Province. Dopo la “favola” raccontata a fini mediatici, ecco i problemi

Una vera e propria bomba ad orologeria quella delle Province siciliane e degli enti collegati, scuole, licei e partecipate. Con l’avvio della nuova riforma appena approvata gli stipendi dei lavoratori già da settembre potrebbero essere a rischio.

Tra mancati trasferimenti dello Stato e tagli della Regione mancherebbero 140 milioni.

Sicilia, la “favola” dell’abolizione delle province

Di Giuseppe Alberto Falci

Nel marzo scorso Crocetta annunciò l’abolizione delle province. Ma è ancora tutto in alto mare.

L’operazione crocettiana resta un’opera meramente mediatica. Perché di fatto il voto di Palazzo dei Normanni non elimina le province ma l’articolo 1 comma tre stabilisce che si sospende semplicemente «il rinnovo degli organi provinciali». In questo modo non si celebrano i rinnovi dei consigli provinciali in scadenza nel mese di maggio, e si avviano al commissariamento tutte le nove province, quattro delle quali già in amministrazione governativa dello scorso anno.

Nel frattempo, come dicevamo, le province continuano a esistere e a erogare servizi, che vanno dagli stipendi dei dipendenti alle bollette delle scuole, alla manutenzione delle strade, ai servizi sociali. Servizi che da settembre (molto probabilmente) non potranno più continuare a garantire. Il motivo è presto detto. A causa dei tagli voluti dal governo Monti, e, sopratutto, dai tagli previsti dalla recente finanziaria del governo regionale,

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/abolizione-province-sicilia-0#ixzz2al8aKtT3

Province. Il personale seguirà l’attribuzione delle funzioni.

Primo incontro interlocutorio per il tavolo tecnico convocato dall’assessore regionale alla Funzione pubblica Patrizia Valenti sulla riforma delle province che dovrà essere varata entro l’anno.

Nessuno intende non confermare i posti di lavoro – ha detto la Valenti: il personale seguirà l’attribuzione delle funzioni. Questo significa che se le funzioni saranno demandate ai comuni i lavoratori passeranno ai comuni, transiteranno alla Regione, invece, se le funzioni saranno attribuite alla Regione.

Dall’aborto della provincia di Gela alla soppressione delle nove province siciliane

Quando si dice la coerenza!!

6 febbraio 2013 – Rosario Crocetta “salva” le province siciliane, e ne spunta una nuova
[…] Per Crocetta le province sono “luoghi di democrazia e rappresentanza dei cittadini”. Sarà per questo che ne vuole una anche a casa sua: sarebbe spuntato un progetto di riordino che prevede la nascita di una decima provincia siciliana, quella di Gela, casualmente terra natale del governatore (che ne è stato anche primo cittadino). […]

21 febbraio 2013 – Sicilia, addio all’abolizione delle province. Subito tagli alle indennità
La Sicilia rinuncia definitivamente all’abolizione delle province ma annuncia tagli a indennità e consiglieri. […]

27 febbraio 2013 – Dopo il boom elettorale i grillini mostrano i muscoli: «Ora aboliamo le nove province» | La proposta del movimento è quella di creare liberi consorzi tra Comuni, eliminando gli organi politici

3 marzo 2013 – Crocetta: “Abolirò le Province” Un affare da 700 milioni | L’annuncio del Governatore su RaiUno: “Domani il provvedimento”. I costi dei nove enti tra indennità ai consiglieri e stipendi del personale

4 marzo 2013 – Sicilia, la giunta Crocetta vota la cancellazione delle Province

5 marzo 2013 – “Tagliate le province, risparmi per 50 milioni”: Crocetta fa il Grillo | La Regione Sicilia ha abolito le Province e approvato il fondo contro la povertà. Il Governatore illustra in conferenza le delibere approvate dalla Giunta: “Lo abbiamo chiamato ‘pacchetto tsunami’.”

5 marzo 2013 – Sicilia: dal taglio province al Muos, Crocetta ostaggio dei grillini? | In Sicilia il sì all’abolizione delle province: Crocetta deve fare i conti con il M5s

6 marzo 2013 – Abolizione province in Sicilia, caos (non calmo) | Il disegno di legge siciliano che abolisce le province appare un salto nel buio che non tiene insieme l’assetto istituzionale con quello finanziario e contabile

Abolizione province in Sicilia, caos (non calmo)

Il disegno di legge di abolizione delle province in Sicilia, insieme col restante pacchetto, dalle notizie apparse sui quotidiani appare una frettolosa e velleitaria risposta all’ostracismo di piazza nei confronti delle province.

L’iniziativa del governo regionale siciliano appare fortemente viziata da contraddizioni e carenze normative, che rendono praticamente inevitabile andare incontro al caos.

