Qualche giorno fa per Crocetta la situazione economica della Sicilia era governabile. Oggi l’assessore all’Economia ha ammesso le difficoltà sui conti

Qualche giorno fa, di fronte ai tagli imposti da Renzi alle regioni (Sicilia compresa) per la copertura degli 80€, Crocetta si diceva “Pronto ai sacrifici chiesti da Renzi” e che la situazione era totalmente governabile.

Oggi, in commissione bilancio, l’assessore all’Economia ha ammesso le difficoltà sui conti.

Basterà “l’uovo di Colombo”? Una cinquantina di comuni siciliani a un passo dal crac

StipendiUna cinquantina di enti locali siciliani a un passo dal crac e in difficoltà per i pagamenti dei dipendenti. I precari senza soldi da dicembre.

I primi cittadini sono pronti a marciare su Palermo: il 5 maggio sindaci, assessori e consiglieri comunali si daranno appuntamento ai Cantieri culturali per approvare un documento che dà il via a una stagione di lotta.

La Regione accende un muto trentennale da un miliardo da restituire in “comode” rate da 27 milioni annui

EuroSì al “salvaimprese”.

All’Ars tutti contenti per il mutuo che ci indebiterà per i prossimi 30 anni.

Per pagare il mutuo verranno mantenute ai livelli massimi, quelli attuali, le aliquote Irpef e Irap. L’approvazione è avvenuta “grazie” alla responsabilità di parte dell’opposizione (Forza Italia, Nuovo centrodestra e Cantiere popolare).

Contrari lista Musumeci e Movimento 5 Stelle.

La Sicilia a rischio crac?

Ars-vuota-foto-di-giorgio-ciaccio-624x300Se l’Aula non approva mutuo e Finanziaria, il crac è inevitabile.

Ad ammetterlo è lo stesso governatore: “Se l’Assemblea non dirà di sì al dl pagamenti e alla manovra, non credo che ci siano possibilità di salvezza per i conti della Regione. Sarà la fine”. La fine. Che Crocetta non esita a far coincidere con la fine anche di questo governo, di questa legislatura. Ovviamente, solo nel caso in cui “i deputati decidano di affossare l’Isola”.

Ecco il suggerimento di MF al neo assessore all’Economia Agnello. Unica soluzione è tagliare

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“Unica soluzione è tagliare”

Entrate correnti in riduzione e trasferimenti al palo mentre le uscite calano ma non abbastanza.

Tagliare, tagliare e ancora tagliare. Per il nuovo assessore all’ economia della Regione siciliana, il tecnico di area Pd Roberto Agnello, non ci sono molte altre scelte, viste le condizioni del bilancio della Regione.

La crisi ha colpito l’economia della Sicilia e quindi si produce meno ricchezza (e si riscuotono meno tasse nonostante l’aumento delle aliquote), sono sempre meno i trasferimenti che giungono alla Sicilia (a causa, tra l’altro del basso livello della spesa dei fondi europei).

In Sicilia ritorna lo spettro del dafault. Stipendi a rischio?

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I conti della Sicilia tornano a fare preoccupare il governo nazionale. Un allarme «da codice rosso» e una situazione «da pre-default», secondo quanto riportato dal quotidiano Milano Finanza ma anche da altri quotidiani nazionali (Il Messaggero). E da Roma assicurano che questa volta il governo non potrà intervenire a sostegno delle casse siciliane.

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Si parla già di crisi di liquidità. A breve Palazzo d’Orleans rischia di garantire a stento le buste paga dei dipendenti diretti

Come è possibile che già manchino i soldi con un bilancio e una finanziaria approvati solo 2 mesi fa?

EuroSecondo quanto affermano alcuni quotidiani, soltanto adesso si scopre un retroscena che non era trapelato fuori dai palazzi della Regione. Succede che nel 2012 la Finanziaria, l’ultima del governo Lombardo firmata dall’assessore Gaetano Armao, prevedeva l’accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per 360 milioni di euro. Mutuo che viene firmato nel 2013, in pieno governo Crocetta. Dal ministero dell’Economia però pongono un aut aut che viene inserito nero su bianco in una clausola del contratto: le somme non verranno erogate se la Sicilia non approverà il ddl pagamenti alle imprese. E questo perché da Roma tengono molto alla norma, che a sua volta prevede l’accensione di un secondo mutuo trentennale da ben un miliardo di euro da ripagare alla Cassa depositi e prestiti ad un tasso che varia dal 2 al 4 per cento.

Zaia: la Sicilia è fallita. Porti i libri in Tribunale

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Luca Zaia esponente della Lega Nord, ospite a Mix24, su Radio 24, fa i conti in tasca a Palazzo d’Orleans. “Sono convinto che ci siano molte regioni che possono portare tranquillamente i libri in tribunale. Vedo i dati e penso che ci sono delle regioni tipo la Calabria, la Sicilia sulle quali qualche ragionamento bisogna fare – ha aggiunto -. Dirò pubblicamente anche di più: sono disposto ad affrontare un’azione di tutoraggio. Si prendono le regioni virtuose ed accompagnino la vita amministrativa delle regioni non virtuose”.