Finanziaria ter. Il Commissario dello Stato ha impugnato 21 articoli. Bloccata anche la norma che prevedeva l’assunzione in Regione dei figli dei testimoni di giustizia

FormazioneBocciata la norma che prevedeva che la società partecipata SEUS SCpA potesse effettuare procedure selettive riservate al personale interno per la copertura di posti  di qualifiche intermedie carenti di organico.

Si è in presenza, ad avviso del ricorrente, di una selezione riservata in contrasto con l’art. 97 Cost. e con la costante giurisprudenza  di codesta Corte. Peraltro i passaggi interni del personale comporterebbero inevitabilmente aumenti stipendiali per i dipendenti interessati dalla promozione. Anche in questo caso non può non rilevarsi l’assenza di qualsivoglia elemento informativo circa la platea dei destinatari e gli effetti finanziari, nella relazione tecnica sul ddl”.

Il commissario ha impugnato anche un comma del disegno di legge sui testimoni di giustizia, nella parte che prevedeva l’assunzione in Regione anche dei figli.

Sul prelievo delle pensioni superiori ai 50 mila euro, il commissario dello Stato impugna la parte che riguarda la destinazione dei risparmi. Il prelievo è confermato, ma i soldi andranno al fondo pensioni.

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Finanziaria ter. E meno male che c’era stato un andirivieni dagli uffici del Commissario dello Stato

Ars-vuota-foto-di-giorgio-ciaccio-624x300Meno male che c’è stato un andirivieni dagli uffici del Commissario dello Stato e che la manovra era stata quasi concordata, altrimenti sarebbe finita direttamente nel cestino della differenziata.

Ventuno articoli impugnati, ma per Crocetta erano solo “norme volute dai deputati e che il prefetto ha fatto bene ad eliminare”. Ecco le norme della manovra ter censurate dal commissario dello Stato.

Finanziaria ter. Ecco il testo del disegno di legge inviato all’esame del Commissario dello Stato

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Ecco il testo del disegno di legge n. 782 approvato il 1° agosto 2014, c.d. finanziaria ter.

Vi segnalo un paio di articoli evidenziati in giallo.

Il primo (l’art. 2) è quello che prevede che gli stipendi dei deputati sono “spese obbligatorie” da pagare con priorità rispetto alle altre.

Il secondo (l’art. 4) è quello che prevede la soppressione dell’Allegato 2 di cui all’articolo 4, comma 3, della legge regionale 28 gennaio 2014, n. 5 (pag. 35 della gurs) che conteneva, tra l’altro, l’accantonamento dei 14.666 milioni del famp e 10.887 dal capitolo buonuscite.

La soppressione di suddetto allegato rende disponibili tali somme.

Siamo messi proprio bene! Per capire se ci sono le coperture facciamo fare i conti al Commissario dello Stato

Totò. Mi faccia il piacereVero è che nella vita non si finisce mai di imparare, ma quello che si sta verificando in queste ore non lo avevo mai sentito.

Per verificare se una manovra economica ha la copertura finanziaria si chiede agli uffici del Commissario dello Stato.

Senza il Commissario dello Stato la Regione sarebbe già fallita

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Ha bocciato deroghe al concorso pubblico, violazioni di direttive Ue, sanatorie, appalti senza gare.

I motivi più o meno sempre gli stessi: proroga di contratti a tempo determinato, arbitrarie esenzioni di imposte o regimi preferenziali, violazione di direttive comunitarie tanto da mettere l’Italia a rischio di procedura d’infrazione, affidamenti di appalti senza gare, sanatorie, deroghe ingiustificate alla regola del concorso pubblico, per fare un esempio.

Con l’ordinanza della Corte Costituzionale n. 114/2014 (relatore il palermitano Mattarella) si è, di fatto, intrapreso un percorso che va ad erodere i poteri del Commissariato dello Stato per la Regione Siciliana determinando, di conseguenza, un controllo diretto del Governo centrale dopo che è stata pubblicata la legge regionale. Ciò significa che nel momento in cui la legge dovesse essere impugnata successivamente (e sappiamo quanto sono lunghi gli iter burocratici) si dovrebbero poi magari dopo vari mesi, annullare gli effetti giuridici prodotti annullando contratti e togliendo le mensilità già percepite con effetti devastanti a livello sociale sulle persone a cui si è dato il “contentino” per fini elettorali e devastanti a livello economico per la Regione Siciliana già indebitata fino al collo.

Vogliono “commissariare” il Commissario dello Stato

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Una Festa dell’Autonomia Siciliana con un regalo da parte della Corte Costituzionale: un’ordinanza che sembra essere il primo passo per un ridimensionamento, se non una vera e propria scomparsa, della figura del Commissario dello Stato; tant’è che l’attuale, Carmelo Aronica, potrebbe essere l’ultimo.

