Finanziaria 2014: ‘congelati’ 14 milioni di euro del Famp, nessun taglio per la dirigenza!

L’ULTIMA ‘FURBATA’: A DIPENDENTI E FUNZIONARI REGIONALI, SU 48 MILIONI DI EURO DI RETRIBUZIONE VARIABILE, LA MANOVRA NE BLOCCA UN TERZO. PER LA DIRIGENZA NIENTE BLOCCO. I TAGLI ALLLE ALTRE CATEGORIE ECONOMICHE E SOCIALI DELLA SICILIA FRUTTO DEL BILANCIO A “DOPPIA CONTABILITA’”. AVVERTENZA: LE RISORSE MOMENTANEAMENTE BLOCCATE VERRANNO RESTITUIRE SOLO SE ROMA SCUCIRA’ I SOLDI. ALTRIMENTI, ADDIO… TAGLI PESANTI LE L’ATTIVITA’ ANTINCENDIO E PER LE SOCIETA’ PARTECIPATE…..continua a leggere

L’inefficienza della Pubblica Amministrazione è colpa dei “mandarini”?

Interessante articolo sull’inefficienza della pubblica amministrazione che, a mio avviso, parte da presupposti giusti ma giunge a conclusioni sbagliate.

Il rapporto di sudditanza tra l’alto burocrate e il ministro o amministratore di turno è un dato di fatto.

La responsabilità dell’inefficienza della pubblica amministrazione è solo della politica che sceglie la classe dirigente facendo ampio uso dello dello spoil system.

I Mandarini della pubblica amministrazione

Gentile Severgnini, siamo sicuri che l’unico problema dell’Italia sia l’inadeguatezza della classe politica? Io ho qualche dubbio. Quando ho contatti (diretti od indiretti) con dirigenti dell’Amministrazione Pubblica, non ho l’impressione di trovarmi di fronte al “non plus ultra” della nostra classe dirigente, a manager capaci di confrontarsi con le parole “efficienza”, “responsabilità” e “capacità decisionale”. Eppure gli unici veri inamovibili sono loro. I politici possono essere mandati a casa dal nostro voto, gli imprenditori incapaci (e talvolta purtroppo anche quelli capaci ma sfortunati) vengono messi fuori causa dalla dura legge del mercato, i dirigenti privati sono sottoposti a continue verifiche sui risultati raggiunti (ed in caso di valutazione negativa sono messi alla porta). I dirigenti pubblici invece sembrano vivere ed operare in una torre eburnea totalmente avulsa dal mondo che li circonda. Io per primo riconosco che non si può fare di tutta un’erba un fascio. Mi chiedo però se sia storicamente corretto attribuire la totale responsabilità dello sfacelo odierno solo ed esclusivamente alla classe politica, senza porsi legittimi dubbi circa la adeguatezza professionale dei Mandarini della nostra amministrazione pubblica nel momento storico che stiamo vivendo (ci sono ovviamente numerose eccezioni, ma il quadro generale non sembra essere particolarmente gratificante). Se penso all’Italia del 2014 (o forse del 2015), me l’immagino come una macchina da formula 1 con una giovane promessa al comando (la politica), con un motore che pur perdendo colpi riesce comunque a fornire ancora potenza a sufficienza per rimanere al passo con gli altri (il tessuto imprenditoriale ed industriale privato) ma con un treno di pneumatici usurato e tecnicamente inadeguato (la dirigenza dell’amministrazione pubblica). E temo che senza pneumatici adeguati continueremo ad essere più lenti degli altri (sempre che non si finisca fuori strada). Spero di sbagliarmi.

Lorenzo Vigliano, [email protected]

Dirigenti della Regione, i più cari d’Italia otto volte il numero necessario e strapagati

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È quanto sostiene un articolo pubblicato sul Quotidiano di Sicilia (Testi di Adriano Agatino Zuccaro A cura di Lucia Russo).

Non conosco bene la realtà delle altre regioni, ma le retribuzioni dei dirigenti mi sembrano in linea con quelle del resto d’Italia.

Facendo, infatti, un confronto con la regione Lombardia non mi pare ci siano grosse differenze.

Sull’alto numero dei dirigenti, potremmo, invece, dibattere.

Ho, invece, ampiamente dimostrato che la retribuzione complessiva dei dipendenti regionali del comparto non dirigenziale è inferiore a quella dei ministeriali dal momento che questi ultimi percepiscono una indennità di amministrazione più del doppio di quella dei dipendenti regionali (leggi qui).

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Ogni cittadino ha il diritto di cercare e soprattutto trovare nel mare magnum di internet gli stipendi degli incarichi dirigenziali di vertice della propria Regione in applicazione del Dlgs 33/13. Mettendo a confronto gli stipendi di cinque incarichi di vertice delle Regioni Sicilia, Piemonte e Lombardia. La Sicilia “straccia” le Regioni prese in esame e spende per il segretario generale del consiglio Regionale 348.000 euro annui contro i 192.000 della Lombardia e i 165.706 del Piemonte; per l’ avvocato generale dell’ Ufficio legislativo il costo è di 241.017 euro contro i 191.100 della Lombardia e i 162.145 del Piemonte. Il segretario generale della presidenza della Regione Siciliana con i suoi 181.410 euro batte il collega piemontese (165.706 euro).