Nulla ci sarebbe da obiettare se in conseguenza dell’abolizione delle province si stabilisse di cancellare del tutto il livello intermedio di governo tra comuni e regioni, passando integralmente il pacchetto di funzioni e competenze ad uno dei due livelli residui. E ancor meno, nulla sarebbe da dire (salvo approfondire i problemi operativi scaturenti da una poderosa riorganizzazione conseguente alla scelta di abolire enti rilevanti come le province) se tali funzioni e competenze fossero assegnati alle regioni, considerando che la loro dimensione travalica i confini comunali.

Invece, il disegno di legge regionale siciliano abolisce le province, ma non cancella il livello intermedio tra comuni e regioni. Infatti, in attuazione dell’articolo 15 dello Statuto regionale, dà il via alla costituzione di “liberi consorzi comunali”….continua a leggere dal sito rilievoaiaceblogliveri

Soppressione delle province e transito del personale ai liberi consorzi comunali ed agli altri “enti locali” della Regione Siciliana

Voglio subito sgombrare il campo da ogni ombra di dubbio.

Il personale delle province regionali che verranno soppresse (sempre che il DDL venga approvato) deve essere tutelato e reimpiegato.

L’art. 15 del DDL n. 268 del 5 marzo 2013 è chiaro.

Esso prevede…..”il trasferimento di personale delle soppresse province regionali ai liberi consorzi comunali ed agli altri enti locali della Regione, nel rispetto della vigente normativa in materia, mantenendo la qualifica di provenienza“.

Quali sono gli “enti locali” della regione?

L’art. 2 del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 – Supplemento Ordinario n. 162) stabilisce quanto segue:

Articolo 2

Ambito di applicazione.

1. Ai fini del presente testo unico si intendono per enti locali i comuni, le province, le città metropolitane, le comunità montane, le comunità isolane e le unioni di comuni.

Ma Bonanni (Cisl) dichiara: «Da diverso tempo la Cisl sostiene l’abolizione delle Province, adesso chiediamo alla Regione dove impiegare i lavoratori. Lo Statuto siciliano non prevede le Province, che sono state istituite dopo per decisione politica. Siamo ansiosi di discutere con il governo regionale su come reimpiegare il personale nei Comuni e nella Regione».

Non avrà letto il testo del DDL, non sa cosa sono gli “enti locali” o si è trattato di un lapsus?

E poi, ammesso e non concesso, in caso di transito dei lavoratori provinciali alla regione, ai fini dell’equiparazione giuridica (“mantenendo la qualifica di provenienza“ – dice il DDL) nessuno si pone il problema di verificare se negli ultimi 30 anni i dipendenti regionali (ultimo concorso interno bandito il 9 maggio 1986) abbiano avuto le stesse opportunità di carriera dei dipendenti provinciali?

DDL n. 268 del 5 marzo 2013 relativo all’abolizione delle province e alla creazione di liberi consorzi comunali

Ecco il DDL n. 268 del 5 marzo 2013 assegnato per l’esame alla Commissione PRIMA.

In attesa di un esame più approfondito del DDL, segnalo alla vostra attenzione l’art. 5 che prevede la stipula di una “Convenzione per l’utilizzo da parte dei comuni e dei liberi consorzi comunali di personale della Regione” e l’art. 15 (norme di attuazione) che prevede…..”il trasferimento di personale delle soppresse province regionali ai liberi consorzi comunali ed agli altri enti locali della Regione, nel rispetto della vigente normativa in materia, mantenendo la qualifica di provenienza“.

Abolizione delle province? Solo gli stolti non cambiano mai idea

Cambiare idea non è reato, per carità.

Anzi. Solo gli idioti non cambiano mai idea, si sa.

Il non tenere conto di una nostra vecchia opinione, a volte, è sinonimo di intelligenza.

Vuol dire mettersi in discussione.

Ma, nel caso dell’abolizione delle province (e non solo), c’è chi avanza il dubbio che Crocetta sia ostaggio dei Grillini…..Sicilia: dal taglio province al Muos, Crocetta ostaggio dei grillini?

Poco più di 3 mesi fa (8 novembre 2012), infatti, Crocetta dichiarava……Sicilia: Crocetta, su Province farò meglio di Monti……”Le mantengo – spiega Crocetta – ma riduco i costi. Faccio il coordinamento dei sindaci e accorpo le funzioni. Tagliare le Questure e le Prefetture non ha senso, se come da noi sono presidi di legalità”.

Con il DDL approvato dalla Giunta e inviato già in Commissione Attività istituzionale dell’Assemblea regionale siciliana, per poi approdare in aula….La Sicilia dice addio alle province regionali…..ma, sul DDL in questione c’è già chi scommette sull’impugnativa del Commissario dello Stato ritenendo che le province siciliane non possano essere abolite con legge ordinaria.