La Sicilia che non cambia e la necessità di un controllo preventivo (Commissario dello Stato)

Ormai è evidente; l’idea è di non cambiare nulla. La Regione Siciliana risulta stretta tra la caduta in verticale delle entrate e l’inestinguibile sete di soldi per pagare salari e stipendi. Ed in una situazione politica difficilmente governabile, i nodi si aggrovigliano sempre più.

Signori, allora non si cambia
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Ecco le questioni sul tavolo:

  1. presto l’Amministrazione beneficerà di un’ulteriore pattuglia di consulenti;
  2. Sotto le pressioni della piazza, l’Ars si prepara a reimmettere tra i beneficiari del sussidio alcune centinaia di ex Pip spostando la linea della esclusione, dal reddito familiare a quello individuale. Nessuno però si preoccupa di spiegare all’opinione pubblica che ventimila euro di reddito familiare Isee equivalgono, tanto per fare una simulazione, ad un reddito effettivo di 48 mila euro all’anno.
  3. Il tetto massimo di retribuzione a 200 mila euro lordi per i funzionari regionali e dell’Ars, è stato considerato inammissibile e, salvo fatti nuovi, non sarà neanche sottoposto al vaglio dell’Aula. 

A leggere ciò che avviene all’Ars verrebbe da pensare che un solo Commissario dello Stato in Sicilia è persino poco

Palazzo dei Normanni

Taglio degli stipendi all’Ars. Tutti lo vogliono ma nessuno lo attua

Dichiarato inammissibile l’emendamento che fissava il limite di 200 mila euro lordi agli stipendi dell’Assemblea.

Emendamento “salva-Pip”

Sì all’emendamento “salva-Pip”, quello che, sostanzialmente rivede un articolo della finanziaria che aveva fissato a ventimila euro annui di reddito Isee la soglia massima per accedere ai contributi erogati dalla Regione. Una norma voluta dal Movimento cinque stelle, ma approvata poi dall’intera Sala d’Ercole in occasione, appunto, dell’esame della legge di stabilità. Adesso, come detto, il parlamento cambia idea. Il reddito da considerare non sarà più quello familiare, ma quello individuale.

La nuova norma, approvata in commissione, in sostanza, mantiene la soglia dei 20 mila euro, ma il reddito da prendere come criterio non è quello familiare e patrimoniale ma quello individuale.

Logiche clientelari all’Ars? 

“Abbiamo abbandonato i lavori della commissione. La manovra va cambiata”.

Passa indenne al vaglio del commissario dello Stato la legge per il pagamento dei debiti con le Pubbliche amministrazioni.

Legge bavaglio

Stanotte il deputato di Forza Italia Riccardo Savona ha presentato un emendamento per cancellare la norma che obbliga i commentatori degli articoli a inviare un documento di identità. Ma la commissione bilancio ha detto “no”.

Dopo 50 anni la Corte Costituzionale si accorge che la figura del Commissario dello Stato sarebbe illegittima. Ma senza di lui saremmo già falliti

Aronica_ Conteggi non credibili e nessuna copertura certa della spesaMa si, sfasciamo tutto!

Province, Senato, Commissario dello Stato, Camere di Commercio, etc.. E tutto nel nome della parola taumaturgica che è sulla bocca di tutti i politici: la “riforma”.

Cambiare tutto perché tutto (PER I POLITICI) resti come prima, a cominciare da indennità e privilegi.

Quanti sarebbero oggi i dipendenti regionali o i dirigenti regionali se non ci fosse stata la figura del Commissario dello Stato? Quante volte hanno i 90….hanno approvato leggi che prevedevano autentiche infornate di personale?

Non avremmo oggi una finanziaria (l’ultima) priva di coperture? Evidentemente il prefetto Carmelo Aronica, con l’impugnativa dell’ultima finanziaria, avrà pestato qualche piede di troppo…..

Se verrà applicato il sistema del controllo successivo delle leggi, non si può non pensare al notevole aumento del contenzioso amministrativo nei Comuni dopo l’abolizione dei controlli preventivi sugli atti da parte delle CPC, prima, e dei CORECO, poi. Il controllo di legalità, in mancanza di controlli interni, si è interamente trasferito in ambito penalistico, contabile e amministrativo.

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La Consulta ha detto che il controllo esercitato dal Commissario dello Stato è più incisivo di quello in vigore per tutte le altre Regioni italiane e ciò si traduce in una limitazione dell’autonomia della Sicilia