(altro…)

Sicilia, il dirigente (solo in ufficio) che si dà gli ordini da solo. La stampa nazionale (il Corriere della Sera) torna a occuparsi di dipendenti regionali

Per quanto il fatto possa risultare incredibile, c’è qualcosa che lascia attoniti ancora più del numero. Già di per sé, come viene sempre ricordato, spaventoso. Sbigottisce che uno dei 1.776 dirigenti della Regione Siciliana, numero paragonabile alla somma di tutti i papaveri di tutte le quindici Regioni a statuto ordinario, diriga soltanto se stesso. Si trova nel paradiso di Pantelleria, ed è l’unico dipendente del Parco archeologico. Dirigente con le mostrine sul petto.

  1. Corriere della Sera – Sicilia, il dirigente (solo in ufficio) che si dà gli ordini da solo
  2. SiciliaInformazioni – A Pantelleria il dirigente che dirige se stesso…”
  3. LiveSicilia – Il dirigente si dà gli ordini

In Italia i dirigenti della PA pagati il triplo della media europea

Dirigenti pubblici italiani più pagati d’Europa e quasi il triplo della media Ocse. La bacchettata arriva da un rapporto dell’organismo internazionale che sottolinea come, nel 2011, la media di stipendio percepita dai dirigenti pubblici italiani era di 650 mila dollari contro i 232 mila degli altri paesi.

Chi ha ricoperto cariche pubbliche tra le quali quella di Sindaco, può rivestire un incarico dirigenziale

Il Giudice del lavoro del Tribunale di Enna con l’Ordinanza del 22/10/2013, nel dirimere una controversia insorta tra un dirigente e un funzionario direttivo dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario (di seguito denominato E.R.S.U.), riesce con una sola argomentazione a giustificare contestualmente sia l’attribuzione di funzioni dirigenziali che l’incarico di Direttore del medesimo Ente al funzionario direttivo in forza dell’art. 3, comma 2, della l.r. n. 19 del 20/06/1997 che stabilisce il criterio di equivalenza dell’esperienza dirigenziale per coloro che hanno rivestito cariche pubbliche, tra le quali quella di Sindaco di comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti, ricoperte complessivamente per almeno quattro anni.

Convegno sul futuro della dirigenza della Regione siciliana

Il convegno promosso la scorsa settimana a Palermo da un gruppo di dirigenti regionali nell’aula magna dell’Istituto Arrupe, ha avuto uno sviluppo dibattimentale di alto profilo, ma una partecipazione assai insignificante.

Non può, infatti, non essere rilevato che su 1775 unità che compongono nel complesso la dirigenza regionale erano presenti al dibattito circa cinquanta dirigenti.

Tre docenti – i professori Antonino La Spina, Alessandro Bellavista e Lorenzo Saltari – hanno affrontato, ognuno, da una particolare angolazione, le cause che hanno portato alla nuova concezione della dirigenza pubblica, nonché i limiti di questa nuova concezione e le conseguenti degenerazioni funzionali.

DDL semplificazione. Ora alla regione chi sbaglia paga

Il burocrate che non risponde alle istanze di autorizzazione pagherà di tasca propria. E non sarà più la Regione a farsi carico delle inadempienze della macchina amministrativa in sede di richiesta di autorizzazioni e permessi.

Nuove regole per il reclutamento dei dirigenti e dei funzionari delle pubbliche amministrazioni

Sono entrate in vigore il 9 luglio 2013 le nuove regole per il reclutamento e la formazione dei dirigenti e dei funzionari delle pubbliche amministrazioni fissate dal Dpr n. 70 del 16 aprile 2013 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 24 giugno 2013, n. 146) a norma dell’art. 11, del Dl n. 95 del 6 luglio 2012, convertito, con modificazioni, con L. n. 135 del 7 agosto 2012.

Per entrambe le finalità si è creato un Sistema unico incentrato su sei plessi: la Scuola nazionale dell’amministrazione (nuova denominazione impressa alla Scuola superiore della pubblica amministrazione), l’Istituto diplomatico «Mario Toscano», la Scuola superiore dell’economia e delle finanze, la Scuola superiore dell’amministrazione dell’interno (SSAI), il Centro di formazione della difesa e la Scuola superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche.

Ai predetti istituti è fatto obbligo di rivolgersi per le nuove assunzioni e l’aggiornamento del personale a tutte le Amministrazioni dello Stato, anche a ordinamento autonomo, ed agli enti pubblici non economici, con l’eccezione dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili, degli avvocati e procuratori dello Stato, del personale militare, delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco.