Quanto costa l’abolizione dell’Imu? Ecco le nuove tasse e i rincari per il 2014

Altro che risparmi e vantaggi per l’abolizione dell’Imu.

Il premier Letta ha dichiarato che la service tax che sostituirà l’Imu sarà meno onerosa di quest’ultima.

Il premier ha tuttavia omesso di elencare tutti i rincari e le nuove tasse che serviranno a dare la copertura all’abolizione dell’Imu.

Senza contare il fatto che non ci saranno solo aumenti diretti ma anche indiretti. Già dalla dichiarazione dei redditi 2014 ci saranno meno sconti fiscali per il bonus sulle polizze vita e infortuni. Il decreto Imu di fine agosto ha, infatti, diminuito il limite massimo della detrazione Irpef da 1.291 euro all’anno a 630 euro per l’anno d’imposta 2013 e a 230 euro dall’anno d’imposta 2014. Questo comporta che il bonus fiscale (detrazione 19%) si riduce da 245 euro annui a 120 euro nella dichiarazione dei redditi (Unico o 730 da presentare l’anno prossimo) e a 44 euro per l’anno seguente.

Se cade il governo si paga l’Imu? E dove sta il danno visto che sarà sostituita dalla service tax?

Letta minaccia: Se cade il governo si paga l’Imu.

Bella minaccia! Dove sta il danno visto che al posto dell’Imu il governo ha già deciso di introdurre la “Service tax” che, al proprio interno, conterrà la Tari, che prenderà il posto della Tarsu o della Tia (le imposte sui rifiuti), e la Tasi, ossia la “misteriosa” (copyright di Massimo Bordignon sul sito lavoce. info) imposta sui servizi indivisibili?

Senza contare il fatto che per finanziare il mancato pagamento delle rate Imu di giugno e settembre il governo ha dimezzato il tetto massimo di detraibilità delle polizze vita che passa dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013. Poi si scende a 230 euro a decorrere dal periodo d’imposta 2014….Finta abolizione Imu. Non c’è Irpef sulle seconde case. Mazzata, invece, sulla detraibilità delle polizze vita….

Per finanziare l’abolizione dell’Imu il governo concede il condono (2 miliardi di euro) ai gestori del gioco d’azzardo

Sono dieci le società che, se aderiranno alla proposta del governo, beneficeranno di uno sconto del 75% sulla sanzione da 2,5 miliardi comminata dalla Corte dei Conti. Non avevano collegato le macchinette mangia soldi con il cervellone del Fisco. Molte di loro hanno le holding di controllo in Paesi offshore.

Finta abolizione Imu. Non c’è Irpef sulle seconde case. Mazzata, invece, sulla detraibilità delle polizze vita

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto legge sull’Imu.

Nel testo sull’Imu firmato dal Capo dello Stato non c’è la reintroduzione dell’Irpef sulle rendite catastali delle case sfitte.

Dimezzato il tetto massimo di detraibilità delle polizze vita: passa dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013. Poi si scende a 230 euro a decorrere dal periodo d’imposta 2014.

Via l’Imu arriva la Service tax. Quando le tasse cambiano solo nome

Si è cominciato con l’Ici prima abolita (Silvio Berlusconi ci vinse la sua penultima campagna elettorale) per essere sostituita dall’Imu che però non piace più e diventerà Service tax, di cui faranno parte la Tari, che prenderà il posto della Tarsu o della Tia (le imposte sui rifiuti), e la Tasi, ossia la “misteriosa” (copyright di Massimo Bordignon sul sito lavoce. info) imposta sui servizi indivisibili.

Una tassa nuova con le vecchie dentro sembra un buon metodo. Già sperimentato.

Con l’Irap (l’imposta regionale sulle attività produttive), ad esempio, la tassa più odiata dagli imprenditori italiani che nel 1998 assorbì i contributi sanitari, la tassa sulla salute, l’Ilor e l’Iciap.

Sull’Irap e sull’Irpef poi – lo sappiamo a spese nostre – le Regioni possono intervenire con la loro “addizionale” che vuol dire far pagare di più soprattutto per colpa dei buchi nella sanità.

Tutto ciò fa venire in mente la celebre frase del Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Appunto.

Stop a Iva e Imu. Servono cinque miliardi. Indovinate dove li stanno cercando?

Per trovare i fondi per Iva e Imu gli occhi sono tutti puntati sulla “spending review”. Obiettivo: cercare tra le pieghe della spesa pubblica improduttiva le risorse con cui coprire la cancellazione dell’Imu sulla prima casa – voluta dal Pdl – e il congelamento dell’aumento dell’Iva almeno fino al 31 dicembre.

Nel mirino dei tecnici del Ministero dell’Economia gli 800 miliardi di spesa pubblica, tra le cui pieghe potrebbero esserci margini di risparmio.

I tagli – in quest’ottica – dovrebbero essere strutturali. 

A proposito di Imu…..

Ridurre le tasse è indubbiamente prioritario, ma quel che conta per le famiglie non è QUALI tasse si pagano, ma quanti soldi rimangono in tasca dopo averle pagate.

Per rilanciare l’economia invece è meglio tagliare certe tasse piuttosto che altre. Da questo punto di vista prima di tagliare l’IMU sarebbe meglio ridurre le tasse sul reddito, che disincentivano il lavoro, e l’IRAP, che disincentiva sia il lavoro che l’innovazione e l’impresa.

IMU. Tutte le informazioni per chi deve pagare a giugno

ImuSebbene per molti contribuenti, nel mese di giugno, l’appuntamento con la rata dell’Imu 2013 sia stato rinviato, al momento il prossimo settembre, non sono pochi coloro che dovrannoversare ugualmente l’acconto dell’Imposta municipale unica per l’anno in corso.

Via l’Imu, si alla GIG e alla proroga dei precari. Ma i soldi da qualche parte devono saltare fuori. Bloccati i rinnovi contrattuali.

Risorse per rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici non ce ne sono.

«Nostro malgrado, non potremo rinnovare i contratti del pubblico impiego, il blocco previsto dal decreto Monti fino al 2014 purtroppo resta», dice D’Alia.