione dell’Ici sulla prima casa consentirà una spinta allo sviluppo. Intendiamo porre rimedio alla perdita di valore del potere d’acquisto delle famiglie, con il Paese che oggi registra crescita zero». (Silvio Berlusconi, 2008-05-22 Il Sole24Ore.doc)

Ma chi ci guadagna e chi ci perde da questo provvedimento che sicuramente ha raccolto molto consenso?

In Italia ci sono circa 31 milioni di unità immobiliari ad uso abitativo. Di queste, quelle adibite ad abitazione principale (quelle in cui il proprietario ha residenza anagrafica) che pagavano l’ICI prima della sua abolizione era di circa 17 milioni di unità. Naturalmente le case più modeste, ovvero quelle con una rendita catastale bassa (circa 6 milioni), erano già esentate dal pagamento dell’ICI.

 Il Governo Prodi con la Finanziaria 2008, aveva incrementato le detrazioni sull’abitazione principale, diminuendo quindi l’ICI per tutti i proprietari di abitazioni principali, ed esentando di conseguenza circa il 40% delle abitazioni (2008-05-22 Il Sole24Ore.doc), quelle più modeste, che pagavano fino a circa 100 euro di ICI all’anno. L’entrata in vigore di questa riduzione era prevista per giugno 2008 ma è stata sostituita dall’abolizione totale, voluta dal Governo Berlusconi.

 In altre parole, 7 milioni di famiglie che vivono nelle case più modeste (tendenzialmente famiglie a reddito medio-basso) erano state esentate attraverso la detrazione introdotta dal governo Prodi con la legge Finanziaria 2008, mentre i restanti 10 milioni di famiglie avrebbero comunque pagato meno usufruendo di maggiori detrazioni (costo della manovra Prodi: circa 800 milioni di euro, 2008-05-17 Il Sole24Ore.doc). L’abolizione dell’ICI voluta dal governo Berlusconi ha quindi azzerato l’ICI per i restanti 10 milioni di famiglie, tendenzialmente famiglie a reddito medio-alto (costo della manovra Berlusconi comprensiva degli 800 milioni di euro stanziati dal governo Prodi: circa 2,5-2,6 miliardi di euro, successivamente corretta a circa 3,5-3,7 miliardi di euro dai tecnici del Servizio Bilancio del Senato,2008-07-03 Il Sole24Ore.doc).

In seguito a tale manovra, le famiglie che continueranno a pagare l’ICI sulla prima casa sono circa 42.400 suddivise in 40.000 abitazioni signorili (A/1) o ville (A/8) e 2400 Castelli o Palazzi (A/9). In sostanza, le prime case di lusso sono solo lo 0,23% del totale (2009-01-13 Il Giornale.doc)

E’ possibile che in tutta Italia, su 31 milioni di case, solo 40.000 siano ville o abitazioni signorili adibite ad abitazione principale?

Perché prima di procedere ad un intervento sull’ICI non si è aggiornato il catasto?

L’unico tentativo in questa direzione era stato fatto dal Governo Prodi con un decreto per attribuire il catasto ai Comuni, provvedimento che sarebbe servito come base per l’aggiornamento degli estimi per adeguarli al valore attuale. Il decreto è stato bocciato dal TAR del Lazio, su ricorso della Confedilizia (2008-05-16 La Repubblica.doc2008-05-17 Il Sole24Ore.doc).

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 ICI Abitazione Principale 

Chi ci guadagna:

 I Redditi medio-Alti. Con l’abolizione dell’ICI il governo Berlusconi ha destinato la quota più consistente dello sgravio (circa 3 miliardi di euro) alle famiglie con reddito medio-alto.

L’Evasione Patrimoniale. Non è stata prevista una revisione degli estimi catastali con la conseguenza che solo 40.000 abitazioni su 31 milioni risultano essere abitazioni principali di lusso, ovvero ville o abitazioni signorili. Il criterio per determinare le abitazioni signorili (A/1) risale a oltre 70 anni fa e si basa sulla loro dimensione: per esempio a Milano devono essere di almeno 350 mq, a Roma almeno 220 mq, a Torino almeno 200 mq (2008-05-26 Il Sole24Ore.doc). Un’assurdità.

 Chi ci perde:

I Comuni ed i cittadini. Il mancato gettito ICI per i comuni determinerà inevitabilmente a partire dal 2009 un graduale peggioramento dei servizi locali forniti dai comuni stessi (trasporti, illuminazione strade, manutenzioni, cura luoghi pubblici, servizi sociali, ecc…), con una ricaduta su tutti i cittadini soprattutto su quelli più in difficoltà, cioè gli affittuari e i proprietari di case con bassa rendita catastale che tra l’altro non hanno usufruito dell’abolizione dell’ICI stessa.  Una stima di quanto perderanno i principali comuni ogni anno è riportata nella seguente Tabella ICI Perdita dei comuni.jpg (2008-05-16 La Repubblica.doc).

