Il Financial Times. È “ingenuo pensare che l’economia ripartirà miracolosamente quando le imprese potranno licenziare il personale”

Un editoriale di Wolfgang Munchau sul Financial Times lancia l’allarme: “La situazione economica italiana è insostenibile e porterà ad un default sul debito”

L‘unica via d’uscita dal circolo vizioso, spiega l’editorialista, consiste dunque in una crescita solida dell’economia.

Il fatto è che il Paese “non ha gli strumenti” per stimolarla: al contrario del Giappone, che ha un rapporto debito/Pil del 200% ma è ancora considerato “solvente”, Roma “non può abbassare il tasso di interesse“, “non ha banca centrale che possa finanziare con la moneta i suoi debiti”, “non ha un tasso di cambio da poter svalutare”.

E le invocate riforme economiche, che tutti indicano come indispensabili e salvifiche?

È un po’ ingenuo pensare che l’economia ripartirà miracolosamente una volta che le imprese potranno licenziare il loro personale”.

Boom fallimenti, +14% nel secondo trimestre 2014. Ma Padoan vede (con il binocolo) la crescita dal 2015

Prosegue la corsa dei fallimenti aziendali: nel secondo trimestre dell’anno sono stati 4.241, in aumento del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. Sono i numeri che emergono dalla banca dati del Cerved.

Anche le aziende che avevano superato la prima fase di crisi ora stanno chiudendo per la stretta al credito e la domanda troppo bassa. Giù le saracinesche in tutta la Penisola. Nel primo semestre i default hanno segnato il +10,5% sul 2013, oltre quota 8mila: record assoluto.

Il ministro italiano ha ammesso che il nostro paese “cresce meno dell’Europa”, ma ha registrato “un ampio consenso sul rilancio degli investimenti”. Il ministro tedesco insiste: “Politiche troppo espansive frenano le riforme strutturali”.

Crescita debole nei paesi Euro. Unica eccezione la Gran Bretagna (+3,1%) che, guarda caso, non ha adottato l’euro

EuroscetticiDomanda debole e rischio deflazione.

L’Ocse prevede per il 2014 un calo del Pil italiano dello 0,4%, l’unico negativo tra i Paesi del G7, tagliando drasticamente le precedenti stime, pari a +0,5%.

La ripresa rimane relativamente debole anche in Germania (+1,1%) e in Francia (+0,4%).

Unica eccezione la Gran Bretagna (+3,1%) che, guarda caso non ha adottato l’euro.

La ripresa è, invece, solida negli Stati Uniti e si sta rafforzando in India ed è in linea in Giappone e Cina.

Con le attività illegali il Pil salirà ma l’uscita dalla crisi è un’altra cosa…..

EuroA partire da settembre un certo numero di paesi europei, tra cui l’Italia (ma non la Francia), inseriscono nel calcolo del Pil alcune forme di economia “criminale” (contrabbando, prostituzione e droga).

Il Pil misura la “ricchezza” materiale prodotta da un paese in un determinato lasso temporale.

Basta anche solo l’inserimento dell’economia “sommersa” (attività perfettamente legali ma non dichiarate, come le somme versate in nero al dentista o all’idraulico) nel calcolo del Pil per falsare i risultati.

Il reddito dell’economia sommersa sfugge al fisco del paese e quindi non può essere usato per determinare la ricchezza di un paese.

Se gli abitanti di una nazione hanno tutti la Mercedes, ma risultano nullatenenti per il fisco, che rapporto deficit/pil possono misurare?

Chi ha redditi solo in nero (es. un parcheggiatore abusivo che guadagna 100/200€ al giorno) può chiedere un mutuo alla propria banca? Assolutamente no.

Stessa cosa dicasi per le attività illegali.

È dal 2008 che ci prendono per il c… dicendo che la ripresa sta per arrivare. Per Padoan ci vorranno altri 3 anni

Occorreranno “minimo” tre anni per avere “risultati visibili” dalle riforme strutturali. Lo ha detto il ministro dell’Economia in una intervista al Financial Times a Cernobbio, respingendo le accuse che la Spagna ha fatto più dell’Italia per riformare il proprio sistema economico.

