Bancarotta siciliana

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Per quindici mesi ha creduto che per governare una regione come la Sicilia bastasse la sua antimafia da baraccone, priva di qualsiasi legame con la realtà dolente di questa infelicissima terra. Per quindici mesi ha creduto di potere andare avanti senza partiti e senza riforme perché lui, tanto, andava poi in tv, dal suo fraternissimo amico Giletti, a spacciare per fatte le cose ancora da fare. Ma i bluff, si sa, arrivano sempre al capolinea e Rosario Crocetta si ritrova all’improvviso solo e disperato.

Anni di aiuti e bilanci creativi ora si aggira lo spettro del crac

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Senza l’aiuto dello Stato la Regione non ce la fa più. Perché per anni i buchi in bilancio sono stati annullati dalla fantasia creativa di grigi burocrati, tappati con i soldi virtuali della valorizzazione degli immobili e dei residui attivi, questi ultimi costituiti da crediti quasi esilaranti come quelli, ultraventennali, derivanti dallo smaltimento delle carcasse degli animali.
Ma ora che i vincoli sempre più stretti di Bruxelles ricadono a cascata sulle Regioni, e la morsa della crisi sottrae 400 milioni di euro l’ anno di entrate tributarie alla Sicilia, lo stipendificio di Palazzo d’ Orleans viene giù come un castello di carte.

Ma la Grecia è poi così lontana dalla Sicilia?

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Sicilia, per l’ economia un disastroso biennio con il Pil sceso a -6,5%

Secondo uno studio pubblicato dal servizio statistica della Regione siciliana, in base ai primi nove mesi dell’ anno appena trascorso, rivela che il biennio 2012-2013 è stato disastroso con il prodotto interno lordo reale crollato del 6,5 per cento: l’ Isola non solo ha fatto peggio rispetto alla media nazionale (4,4%) ma ha superato pure quella del Mezzogiorno (-5,6%). Dati negativi che hanno avuto conseguenze pesanti sull’occupazione, con una emorragia di posti che sembra inarrestabile.

D’Alia: ci sono condizioni per aiutare i precari siciliani. Ma 50 comuni sono in dissesto. In bilico pure la proroga

Sui precari siciliani la confusione regna sovrana.

D’Alia:  “Credo ci siano tutte le condizioni per aiutare precari siciliani, il decreto 101 è stato convertito e prevede la possibilità della proroga dei contratti a termine”. “Il governo sul precariato ha fatto la sua parte, ci auguriamo che la Regione faccia presto la legge regionale che ha concordato con noi e che servirà a definire un percorso serio e razionale”.

Di fatto, oltre 50 Comuni sono già tagliati fuori dalla possibilità di stabilizzare o anche solo prorogare i contratti dei precari perchè hanno «semplicemente» sforato il patto di stabilità o si sono spinti fino al pre-dissesto se non al vero e proprio default.

Ecco l’elenco dei Comuni che, in base ai dati ufficiali, hanno sforato il patto di stabilità. Se non arriveranno deroghe ai vincoli di bilancio introdotti su scala nazionale, in questi centri non si potranno fare stabilizzazioni e nè prorogare gli attuali contratti.

Personale e pensionati della Regione? Costano 2 miliardi e mezzo l’anno!

I pasticci del Governo di Rosario Crocetta sulla questione del personale regionale porta al paradosso che dall’elefantiaco apparato burocratico – di sicuro in soprannumero, ma non dichiarato – non è possibile trovare qualche centinaio di unità qualificate da assegnare all’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Il paradosso è apparente, ma in effetti il personale richiesto dall’Arpa deve essere in possesso di alta qualificazione specialistica….continua a leggere