Stabilizzazione precari PA. Il decreto sarebbe a rischio conversione

Con l’approssimarsi della scadenza del decreto precari (decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101), in Parlamento si cercherà di fare i salti mortali per convertire un testo ora fortemente a rischio di finire fuori tempo massimo.

Il decreto scadrà il prossimo mercoledì 30 ottobre. Entro quella data, non solo dovrà arrivare l’ok da parte della Camera, ma il provvedimento, modificato dalla Camera, dovrà ripassare anche l’esame del Senato per diventare effettivamente legge dello Stato.

Oggi il capigruppo alla Camera Brunetta ha espresso forti perplessità sul decreto Pa (che prevede tra l’altro la parziale e progressiva stabilizzazione del personale precario) dicendo che «il decreto può anche decadere».

Legge di stabilità – Il blocco del turn over limita le assunzione dei precari

Nella Legge di stabilità le norme sul pubblico impiego, come blocco del turn over e della contrattazione, permettono di contenere la spesa ma sono misure ormai abusate, inoltre alcune delle misure sul pubblico impiego inserite nella legge di stabilità sono in contrasto con norme approvate solo poche settimane fa nel DL precari e con altre previsioni ordinamentali.

Si pensi all’immancabile inasprimento delle regole di copertura del turn over del personale cessato. La possibilità di coprire il 100 per cento delle cessazioni nelle amministrazioni statali è rinviata al 2018, per il 2014 e 2015 si potrà sostituire solo il 50 per cento dei dipendenti cessati dal servizio.

Il blocco del turn over si è rivelato uno strumento essenziale per far scendere il numero dei dipendenti pubblici (e dunque la spesa) nel corso degli ultimi dieci anni, per circa 300mila unità, senza giungere ai licenziamenti di massa. Ma limitare le assunzioni impedirà di attuare il per altro criticabile disegno di stabilizzare i precari, per i quali gli spazi di ingresso nei ruoli si riducono drasticamente. Ulteriore conferma che il Governo agisce più per “segnali mediatici”, che non attraverso la sostanza.

Precari. Un emendamento approvato dal Senato prevede la trasformazione da tempo determinato a indeterminato

Stabilizzazione diretta senza concorso per i precari storici della p.a. che hanno superato i concorsi previsti dalla «Finanziaria Prodi».

Lo prevede un emendamento al decreto p.a. 101/2013 approvato dal Senato che rispolvera la chance prevista dalla Finanziaria 2007: la trasformazione da tempo determinato a indeterminato.

Il testo, infatti, introduce un nuovo comma 6-quater all’art. 4 (leggi il testo del DDL approvato dal Senato), ai sensi del quale «per gli anni 2013, 2014 e 2015, le amministrazioni pubbliche che hanno proceduto, ai sensi dell’articolo 1, comma 560, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a indire procedure selettive pubbliche per titoli ed esami, possono, in relazione al proprio effettivo fabbisogno e alle risorse finanziarie disponibili, procedere alla stabilizzazione, a domanda del personale non dirigenziale di cui all’articolo 1, comma 558 della legge citata, dei soggetti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato sottoscritto a conclusione delle procedure selettive precedentemente indicate, che hanno maturato, alla data di entrata in vigore del presente decreto, almeno tre anni di servizio alle proprie dipendenze negli ultimi cinque anni».

Precari PA. Per CGIL, CISL e UIL «70mila a rischio»

  • L’Unità – Precari Pubblici senza soluzione: «70mila a rischio» Download PDF 

Non piace affatto ai sindacati la nuova formulazione del decreto legge sulla pubblica amministrazione votata giovedì dal Senato.

A loro avviso, il problema dei precari resta aperto e ora a rischio sono 70mila posti di lavoro. «Dopo dei piccoli passi in avanti e il recepimento di alcune nostre proposte il voto in Senato ha spazzato via ogni dubbio: non c’è la volontà politica di risolvere il problema del precariato nella pubblica amministrazione e quanto avvenuto in commissione bilancio del Senato, ne è una chiara dimostrazione».

Questa la denuncia dei segretari generali delle categorie del lavoro pubblico di Cgil, Cisl e Uil, Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Attili (Uil-Pa). I sindacati parlano di un «gioco di prestigio, peraltro goffo».

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I precari della PA verso la stabilizzazione?

Approvato al Senato il decreto legge n. 101 del 2013 che riserva il 50% dei posti a concorso ai precari PA con contratto a tempo determinato di almeno 3 anni.

Il Senato ha approvato anche un emendamento ad hoc per i precari siciliani che prevede che le risorse erogate agli enti locali dalla Regione, ai fini della proroga, non saranno conteggiate nel calcolo della spesa del personale di ciascun ente consentendo, pertanto, ad un folto numero di comuni siciliani di poter stabilizzare i precari.

In sostanza le risorse utilizzate per pagare i precari, considerando che sono stanziate dalla Regione, non saranno conteggiate ai fini del raggiungimento dei tetti di spesa.

Il decreto passa ora all’esame della camera.

I precari: ovvero la macchina del consenso elettorale

Un esercito imponente composto da oltre ventimila persone, con le mansioni più disparate, che costano alle casse siciliane oltre 310 milioni di euro. Sono i numeri record che fotografano la situazione dei lavoratori precari della Regione Sicilia.

E quanto i politici ci tengano, traspare dalle loro dichiarazioni. Eccone solo alcune a titolo meramente esemplificativo.

Concorsi o assunzione diretta? Precari siciliani verso la stabilizzazione….Ma non viene detto come

L’assessore Valenti: con l’emendamento al Senato al decreto sulla pubblica amministrazione almeno il 70% dei Comuni potranno assumere. Per gli altri creeremo un bacino unico per avviare la stabilizzazione, superando alcuni vincoli.

Stabilizzazione dei precari al Comune di Caltanissetta. Domani udienza di merito al Tar dopo sospensiva già concessa

Lunedì 07 Ottobre 2013 Prima Caltanissetta Pagina 39

Domani l’udienza di merito dopo la sospensiva già concessa. Rischiano anche 17 vigili urbani

Al Tar il concorso per 44 posti al Comune

Domani al Tar di Palermo si svolgerà l’udienza di merito per il ricorso presentato da 26 dipendenti comunali per l’annullamento del concorso bandito dal Comune di Caltanissetta per la copertura di 44 posti e potrebbe anche accadere che l’organico del comando della polizia municipale sia ridotto di ben 17 unità. Potrebbe verificarsi quest’ultima ipotesi perché i 44 posti del concorso del quale si chiede l’annullamento comprendono anche 17 posti di vigile urbano oltre a 5 di istruttore amministrativo categoria D, 21 di istruttore amministrativo categoria C e 1 di vigilatrice d’infanzia categoria C.
Il fatto è che i 17 posti di vigile urbano previsti sono per la stabilizzazione di

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