Mobilità dei dipendenti regionali. Riforma a rischio flop?

Le riforme impossibili
Repubblica del 4 ottobre. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Scrive repubblica: “La riforma vera del personale regionale in questi anni è stata da molti governatori e assessori di turno annunciata, ma mai davvero applicata e adesso il rischio è che anche il recepimento di una semplice norma nazionale, la possibilità cioè di trasferire d’ufficio il personale in uffici non distanti più di 50 chilometri, si trasformi in un flop.

Il motivo è presto detto. La Regione ha circa 15 mila dipendenti del comparto più 1.700 dirigenti. Ma soltanto 5 mila di questi lavora in uffici centrali, cioè negli assessorati. Il resto è sparso in tutta l’Isola in sedi distaccate talmente lontane da Palermo o Catania che non sarà sfiorato dalla possibilità di trasferimento prevista dalla circolare di Pistorio: «I 120 dipendenti che stanno al Centro per l’impiego di Castelvetrano, dove dovrebbero essere trasferiti? — sottolinea un sindacalista — Palermo dista dalla cittadina del Trapanese ben 114 chilometri ».

In sostanza la gran parte della truppa dei regionali è in uffici molto distanti dagli assessorati, che sono invece il motore della burocrazia e hanno bisogno di persone per smaltire le pratiche oppure per gestire la spesa dei fondi europei. Non verranno a esempio così sfiorati dalla circolare Pistorio i 40 dipendenti del centro per l’impiego di Casteltermini, oppure i 27 dipendenti della Soat agricola di Mussomeli, oppure i 16 addetti all’ufficio turistico di Patti.

In generale l’amministrazione non ha alcun piano nemmeno per trasferire pratiche da smaltire agli uffici periferici, lasciando tutto in capo agli assessorato centrali.

Mobilità. Pronto il piano per i trasferimenti. 300 posti da coprire subito. Ecco gli assessorati con le maggiori carenze

Pronto il piano per il trasferimento dei regionali
Giornale di Sicilia del 4 ottobre. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Di fronte al muro dei sindacati, Pistorio ha deciso di tirare dritto firmando una circolare che stabilisce i criteri per il trasferimento “forzato” del personale con priorità agli uffici in cui sono a rischio la spesa dei fondi comunitari e altre attività strategiche.

È il caso del dipartimento delle Attività produttive guidato da Alessandro Ferrara, che reclama 32 tra funzionari e collaboratori per accelerare le pratiche del credito d’imposta, degli aiuti alle imprese e per evitare di perdere oltre 160 milioni di euro di fondi comunitari.

Discorso simile alla Pesca, dove il dirigente Dario Cartabellotta da tempo cerca senza esito 25 tra funzionari e istruttori. La circolare di Pistorio consentirà trasferimenti più rapidi anche «per accrescere la produttività di settori strategici dell’amministrazione regionale».

È quanto succede negli uffici del Territorio e ambiente guidati da Maurizio Pirillo, dove la carenza d’organico si ripercuote su migliaia di pratiche e autorizzazioni che rischiano di frenare investimenti e sviluppo. A cominciare dall’ufficio che rilascia i pareri Via-Vas, con sei funzionari a fronte di un fabbisogno almeno venti unità. «Servono tecnici specializzati – spiega Pirillo – agronomi, chimici». In difficoltà anche il servizio delle autorizzazioni ambientali che rilascia pareri ad esempio su scarichi reflui ed emissioni atmosfera, dove ci sono solo un dirigente e un funzionario. «Servono altri 15 dipendenti» dice Pirillo.

La situazione non è cambiata neanche all’Energia e rifiuti, nonostante l’allarme lanciato ad agosto dall’assessore Vania Contrafatto. «Dobbiamo sorvegliare tutte le 28 dighe dell’Isola – spiega il dirigente generale Domenico Armenio -, abbiamo 300 persone solo per questo monitoraggio e non sono sufficienti. Poi dobbiamo portare avanti i progetti dei depuratori per un miliardo di euro e dobbiamo occuparci di rifiuti e servizio idrico. Servono almeno altri ottanta funzionari».