Il Federalismo Fiscale. E’ stata abolita l’unica tassa locale ovvero l’unica tassa attraverso cui i contribuenti potevano verificare se nel proprio Comune il sindaco aveva speso bene o male i soldi che gli erano stati affidati. Il federalismo fiscale si basa sulla redistribuzione locale dei tributi e abolire l’unica tassa con tali caratteristiche è palesemente in contraddizione con i continui annunci di chi Governa e ci racconta da anni che si batte per introdurre in Italia tale federalismo. A parole. Nei fatti stiamo andando verso una maggiore centralizzazione delle tasse (tutto a Roma e poi redistribuzione secondo criteri da definire). Sembra una presa in giro e lo sarà fino a quando non ci sveglieremo da questo torpore.

Corsi e ricorsi storici. L’illusione fiscale del Signor Berlusconi.

Crozza, nella sua caricatura di Berlusconi, ha detto tante verità:

  1. gli italiani si bevono tutto (l’eliminazione dell’Imu, approvata dallo stesso Berlusconi, 4 milioni di posti di lavoro etc. etc.);
  2. gli italiani si son scordati tutto: dal ponte sullo stretto, a l’Aquila, al G8, a La Maddalena etc.etc……

Nel 2008 l’eliminazione dell’ICI da parte del governo Berlusconi (l’unica tassa che restava ai comuni) è stata una misura che ha fatto crescere la spesa pubblica e ha fatto aumentare le altre tasse LOCALI (addizionali irpef, tarsu etc.).

L’abolizione l’ICI nel 2008 è stata una buona idea?

Purtroppo no. Anzi, è un esempio di una cattiva manovra tributaria e soprattutto della vittoria dell’apparenza sulla sostanza.

È stato un provvedimento che contrasta fortemente con le proposte di “Federalismo fiscale” e rischia di essere un tipico esempio di illusione fiscale: ti do con la destra quanto ti tolgo con la sinistra e dovrebbe essere chiaro che gli stessi beneficiari dovranno in altre forme pagare ciò che viene loro presentato come un regalo.

Ora Berlusconi ritorna alla carica con una nuova illusione fiscale: l’abolizione dell’Imu votata dal suo governo.

Ma tanto, come dice Crozza, gli italiani hanno già dimenticato.

La visione di questo video è sconsigliata…….

Berlusconi e il nuovo contratto con gli italiani: l’anticipazione

“Il contratto è in preparazione e lo presenteremo nei prossimi giorni. tra i piani c’è la riorganizzazione della macchina dello Stato per ridurne la riduzione delle spese. Pensiamo di arrivare a una riduzione del 10 per cento nei primi cinque anni. Che potremmo utilizzare per la riduzione del debito, a favore delle imprese e nella direzione delle famiglie per dare l’avvio al quoziente familiare per cui un padre di famiglia paga meno di un single ” così Silvio Berlusconi in un’intervista all’agenzia ‘Vista’

Proposta shock di Berlusconi. L’ironia in rete. Ma il Sole 24 Ore avverte: non sottovalutare B.

Ecco come ha reagito la rete alla proposta shock di Berlusconi.

Risarciremo l’Imù …e alle prime cento telefonate anche una batteria di pentole”, “Via Imu, Irap e patrimoniale. In più vi rimboccheremo le coperte dopo il lattuccio caldo”. Ma c’è chi, più dell’abolizione dell’Imu, è scioccato dall’adesione di alcuni elettori alla proposta: “Non è tanto la #propostashock di #Berlusconi, che capisco benissimo, ma i ritardarti che scrivono #iostoconsilvio“, puntualizza Stefano.

Ma il maggiore quotidiano economico (il Sole 24 Ore) avverte: la scarsa credibilità del personaggio, un ventennio di promesse a vuoto, le cose annunciate e mai realizzate, eccetera. Tutto giusto, eppure non si sfugge all’impressione che abbia ragione chi dice che Silvio Berlusconi non va mai sottovalutato, soprattutto quando promette di alleggerire le tasse…..Da Berlusconi una mossa senza rete, che è rischioso sottovalutare

Restituzione dell’IMU. Il commento di Piero Grasso ex procuratore nazionale antimafia

“Dare soldi in cambio del consenso è un modo sbagliato di porsi nei confronti dei cittadini. Oggi il problema vero è il lavoro. E’ questo il problema, non 1000 euro restituiti per avere in cambio il consenso. Tutto questo è immorale. E’ una forma di disuguaglianza, un condono fiscale che premia chi ha portato i soldi in Svizzera. Un’altra forma di disparità. Bisogna costruire il paese con riforme e proposte che siano accettabili. Dare concretezza, serietà e rigore alle proposte”, ha dichiarato l’ex procuratore ai microfoni di TgCom24.

Ma il popolo Pdl è entusiasta della “proposta choc”