…. A proposito del Fondo Pensioni Sicilia

Anche a proposito dell’articolo “Un Cda da centomila euro e 110 dipendenti Pensioni, la Regione ha un Fondo tutto suo” pubblicato ieri su LiveSicilia occorre effettuare alcune precisazioni.

Faraone dice: “La Sicilia è l’unica Regione d’Italia i cui dipendenti non sono iscritti a fini pensionistici alla ex Inpdap oggi Inps. Bisogna eliminare questa anomalia”.

Ma Faraone, il responsabile Welfare del governo nazionale, sa di cosa stiamo parlando?

Prima di sparare ca…volate, avrebbe fatto bene a documentarsi. Ma ormai tutti i politici (Renzi e Crocetta non fanno eccezioni), parlano solo per proclami senza sapere ciò che dicono e le conseguenze che ne derivano.

Se siamo rappresentati da questi politici incompetenti, siamo messi proprio bene.

Meglio votare per il “buffone” di cui ha tanta paura il Renzi nazionale.

Faccio un breve excursus storico.

Negli anni 60′ la regione aveva il proprio Fondo di Quiescenza.

La L. R. 3-5-1979 n. 73 (presidente Piersanti Mattarella) ha soppresso il Fondo di Quiescenza, previdenza ed Assistenza per il personale della Regione Siciliana ma, piuttosto che stipulare una convenzione con l’Inpdap (ora Inps) per il trasferimento dei contributi e la gestione del sistema pensionistico dei dipendenti regionali, preferì trasferire le competenze alla Presidenza della Regione, acquisendo al bilancio della regione tutti i beni immobili di proprietà del Fondo (poi venduti) e i contributi accantonati, perseguendo la strada del pagamento diretto delle pensioni.

Con la legge 2/2002 la regione aveva previsto l’affidamento del sistema pensionistico dei dipendenti regionali all’Inpdap, ma il sopra citato Ente non è stato disponibile a prendersi il pacchetto dei dipendenti regionali “a gratis” senza, cioè, il versamento dei corrispondenti contributi ormai fagocitati e dispersi nel mare magnum del bilancio regionale.

Ci fu una trattativa con l’Inpdap che quantificò in svariati miliardi la quota che la regione avrebbe dovuto versare. La Regione decise, allora, di fare marcia indietro.

Con legge 6/2009 venne nuovamente istituito il Fondo Pensioni dove confluiscono, al momento, i soli contributi del personale assunto post 1986, mentre dal bilancio regionale continuano ad essere pagate le pensioni precedenti.

Fatta questa premessa, ha idea Faraone di quanto costerebbe alla regione l’operazione che propone nel decalogo (gestione del sistema pensionistico a carico dell’Inps)?

Chi dovrebbe sborsare i quattrini da versare all’Inpdap (ora Inps)?
Se i soldi all’Inps li esce Renzi, tutto sommato penso che ci possa convenire.

Anche per quanto riguarda i risparmi, occorre fare alcune precisazioni.
Il personale del Fondo Pensioni, è costituito, attualmente da 80 unità, a fronte delle 110 previste in organico e, anche in questo caso, si tratta di dipendenti del Dipartimento Funzione Pubblica “distaccati” al Fondo Pensioni. Suddetti dipendenti e i 10 dirigenti quindi, sarebbero pagati in ogni caso dall’amministrazione regionale.

Le uniche VERITÀ’ nelle parole di Faraone, riguardano le spese e i costi del consiglio di amministrazione che potrebbero essere sostituiti a costo zero da dirigenti della regione siciliana.

Fondo Pensioni Sicilia Prestiti a personale in servizio e in quiescenza. Elenco DEFINITIVO richieste pervenute

Il Fondo Pensioni Sicilia ha pubblicato sul proprio sito gli elenchi provvisori delle richieste di prestito agevolato in favore del personale regionale dipendente o in quiescenza.

La liquidazione può attendere. 200 regionali in attesa di liquidazione

Servono 23 milioni per pagare le liquidazioni.

Tanti ne avrebbe chiesti il direttore del Fondo Pensioni Ignazio Tozzo per chiudere queste pratiche ma, sembrerebbe, che al momento in bilancio non ci sia nulla.

In attesa di liquidazione ci sono anche gli ultimi dirigenti generali andati in pensione: Giovanni Carapezza e Francesco Attaguile.

Il Cobas/Codir chiede al Fondo Pensioni Sicilia l’attivazione di una convenzione con Istituti Finanziari per il personale in quiescenza

Attivazione convenzione con Istituti Finanziari per il personale in quiescenzaIn analogia con quanto stipulato dal Dipartimento Funzione Pubblica per il personale regionale in servizio il CobasCodir ha chiesto al Fondo Pensioni di volere attivare apposita convenzione con banche o istituti Finanziari per il personale regionale in quiescenza.

Ciò al fine di venire incontro alle molteplici esigenze economiche dei pensionati che non dovessero rientrare, in tempi brevi, nelle graduatorie dei prestiti erogati direttamente dal Fondo e, inoltre, evitare ogni sperequazione e disparità di trattamento con i dipendenti in servizio.

Fondo Pensioni: No alla sudditanza dalla Funzione Pubblica

Alcuni “pezzi” dell’Amministrazione e della politica, spalleggiati da certe OO.SS., ritengono che il “FONDO PENSIONI” sia suddito del Dipartimento Funzione Pubblica, una sorta di ufficio di secondo ordine o “punitivo” (come veniva in passato classificato) cui elargire, di tanto in tanto, qualche piccola prebenda confidando nella generosità del Dirigente Generale della Funzione Pubblica e nella benevolenza delle OO.SS. chiamate a contrattare all’Aran il FAMP generale (art. 89 comma 3 CCRL 2002-2005).

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