E se alla Protezione civile il dirigente Calogero Foti da tempo chiede una decina di rinforzi soprattutto per il centro funzionale, che emette gli avvisi meteo e fa scattare le emergenze, al dipartimento delle Finanze il dirigente generale Giovanni Bologna dal primo gennaio del prossimo anno avrà bisogno di almeno venti tra funzionari e istruttori per gestire il nuovo sistema di pagamento del bollo auto. In ballo c’è il buon funzionamento di un servizio che consentirà alla Regione di incassare circa 400 milioni solo il primo anno. E questa volta, si spera, nessuno dovrebbe rifiutarsi.

Mobilità. Intervista a Pistorio. Questo meccanismo serve a premiare i dipendenti

Intervista a Pistorio
Giornale di Sicilia del 3 ottobre. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Sei bravo? Possiedi anche un titolo di studio (che non puoi utilizzare a fini di carriera)? Per premio ti trasferisco!!. Sì, perchè per il trasferito non è previsto nient’altro (del resto neppure a livello nazionale) che una pacca sulla spalla.

Dice, infatti, Pistorio: «La macchina regionale oggi si avvia a una grande riorganizzazione che significa snellimento delle procedure, trasparenza, efficienza. Per farlo è necessario avere degli strumenti più flessibili». «Dobbiamo far sì che l’amministrazione regionale possa utilizzare il personale in maniera flessibile e produttiva spiega Pistorio -. Nessuna volontà di colpire il personale, anzi questo meccanismo serve a premiare i dipendenti e a valorizzare risorse».

Mobilità. Ecco la circolare di Pistorio che “disciplina” i trasferimenti (fonte www.codir.it)

Circolare-mobilita-Pistorio
Per scaricare la circolare dal sito www.codir.it clicca sopra l’immagine

Inviata a tutti i giornali la circolare di Pistorio sulla mobilità che il COBAS/CODIR non ha sottoscritto e ha rispedito al mittente.

Come si vede ancora non c’è protocollo, data e firma.

Ma, si sa! Quello che importa all’assessore è fornire ai giornali materiale di discussione sui regionali.

Fornire gli atti amministrativi a chi ne ha istituzionalmente diritto diventa un fatto secondario.

Il COBAS/CODIR, comunque, valuterà con i propri legali l’impugnativa delle parti relative alla mobilità discrezionale e senza regole, che, a nostro avviso, è palesemente illegittima.

Breve valutazione di carattere generale sulla circolare in attesa di un esame più approfondito.

La circolare non risolve il vero problema degli uffici regionali e cioè la carenza di personale nei dipartimenti.

Uno studio recente relativo alla dislocazione del personale regionale negli uffici ha dimostrato che nelle province siciliane presta servizio il il 50% in più di personale rispetto che a Palermo e le province distano da Palermo ben più di 50 km.

Prendiamo l’esempio tanto abusato del centro per l’impiego di Castelvetrano (circa 130 dipendenti). Castelvetrano dista da Palermo circa 114 km. E gli esempi si possono moltiplicare.

Anche volendo prendere in considerazione la provincia di Palermo, i comuni madoniti distano da Palermo circa 100 km. Cefalù 78, etc. etc..

Mi sembra riduttivo che una circolare presentata alla stampa, con tanto di intervista di Pistorio al tgs, serva solo per trasferire qualche povero disgraziato del circondario di Palermo.

La verità è che, al di là della propaganda, con questa circolare e con l’intuitu personae la politica ha voluto mettere il naso anche nella gestione dei trasferimenti.

L’Assessore e la circolare sulla mobilità, questo è “sadismo” amministrativo

Per scaricare il comunicato dal sito www.codir.it clicca sul link o sopra l’immagine

