Scontro Crocetta-Commissario dello Stato. Se Presidente e assessore Bianchi sono sicuri delle coperture, pubblichino “integralmente” la finanziaria

Dire che il Commissario dello Stato, impugnando una Finanziaria sballata e truffaldina, ha leso l’Autonomia siciliana è un’offesa all’intelligenza e alla stessa Autonomia. Prendere contatti con Roma, come sta facendo l’assessore all’Economia, Bianchi, è ridicolo.

Se Crocetta e Bianchi sono convinti che l’impugnativa sia sbagliata possono tranquillamente pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana – e quindi promulgare e applicare – la legge Finanziaria impugnata. Nessuno glielo impedisce.

C’è solo un ‘piccolo’ problema: se l’impugnativa è corretta – e a stabilirlo non può che essere la Corte Costituzionale – il presidente della Regione è in una botte di ferro. Ma se è sbagliata, il governatore paga di tasca propria tutti i pagamenti eventualmente effettuati con l’applicazione della legge Finanziaria.

Il Ministro D’Alia interviene a difesa del Commissario. “Esercita un ruolo di Garanzia”

“Bisogna esaminare con serenità e senza polemiche le decisioni assunte dal Commissario dello Stato. Penso che eserciti un ruolo a garanzia dell’autonomia regionale e che si sia mosso anche sulla scorta dei rilievi che già la Corte dei Conti aveva fatto”.

Scontro istituzionale tra Crocetta e il Commissario dello Stato

L’impugnativa alla Finanziaria ha creato uno scontro durissimo tra il governatore e chi, in Sicilia, rappresenta lo Stato centrale. “Aronica ha ucciso la Sicilia”, urla il governatore che chiede di cancellare quella figura. Come aveva fatto già il suo predecessore Lombardo.

Secondo il governatore, il comportamento di Aronica in questo caso è assai diverso da quello tenuto in passato: “Fino al 2012 – dice il governatore – era tutto costituzionale: si è assunto personale nelle partecipate, allargate le maglie del precariato assumendo nuovi lavoratori. Si consentiva in passato una tabella H che da 50, 60 milioni e che adesso è azzerata. A proposito, – puntualizza Crocetta – la prima impugnativa della Tabella H risale al 2013. Com’è possibile che prima fosse tutto costituzionalmente corretto e oggi, invece, sia tutto anticostituzionale?

“Basta col commissario, serve l’Alta Corte”, tuona ancora Crocetta. Aggrappandosi allo Statuto.

Ecco il testo INTEGRALE dell’impugnativa del commissario dello stato

ECC.MA CORTE COSTITUZIONALE

R  O  M  A

L’Assemblea Regionale Siciliana, nella seduta del 15 gennaio 2014, ha approvato il disegno di legge n. 670 dal titolo “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2014. Legge di stabilità regionale.”, pervenuto a questo Commissariato dello Stato per la Regione Siciliana, ai sensi e per gli effetti dell’art. 28 dello Statuto Speciale, il 18 gennaio 2014.

Prima di indicare le disposizioni contenute nel provvedimento legislativo comportanti nuovi e/o maggiori oneri che si intendono sottoporre al vaglio di codesta Corte per violazione dell’art.81 della Costituzione,  si ritiene necessario, per delineare il contesto economico finanziario in cui gli stessi incideranno,  esporre quanto rilevato dalla Corte dei Conti – Sezioni  Riunite – in sede di controllo per la Regione Siciliana in occasione del giudizio di parifica del Rendiconto Generale della Regione  per l’esercizio finanziario 2012, tenutosi nell’udienza pubblica del 28 giugno 2013, nella precipua considerazione che le criticità dalla stessa segnalate non hanno trovato soluzioni nei documenti finanziari ora approvati dall’Assemblea Regionale.

L’Organo di controllo, nella relazione che accompagna il giudizio di parifica, aveva  rilevato che “i risultati conseguiti dalla Sicilia nel 2012 evidenziano uno scenario particolarmente preoccupante con riguardo sia all’andamento economico generale che all’evoluzione della finanza pubblica”.

Gli esiti della finanza pubblica  regionale emergenti dai dati del rendiconto generale per l’esercizio 2012, indicavano, infatti, in termini di competenza, che tutti i saldi di bilancio consolidavano i valori negativi contabilizzati nell’esercizio precedente e che in particolare il saldo tra entrate e spese correnti (c.d.  risparmio pubblico) era pari ad un valore negativo di 1.099 milioni di euro e che lo stesso aveva subito un peggioramento rispetto all’anno 2011.

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Sicilia. L’impugnativa-choc del Commissario dello Stato. Cassati 33 articoli

Il commissario dello Stato, Carmelo Aronica, ha impugnato 33 norme sulle 50 che compongono la Finanziaria recentemente approvata dall’Assemblea regionale.

In particolare, Aronica ha cassato gli articoli 3, commi 3, 8 e 9; 5 commi 2, 3, 5, e 6; 6, commi 8 e 9; 8, comma 2; 9, comma 3; 10; 11, comma 8; 12 commi 5 e 6; 13, commi 5, 6, 7 e 8; 14; 17; 19; 22, commi 2 e 4; 23, comma 2; 24; 25; 26; 27; 28; 29; 30, comma 13; 32, commi 1, 2, 3, 6 e 7; 33; 34, commi 2 e 6; 36; 37; 38; 39; 40; 41; 42; 43; 47, commi 5, 6, 7, 8, 9, 10, 13, 14, 15, 16 e 19 della Legge di stabilità per il 2014. In quasi la metà dei casi – 16 degli articoli contestati – Aronica ritiene che “la copertura dei nuovi e maggiori oneri a carico del bilancio della Regione con proprie risorse non sia credibile, sufficientemente sicura ed ancorata a criteri di prudenza, affidabilità e appropriatezza”.

Impugnativa della finanziaria. I commenti a caldo

Crocetta attacca il commissario. Polemica sulle coppie di fatto: “Stiamo valutando di appellarci alla Consulta e alla Corte di giustizia europea”. Annunciata una vertenza con  Letta. Ecco tutte le sue dichiarazioni in pillole sulla finanziaria.

L’assessore all’Economia è il grande sconfitto dall’impugnativa del commissario. Ma lui non ci sta. E ribatte con toni aspri.

Musumeci attacca: “Il presidente dovrebbe dimettersi”. Ma c’è chi frena. Ecco tutte le dichiarazioni.

Il commissario impugna la Finanziaria. Cassati 33 articoli su 50

Il commissario impugna la Finanziaria: coppie di fatto, no alla norma

PALERMO. In Sicilia governo e Parlamento piombano nel caos. Per il commissario dello Stato, Carmelo Aronica, la Regione non può spendere un solo euro perché i fondi devono garantire i 15 miliardi di residui attivi, crediti difficilmente esigibili, accumulati negli ultimi quindici anni dai precedenti governi.E così per la prima volta nella storia dell’autonomia, la Regione si ritrova col 70% della manovra finanziaria ‘bocciata’: il prefetto Aronica ha cassato ben 33 articoli dei 50 che compongono la legge di stabilità, approvata il 15 gennaio. Nel panico teatri, consorzi, associazioni sportive ed enti, rimasti senza fondi per programmare quest’anno le attività e pagare gli stipendi a migliaia di persone.Saltano anche alcune norme care al governatore Rosario Crocetta, come quelle sulle agevolazioni alle coppie di fatto, il salario minimo con assegni mensili da 400 euro ai poveri, abitazioni nei centri storici per i meno abbienti e i fondi per le giovani coppie. Salta anche per mancanza di copertura finanziaria la cosiddetta ‘salva-petrolieri’, la norma che riduceva dal 23 al 13% le royalties per le estrazioni. Furioso Crocetta, che parla di “crudeltà sociale” da parte del commissario dello Stato e si prepara allo scontro davanti alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia europea sulle coppie di fatto. In ambasce il dipartimento Economia della Regione e l’assessore Luca Bianchi, ex direttore dello Svimez: “E’ inaccettabile, una cosa senza precedenti”‘ La scure s’è abbattuta su tutte le norme di spesa della finanziaria: bloccati 558 milioni di euro. Somma che si aggiunge ai 300 milioni di tagli già previsti per potere prorogare i contratti dei 24 mila precari dei Comuni. Il totale fa 900 milioni. Altri 400 milioni si trovano nel fondo sugliaccantonamenti (questi salvati dal commissario), somme ‘congelate’ fino al 30 giugno a salvaguardia delle cosiddette “entrate incerte”, nell’attesa che il governo di Rosario Crocetta trovi l’accordo col Tesoro per la cessione di quote di patto di stabilità. In più, il governo ha stanziato altri 100 milioni a copertura dei residui attivi. Insomma, a conti fatti la Regione deve rinunciare a un miliardo e 400 milioni di euro tra tagli e spesa congelata. Dirigenti e funzionari del dipartimento Economia, subito dopo l’impugnativa, hanno studiato le motivazioni fornite dal commissario Aronica: per l’assessore Bianchi si baserebbero su una legge di bilancio del 2009, “mai applicata negli scorsi anni, secondo la quale non sono autorizzabili nuove e maggiori spese”. “Tutto, quindi – afferma Bianchi – dovrebbe andare a ricostituire il fondo dei residui attivi”. Per il governo, insomma, si tratterebbe di una sorta di commissariamento.L’opposizione ha subito chiesto “la testa di Crocetta”. Per il M5s “bisogna tornare subito al voto”, mentre nel centrodestra c’è chi invita il governatore “a dimettersi” e chi invece parla “di fallimento del governo e della maggioranza”. “La situazione è critica – avverte Marco Falcone, deputato del Pdl-Fi e relatore di minoranza – Bisogna tornare subito in aula per riscrivere una mini-finanziaria”. Anche il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi, ritiene necessario “mettere in sicurezza i conti” e invita il governo “alla pubblicazione della legge di bilancio affinché vengano garantite le spese obbligatorie della Regione a partire dagli stipendi” e “a valutare l’opportunità di una tempestiva manovra finanziaria che consenta di assicurare gli equilibri di bilancio per fornire una adeguata risposta ai settori più colpiti dall’impugnativa”.Il governo sta studiando le mosse da compiere. Bianchi ha chiesto chiarimenti al Tesoro, mentre Crocetta sollecita “un confronto col governo Letta per varare leggi che consentano allaSicilia di uscire dall’abisso in cui è stata trascinata in questi anni”. Domani la questione arriverà in Assemblea, in mattinata è in programma la seduta parlamentare proprio sull’impugnativa del commissario. La tensione è alle stelle.

Fonte: http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/316333/

La finanziaria all’esame del commissario dello Stato. FORSE IL RESPONSO GIOVEDÌ

Monta l’attesa nel governo e nell’Assemblea regionale per il responso del commissario dello Stato sulla manovra finanziaria.

Gli uffici del prefetto Aronica hanno ricevuto i faldoni della manovra alla fine della scorsa settimana e si sono messi subito al lavoro.

Finanziaria, Cobas contro governo. Esposto al commissario dello Stato

 

cobas-codir

LAVORO 20 gennaio 2014

di Redazione

No agli accantonamenti stabiliti in finanziaria a discapito dei lavoratori regionali. Il Cobas/Codir, sindacato autonomo maggiormente rappresentativo dei dipendenti regionali ricorre alcommissario dello Stato contro le scelte operate dall’Assemblea regionale siciliana.

Era stato proprio il Commissario dello Stato a chiedere al governo della Regione di mettere in sicurezza il bilancio prevedendo, con la legge di stabilità, accantonamenti per 400 milioni di euroda utilizzare per coprire eventuali minori entrate o il mancato via libera da Roma all’accordo sulla compensazione fra diversi capitoli di spesa.

Per il sindacato, però, governo ed assemblea non potevano utilizzare, a questo scopo, le somme relative ai buoni pasto ed al salario accessorio del personale regionale in servizio e questa scelta configurerebbe violazione costituzionale ed andrebbe contro il principio di buon andamento della Pubblica amministrazione.

I Cobas inviano il loro esposto, oltre che al Commissario dello Stato, anche al Presidente della Repubblica, a quello del Consiglio,al Ministero per la Pubblica Amministrazione ed alla Corte dei Conti in tutte le sue diramazioni.

“Si rischia di pregiudicare – scrivono i sindacati autonomi nel loro esposto – l’erogazione di alcuni servizi essenziali e il pagamento di indennità. Non sono accettabili le riduzioni sul capitolo buonuscita o sulle spese relative al funzionamento della protezione civile, del corpo forestale della Regione Siciliana, di Musei e Soprintendenze che rischiano di pregiudicarne il funzionamento. Infine appare grave la riduzione delle somme stanziate, rispetto al bilancio 2013, relative alla società in house S.A.S. che si ripercuotono negativamente nei servizi erogati alla sanità pubblica e ai siti museali”.

Fonte: http://palermo.blogsicilia.it/finanziaria-cobas-contro-governo-esposto-al-commissario-dello-stato/233235/