Sindacando - il Blog di Benedetto Mineo
Blog dei dipendenti della Regione Siciliana
A tarda notte arriva l’approvazione della manovra finanziaria. Raggiante Crocetta: “Dal 2005 non si ricorreva all’esercizio provvisorio”. Per la maggioranza “si tratta della migliore Finanziaria degli ultimi anni”. Soddisfatto l’assessore Bianchi: “Un anno fa i conti erano un disastro”. L’opposizione: “Fondamentale il nostro contributo”. No dei grillini: “Questa Finanziaria non risolve i problemi”.
Ammesso e non concesso che nel corso della nottata dovessero approvare la finanziaria, il testo (che deve essere sistemato con l’inserimento degli emendamenti) potrebbe essere inviato, ottimisticamente, al Commissario dello Stato non prima di giovedì 16 o venerdì 17.
In base allo Statuto, infatti, “le leggi dell’Assemblea regionale sono inviate entro tre giorni dall’approvazione al Commissario dello Stato, che entro i successivi cinque giorni può impugnarle davanti alla Corte Costituzionale”.
La legge, pertanto, bene che vada, non potrà essere pubblicata in gazzetta prima 23/24 gennaio.
Contratti bloccati e niente prepensionamento.
E speriamo che finisca qui!
Non voglio neppure immaginare cos’altro potrebbero inventarsi.
Le cose più sensate vengono dette dai deputati del Movimento 5 Stelle che parlano di mancanza di qualsiasi programmazione da parte del governo.
Secondo l’on.le Gianina Ciancio il governo sui precari non dice la verità e mente a migliaia di persone.
La normativa nazionale, infatti, prevede solo una riserva del 50% dei posti ai precari. Se i precari degli Enti Locali sono circa 20 mila, la metà non potrà accedere alla stabilizzazione, tranne che non si dica che i comuni hanno bisogno di 40 mila persone.
L’on.le Cancelleri ha parlato della proroga come di un grande bluff perché alla fine della proroga dei 3 anni molte persone rimarranno fuori.
Sotto il video con tutti gli interventi.
Quando sembrava ormai scontata l’approvazione del documento nella giornata di oggi, ecco i dubbi su alcuni emendamenti del governo. “Serve un approfondimento” ha detto Falcone (Forza Italia). Così, tutto slitta a domani. Leanza: “Un pessimo segnale da parte del governo”. Oggi, durante la discussione del bilancio, critiche dei grillini: “Una vergogna”. Il governatore: “Non abbiamo nulla di cui vergognarci. Abbiamo ottenuto grandi risultati, nonostante dal passato avessimo ereditato solo debiti”.
Il capogruppo del Partito dei siciliani: “I documenti finanziari che ci apprestiamo a votare in aula sono pieni di cifre non attendibili, basate su provvedimenti e calcoli soltanto presunti nel rapporto fra Stato e Regione”.
NOI LO RIPETIAMO DA UNA DECINA DI GIORNI. ADESSO LO DENUNCIA IL CAPOGRUPPO DEL PARTITO DEI SICILIANI-MPA, ROBERTO DI MAURO. A PARTE I GRILLINI, CHE ANNUNCIANO BATTAGLIA IN AULA, CONTINUA INVECE IL SILENZIO SUI 330 MILIONI DI EURO CHE VERRANNO ‘BRUCIATI’ PER LA PROROGA DEI CONTRATTI DEI 30 MILA PRECARI DEGLI ENTI LOCALI LASCIANDO SENZA RISORSE LE FASCE DEBOLI DELLA SOCIETA’ SICILIANA.
Bilancio e Finanziaria non sono ancora arrivati in aula ma è già allarme sui conti della Regione.
A lasciare perplessi sono gli accantonamenti tributari attraverso cui garantire il concorso della Regione agli obiettivi di risanamento della finanza pubblica nazionale: la legge finanziaria li quantifica in 547 milioni e 534 mila euro contro gli 819 milioni e 314 mila dello scorso anno. Scelta su cui non c’è ancora accordo fra Stato e Regione. Se l’intesa non dovesse essere raggiunta, 400 milioni di spesa resterebbero bloccati.
Alla Regione c’è mancanza di liquidità.
Da Roma arrivano sempre meno soldi.
Per pagare i debiti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione, la Regione pensa di stipulare un maxi-mutuo.
L’assessore Luca Bianchi la prossima settimana volerà a Roma per parlare con il ministro Fabrizio Saccomanni. Un incontro tenuto quasi segreto perché considerato “molto delicato”.
Bianchi chiederà al ministro dell’Economia una deroga ai tagli alla spesa per un miliardo di euro imposti alla Sicilia sia nel 2013 sia nel 2014 e, senza un accordo, molti capitoli di bilancio inseriti nel testo consegnato all’Ars non avranno copertura.
Ecco le spese a rischio: senza un accordo con Palazzo Chigi mancherebbero 110 milioni di euro per i Comuni, 8,4 milioni per il ricovero minori nelle case famiglia, 6,3 milioni per le comunità alloggio destinate ai disabili psichici, 4,2 milioni di euro per le Province, 16 milioni di euro per le società partecipate e gli stipendi dei dipendenti, 56 milioni di euro per i forestali, 3,3 milioni per i Consorzi di bonifica, 2,2 milioni per i trattoristi dell’Esa, 7,7 milioni per l’Esa, 2 milioni per i dissalatori, 843 mila euro per il nuovo fondo destinato agli inquilini “morosi incolpevoli”, 4,2 milioni per l’iniziativa annunciata di aiuto alle giovani coppie, anche di fatto, che vogliono acquistare casa. E, ancora, a rischio sono 6 milioni di euro per il reddito minimo, 3,1 milioni di euro per il fondo dei teatri e 1,6 milioni per le attività sportive. A rischio poi 70 milioni di euro destinati alla spesa corrente degli assessorati: ad esempio per il trasporto pubblico locale e i centri antiviolenza.
Adesso inizia la corsa contro il tempo per approvarla, insieme al bilancio, prima del 31 dicembre.
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