Esperti alla Regione. Forza Italia presenta un’interrogazione parlamentare

FormazioneForza Italia ha già depositato una interrogazione parlamentare in cui chiede – spiega il capogruppo Marco Falcone – perchè la Regione non abbia fatto ricorso a personale interno e soprattutto «perchè per la selezione ci si è affidati al Formez, uno degli enti coinvolti nel flop del Piano giovani». Falcone rivela anche che l’atto parlamentare è stato depositato dopo aver raccolto la protesta di un aspirante candidato alla selezione che sarebbe però rimasto escluso.

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Ecco 15 nuovi esperti per il dipartimento Programmazione da 300 € al giorno

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Invece di formare il personale interno a costo zero, si è scelta la strada degli esperti esterni.

La spesa complessiva per assumere gli esperti che si occuperanno dei fondi europei da ora fino al novembre 2015 sarà di 629.283 euro.

Prima di fare questi contratti a personale esterno il dipartimento Programmazione, ha cercato (inutilmente) fra i dipendenti della Regione ma l’atto di interpello non ha dato risultati perché alla Regione non esistono figure con questa professionalità pertanto la Regione si è vista “costretta” a rivolgersi all’esterno.

Società partecipate. Esperti arruolati ignorando il no della Regione. Alcune SPA in liquidazione ma ancora finanziate

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Il Ciem, in liquidazione da cinque anni, ha speso circa 300 mila euro per 19 esterni. Anche l’Ast ha fatto lo stesso.


Gli enti avviati alla «cessazione» hanno comunque ricevuto soldi: 5 milioni alle Terme di Acireale, circa 4 a quelle di Sciacca. E la chiusura slitta per i contenziosi.

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La guerra dell’assistenza tecnica

Crocetta vuole affidarla alle società pubbliche. Le opposizioni protestano. In ballo ci sono decine di milioni di euro, anche in vista della nuova programmazione.

Fonti di Palazzo d’Orleans nel ribadire la linea del governo, aggiungono una nota a margine: laddove possono supportare le società regionali si ricorre ad esse, ove ciò non sia possibile ci si rivolgerà comunque ad assistenze tecniche pubbliche, cioè strutture come il Formez o Italia lavoro.

Assistenza tecnica, incarichi a società esterne, etc. Il Cobas/Codir ha denunciato più volte il problema. L’ultima poco meno di 1 anno fa

Ecco alcuni articoli pubblicati su LiveSicilia che testimoniano i vari esposti del sindacato Cobas/Codir nei confronti di un meccanismo, quello degli affidamenti esterni che va avanti da anni e che ha svuotato di competenze gli uffici regionali.

A luglio il governo non ha rinnovato il contratto con Ernst & Young per le attività di controllo e rendicontazione della spesa comunitaria. “Se ne occuperà Sviluppo Italia Sicilia” aveva annunciato il presidente Crocetta. Ma quella società non avrebbe potuto, a causa di un evidente conflitto di interessi. Così, è partita la caccia a nuovi professionisti. Che verranno selezionati dal governo nazionale. I Cobas Codir: “Questa è ‘manciugghia'”

Il sindacato autonomo: “Buona parte di quelle attività possono essere portate a compimento dal personale interno che, nel caso specifico, ci risulta essere stato adeguatamente formato attraverso corsi mirati che hanno comportato costi per l’amministrazione”.

Gli uffici regionali sono svuotati di competenze. I dipendenti si “leccano la sarda”. I consulenti del Formez pagati 380€

DDG Falgares
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Marco Falcone capogruppo di Forza Italia all’Ars torna all’attacco del governo Crocetta.

Dopo avere denunciato assunzioni dirette in Italia Lavoro nell’ambito del Piano giovani, adesso punta il dito contro il Formez e la selezione per l’assistenza tecnica sul Po Fesr, avviata con un bando a fine dicembre 2013.

Nel mirino, tutti gli affidamenti diretti alle società che svolgono la cosiddetta “assistenza tecnica”

«Dobbiamo porre un freno a quello che è diventato un vero e proprio aggiramento della legge di cui ormai questo governo ha fatto un suo costante modus operandi», dice il capogruppo all’ Ars Marco Falcone insieme al suo vice Vincenzo Figuccia. «Pagare ben 380 euro al giorno per prestazioni di supporto per un periodo di 18 mesi – aggiunge – è un vero e proprio scandalo che offende non solo tutti i dipendenti regionali, molte volte destinatari di attacchi, anche sconsiderati, per i loro stipendi, ma mortifica soprattutto i tanti giovani che credono ancora nei principi di trasparenza e meritocrazia».

Fi annuncia «una ricognizione su tutti gli affidamenti diretti assegnati a vario titolo dalla Regione e a quanto ammonta la loro spesa».

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Sportelli Multifunzionali, assistenza tecnica, incarichi a società esterne, etc. Gli affidamenti esterni hanno svuotato di competenze gli uffici regionali

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Un meccanismo, quello degli affidamenti esterni, che va avanti da anni e che ha svuotato di competenze gli uffici regionali con annessi dipendenti a libro paga. Una moda, nei dipartimenti Lavoro e Formazione, iniziata con il primo governo Cuffaro e proseguita fino al flop del Piano giovani, imputato in parte dallo stesso governatore Rosario Crocetta ad alcune scelte di spa esterne. Dietro questa moda si annida uno spreco miliardario.

38 posti di dirigente agli esterni. La protesta di FI contro Crocetta. Intanto Sicilia e-Servizi cerca informatici?

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Dopo l’esposto alla commissione parlamentare Antimafia dell’Ars della capogruppo dell’Udc Margherita La Rocca Ruvolo sui costi di Riscossione-Sicilia, la società che gestisce la notifica delle cartelle esattoriali e che, per la parte informatica, si avvarrebbe di una ditta esterna, Antonio Ingroia, responsabile della gestione di Sicilia e-Servizi ha dichiarato: «Abbiamo le potenzialità e le competenze tecniche per potere gestire anche il sito di Riscossione Sicilia.

Ho intenzione di chiedere al presidente della Regione di fare una mappatura di tutti i servizi informatici per capire chi si rivolge agli esterni e in quei casi perché». Per legge, infatti, i vari uffici della Regione, prima di affidarsi a siti esterni dovrebbero rivolgersi a Sicilia e -Servizi.

Stop a consulenze e incarichi a chi è in quiescenza

Lavoratore copiaDiventa più stringente i divieto «per i soggetti in quiescenza», previsto dalla Riforma della pubblica amministrazione, di ottenere incarichi che pesano sulle finanze pubbliche.

Il divieto di far lavorare i pensionati sarà esteso anche agli organi costituzionali, dalla Camera, al Senato, fino alla Presidenza della Repubblica passando per la Corte Costituzionale.

Il divieto viene esteso anche agli enti e alle società controllate dallo Stato e dagli enti locali.