Renzi e i parlamentari del PD discutono del nulla, mentre l’Italia precipita nel baratro

Piazza TienanmenQual’è il dibattito all’interno del governo e tra i deputati filorenziani?

La crisi economica del Paese?

Il crollo dell’occupazione nel Paese e, soprattutto, nel Mezzogiorno?

La povertà in grande ascesa e la inesistente prospettiva della ripresa e della crescita economica?

Assolutamente no!

L’unica preoccupazione del suo governo è quella di limitare la partecipazione popolare alle scelte politiche e democratiche (vedi l’aumento del numero delle firme per chiedere i referendum, lo stesso per presentare progetti di legge d’iniziativa popolare, lo sbarramento all’otto per cento dei voti per avere diritto alla rappresentanza in Parlamento, l’abolizione delle preferenze che privano l’elettore di selezionare il personale politico anche nell’ambito delle proposte offerte dai partiti). Tutte misure tese a limitare il ruolo dell’elettorato attivo e di concentrare sempre più potere alle segreterie dei partiti.

E un fatto di sicuro positivo a fronte del deserto di iniziative popolari tese ad ostacolare il disegno autoritario che viene avanti e che ha origini lontane – dall’esperienza della P2, come abbiamo già ricordato – la raccolta di firme proposta dal Fatto Quotidiano teso a mobilitare la pubblica opinione sulla pericolosità che la politica di Matteo Renzi, in uno con quella di Silvio Berlusconi (il quale rivendica la paternità delle misure costituzionali in discussione), rischia di arrecare alla struttura democratica della Repubblica italiana.

Renzi e i parlamentari del PD discutono del nulla, mentre l’Italia precipita nel baratro

Nuovo record storico del debito pubblico italiano. Ma gli italiani hanno fiducia in Renzi

Il debito pubblico italiano secondo i dati del supplemento al bollettino statistico della Banca d’Italia, segna un nuovo record storico a 2.146,4 miliardi di euro nonostante le misure lacrime e sangue imposte agli italiani.

Resta un mistero la crescita del consenso per il premier. 

Tagli e tasse. Quest’anno solo il 31% degli italiani potrà permettersi una vacanza. In compenso aumenta fiducia in Renzi

VacanzeAnche nel 2014, prosegue purtroppo la forte contrazione della domanda turistica italiana causata dall’incremento della disoccupazione e da un incerto futuro. Secondo le rilevazioni a campione dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, quest’anno, solo il 31% degli italiani partirà per le tradizionali vacanze estive (di almeno una settimana), pari a circa 18,6 milioni di cittadini.

Resta un mistero la crescita del consenso per il premier.