Palermo,  5 ottobre  2015

Inviata nello scorso weekend, a tutti i giornali, la circolare dell’assessore Pistorio sulla mobilità che il COBAS/CODIR non ha sottoscritto e ha rispedito al mittente. Come si può vedere (scaricandola dal sito www.codir.it) ancora non c’era né protocollo, né data, né firma ma, si sa, quello che sembra importare all’assessore era fornire subito ai giornali ulteriore materiale per rilanciare nuovi attacchi populistici alla categoria dei regionali e apparire, così, come nuovo tutore di moralità.
Evidentemente il dovere istituzionale di fornire prima i nuovi atti amministrativi a chi di competenza è divenuto un problema secondario.
L’assessore, in realtà, non sembra avere cercato l’accordo con i sindacati (accordo, infatti, vuol dire trovare un’intesa di mediazione tra le posizioni di due parti) ma sembra avere preferito chiudere un accordo mediatico con il Giornale di Sicilia improntato sulla demagogia.
Pistorio, infatti, ha dichiarato sul Giornale di Sicilia, con un grande titolone, che <<così  la flessibilità cambia la Regione e premia i dipendenti più efficienti>>: ci spieghi come assessore, anziché fermarsi solo al proclama a effetto!
Vuole dire, forse, che trasferendo il personale “intuitu personae”, anche senza l’obbligatoria dichiarazione di esubero, si spostano i dipendenti più efficienti (penalizzando così il dipartimento presso il quale prestano servizio)? O si trasferiranno i meno efficienti (penalizzando così il dipartimento ricevente che ha chiesto nuovo personale)? E chi stabilirà se un dipendente è efficiente o meno? Ah già, con la sua circolare ci ha già risposto: converrà tornare subito dal politico di turno per cercarsi una raccomandazione!
Apparentemente non si capisce il senso di una circolare che dapprima stabilisce alcuni criteri (che probabilmente avremmo pure sottoscritto se uguali per tutti) e poi si aggiungono delle clausole che, invece, vanificano quegli stessi criteri in quanto consentono al politico o al dirigente generale di turno di potere procedere al trasferimento con chiamate nominative.
Facile  intuire,  in  realtà,  che  ciò  si  presti alla clientela più sfrenata e favorisca l’espandersi del fenomeno del “lecchinaggio”.
Il COBAS/CODIR non consentirà che la Regione Siciliana torni a essere, per volontà di questi stessi politici che l’hanno prima distrutta e razziata, un’amministrazione di “raccomandati” e “ruffiani” dove la dignità personale e giuridica, la professionalità e la trasparenza non trovino più dimora e analizzerà, con i  propri  legali, punto per punto, la possibilità di impugnare tutte le parti relative alla mobilità discrezionale e senza regole, che serve solo a determinare la definitiva devastazione dell’attività amministrativa della Regione Siciliana con la beffa che, come spesso diciamo, i politici passano ma i loro danni restano e  noi non possiamo consentirlo.

Mobilità. Firmata la circolare che detta le nuove regole per i trasferimenti

Firmata la circolare per i trasferimenti
Giornale di Sicilia del 3 ottobre 2015. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Via libera alle nuove regole per il trasferimento dei dipendenti regionali da un ufficio a un altro. L’assessore al Personale, Giovanni Pistorio, ha firmato ieri la circolare con cui stabilisce le nuove procedure. La firma arriva dopo la rottura con i sindacati che, nell’ultimo incontro all’Aran, non hanno condiviso le proposte del governo.

Le nuove regole affidano poteri ai dirigenti generali e fissano una serie di criteri a cui questi devono attenersi. In alcuni casi è la giunta regionale a intervenire, il limite massimo entro cui è possibile essere trasferiti è di 50 chilometri dalla sede di lavoro (distanza già stabilita da una norma nazionale). Via libera anche all’assegnazione straordinaria, ossia la possibilità di indicare nominativamente chi viene trasferito: in questi casi la mobilità deve rientrare in fattispecie precise. L’interpello resta applicabile solo in casi eccezionali.

No dei sindacati all’accordo sulla mobilità, ma Pistorio va avanti lo stesso

No dei sindacati alla mobilità. L'assessore va avanti
Giornale di Sicilia del 2 ottobre 2015. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Salta l’accordo sulla mobilità dei dipendenti regionali. Ma l’assessore alla Funzione pubblica, Giovanni Pistorio, dice: «Vado avanti».

I sindacati, seppure su posizioni diverse, hanno detto no alle condizioni proposte. Linea dura di Cgil e autonomi, Cisl e Uil hanno contestato una «clausola dell’ ultima ora» che a sentire i due sindacati vanifica il lavoro fatto fin qui. La clausola è quella che prevede una deroga a «contratti collettivi, regolamenti, circolari, direttive» che non corrispondano alle nuove regole sui trasferimenti.