Vogliono darci a bere che con la riforma del mercato del lavoro, alias aumentando il potere del datore di lavoro di licenziare a proprio piacimento o dandogli la possibilità di assumere con contratti precari, si creano posti di lavoro.

Confesercenti: chiusi due negozi per ogni apertura

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Hanno approfittato per le ferie estive per chiudere, e a settembre non hanno rialzato le saracinesce. Quello di Confesercenti sulle attività commerciali è un dato che racconta una crisi nera.

A settembre, per ogni nuovo negozio aperto, ce ne sono due che sono rimasti chiusi.

In sordina, calcola l’associazione, sono spariti soprattutto bar e ristoranti, librerie e negozi di abbigliamento.

A giugno 2014 più del 40% delle attività aperte nel 2010 – quasi 27.000 imprese – hanno chiuso bruciando investimenti per 2,7 miliardi di euro.

Il fallimento degli 80 euro. Con il bonus consumi in calo. Ecco perché.

80 euroEcco perché il bonus degli 80 € non ha prodotto effetti.

La scelta del governo Renzi di erogare il bonus di 80 euro senza tenere conto del quoziente familiare ha determinato situazioni paradossali.

In alcuni casi il bonus è andato a chi non ne aveva assolutamente bisogno (si pensi alla moglie del manager o del libero professionista che potrebbe avere percepito il bonus sol perché il proprio cud personale era inferiore ai 25 mila euro o si pensi all’esempio dei 4 componenti dello stesso nucleo familiare che percepiscono il bonus perché il reddito di ciascuno è inferiore a 25 mila euro mentre il bonus non è stato percepito da chi è monoreddito con moglie e figli a carico e percepisce un reddito di poco superiore ai 25 mila euro).

 In altri casi il bonus è servito per togliere i debiti con equitalia e con le banche.

Il ministro dell’economia Padoan: “pronti a risparmiare su tutto… e mettere in discussione anche le posizioni acquisite”

Spending review«Pronti a risparmiare su tutto, i tagli sono necessari, ma gli obiettivi dei tagli di spesa terranno conto del quadro economico peggiorato». Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan spiega che nella ricerca dell’efficienza si possono mettere in discussione anche le posizioni acquisite. «Tutta la spending review – dice – è un’operazione altamente politica: si tratta di individuare le priorità, e in un periodo di risorse limitate. È un’operazione politica valutare se la spesa che si è accumulata nel tempo si debba considerare acquisita o se non si debba ripensare».

L’Italia è in recessione. Padoan assicura che non ci sarà nessuna manovra ma intanto si studia il taglio delle detrazioni

Il ministro dell’Economia, in un’intervista al Sole 24 Ore, ammette che “il Paese fatica ad uscire dalla recessione, ma esistono segnali positivi che andranno apprezzandosi nei prossimi trimestri”. Perché partire dalle riforme istituzionali? “Perché semplificando il processo legislativo aiutano l’economia”. Poi garantisce: “Le coperture per il bonus Irpef sono slegate dall’aumento della Tasi”.

LE IPOTESI DI INTERVENTO
Così, anche se in Via XX Settembre giurano che ipotesi su possibili interventi non sono state ancora sviluppate, gli uffici tecnici sono già lavoro. E si muovono in due direzioni: tagli alla spesa sui ministeri e sulle agevolazioni fiscali. Più la seconda ipotesi che la prima, , considerato che i tagli orizzontali tradirebbero lo spirito selettivo della spending review.

Sicilia. Di mutuo in mutuo. Ma i nodi sono già venuti al pettine

EuroQuanti sono i mutui contratti dalla regione siciliana?

Riusciremo ad onorare i pagamenti?

Oggi il governo ha portato a Palazzo dei Normanni gli emendamenti utili a racimolare i 66 milioni necessari a tenere in piedi la Finanziaria. Il nuovo prestito sarà di 55 milioni, mentre 2,7 milioni verranno tolti dalla norma destinata ai disoccupati siciliani. Resta quasi intatta la tabella H.