Il Cobas-Codir parla di «mancanza dire gole» e di «farsa». «Un accordo per essere sottoscrivibile- dicono Dario Matranga e Marcello Minio – deve stabilire regole certe, in questo il meccanismo dei trasferimenti nominativi vanifica qualsiasi regola, lasciando mano libera alla discrezionalità politica. Il governo va avanti? L’ assessore si assuma la responsabilità politica ma non con la nostra complicità».

Commento

Vogliono sconvolgere la vita delle famiglie per un puro capriccio.
La mobilità, infatti, a parte i criteri più o meno condivisibili, non è supportata dalla rilevazione dei fabbisogni da parte di ciascun dirigente generale che metta nero su bianco se, all’interno del proprio dipartimento c’è esubero o carenza di personale e, sia nell’uno che nell’altro caso, quali siano le figure carenti e quelle in esubero.
Con questi trasferimenti “a casaccio” si rischia di aggravare ulteriormente il caos alla regione.

Oggi all’ARAN è andata in scena l’ennesima farsa sulla mobilità

Comunicato 1 ottobre 2015
Per scaricare il comunicato dal sito www.codir.it clicca sopra l’immagine

Oggi all’Aran è andata in scena l’ennesima farsa a beneficio della propaganda e della demagogia. Malgrado le premesse, il Cobas/Codir si è, responsabilmente, presentato oggi all’appuntamento per cercare di definire l’accordo sulla mobilità secondo criteri certi e uguali per tutti.

Nonostante, però, una piccola limatura apportata alla vecchia ipotesi di accordo (non si parla più di assegnazione temporanea e c’è una precisazione relativamente a trasferimenti nominativi), il Cobas/Codir ha ritenuto che nella nuova stesura manchino ancora regole certe che possano garantire la trasparenza ed evitare abusi e clientelismi tanto cari alla politica siciliana.

Anche nella bozza presentata oggi il titolo di studio che, per esempio, non assume alcuna rilevanza ai fini di carriera o ai fini di eventuali riscatti (vista l’enorme sperequazione del suo costo di riscatto tra comparto e dirigenza), verrebbe incredibilmente utilizzato come parametro “preferenziale” ai fine del trasferimento.

Resterebbe, inoltre, la possibilità d’individuazione nominativa dei dipendenti da trasferire e resterebbero i 50 km di distanza (di sola andata) entro cui potere trasferire il personale senza tenere in alcun conto la specificità della Sicilia che ha un sistema di trasporto pubblico carente, con il trasporto ferroviario praticamente inesistente e viario messo in crisi da continui crolli, frane e dalla mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria.

La nuova ipotesi di accordo, presentata oggi sembra, per certi versi, addirittura peggiorativa rispetto a quella precedente. Manca, infatti, la tutela per i colleghi destinatari della L. 104/92, per i genitori di figli di età inferiore a tre anni e per i malati affetti da patologie oncologiche conclamate!

Manca, infine, quello che dovrebbe essere il principio fondante alla base della mobilità e della redistribuzione del personale: la rilevazione e la programmazione dei fabbisogni da parte di ciascun Dirigente Generale che renda razionali e non schizofrenici i trasferimenti.

Alla luce di tutte le considerazioni sin qui esposte il Cobas/Codir ha ritenuto irricevibile questa ipotesi e ha evidenziato la necessità che la politica accantoni forzature che non servono al buon andamento dell’amministrazione ma solo alle esigenze del politico di turno.

Auspichiamo, pertanto, che il governo regionale dia cittadinanza a un progetto di rifondazione della Regione in cui diritti e regole siano finalmente uguali per tutti e stiano alla base di un progetto di rilancio condivisibile. Sempre che l’assessore regionale non voglia assumersi da solo la responsabilità di portare avanti un progetto non condiviso dalle parti sociali e in cui la Regione farebbe passi indietro in tema di trasparenza, d’imparzialità e di legittimità nell’agire.

www.codir.it