Sicilia e-Servizi “Chiude, anzi no”. E la Regione si ritrova un ufficio doppione

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Nel luglio scorso l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, aveva annunciato sicuro: «Chiuderemo Sicilia e-Servizi». Infatti in estate la spa venne messa in liquidazione e contestualmente fu avviata la creazione di un “Ufficio speciale interno per i servizi informatici della Regione”. Pochi mesi dopo, però, il governo Crocetta decise di mantenere in vita la controllata assumendo per un anno 60 dipendenti del socio privato e creando allo stesso tempo l’Ufficio speciale, che oggi conta altri quaranta dipendenti regionali incaricati di fare sulla carta le stesse cose della spa.

Sicilia e-Servizi. Danno erariale da oltre due milioni: indagati Crocetta, Ingroia

L’inchiesta, coordinata dal viceprocuratore Gianluca Albo, riguarda le assunzioni di 74 dipendenti ex Sisev transitati a Sicilia e-Servizi alcuni dal 23 gennaio scorso, altri dal 4 febbraio. Una passaggio che, secondo i magistrati contabili, appare illegittimo e tale da causare, appunto, uno spreco. Un danno alle casse della pubblica amministrazione. Assunzioni considerate “illecite” per diverse ragioni.

Quelle assunzioni, infatti, secondo i pm contabili sono avvenute “in violazione del divieto legale e amministrativo di assunzione; senza alcuna preventiva valutazione del fabbisogno del personale e senza alcuna preventiva pianificazione dell’attività di Sicilia e-Servizi, società in liquidazione; nonostante la giunta avesse ribadito il divieto di reclutamento in Sicilia e-Servizi di personale dalla società privata (il cosiddetto popolamento) e previsto la istituzione di una struttura tecnica con personale regionale per svolgere le attività informatiche di Sicilia e-Servizi” (leggasi Ufficio per l’attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l’attività informatica della regione e delle pubbliche amministrazioni regionali).

Ingroia pronto a rilanciare Sicilia e-Servizi. Abortisce prima di nascere l’Ufficio Informatico?

Sicilia e-Servizi ha le vite di un gatto. E nonostante gli ultimi governi ne avessero sancito la fine, la liquidazione, lo scioglimento, eccola ancora in piedi. Ancora pronta a ripartire. Addirittura a rappresentare, stando alle parole dell’attuale guida della società, Antonio Ingroia, “un gioiello della Regione”.

Eppure, appena pochi mesi fa, le idee dell’esecutivo erano diverse.

È stato, addirittura, istituito “l’Ufficio per l’attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l’attività informatica della regione e delle pubbliche amministrazioni regionali” (art. 35 L.r. 15 maggio 2013 n. 9.

Che fine farà dopo la corsa alla ricerca della raccomandazione per farne parte?

Ma, intanto, prosegue l’indagine della Corte dei Conti sulle partecipate.

La Procura regionale della Corte dei conti sta passando ai raggi X le assunzioni fatte dalle società partecipate e quelle nell’ambito del progetto Spartacus affidato al Ciapi di Priolo, dove sono arrivati i finanzieri. Dubbi su una norma dell’ultima Finanziaria, ma la Regione precisa: “Non sana le assunzioni effettuate dal 2010”.

Partecipate. Salva Sicilia e-Servizi. Contratti a tempo per i 76 lavoratori

Il presidente Crocetta aveva annunciato che avrebbe chiuso quasi tutte le società regionali e che avrebbe risparmiato un miliardo di euro. Ciò non avverrà. Ma sono in arrivo novità sul personale e sulle procedure di liquidazione. Eccole.

Sciopero dei lavoratori di Sicilia e-Servizi a rischio stipendi e tredicesime dei regionali

Quando sembrava che tutto fosse stato risolto, almeno per dicembre (stipendi e tredicesime erano già stati elaborati dalla Funzione Pubblica), è piombata come un fulmine a ciel sereno  la notizia che uno sciopero dei lavoratori di Sicilia e-Servizi mette a rischio stipendi e tredicesime dei regionali.

Il blocco dei server e dei programmi gestiti dalla società, infatti, non consente di effettuare i passaggi successivi (es. passare i mandati).

Sicilia e Servizi: Stipendi e pagamenti fornitori a rischio. La reazione del Cobas/Codir

 Palermo, 4 dicembre 2013

<<La gravissima notizia, diffusa da alcuni organi di stampa, secondo cui sarebbero a rischio gli stipendi e i pagamenti dei fornitori della Regione siciliana, se fosse vera, rappresenterebbe l’epilogo di una vicenda che dimostrerebbe, ancora una volta, come “Sicilia e servizi” sia un’altra società regionale partecipata da cancellare. Su alcuni di questi lavoratori di Sicilia e servizi, infatti, permarrebbe il dubbio che siano stati assunti, oltreché per la competenza, anche per il requisito fondamentale di essere parenti di deputati o alti burocrati, forse frutto di una politica malata che rischia di mettere in ginocchio definitivamente l’economia dell’Isola. Il presidente della regione, Rosario Crocetta, se la verifica di tali notizie risultasse vera, intervenga immediatamente nella vicenda per ripristinare la legittimità nell’agire e verifichi anche se le procedure di assunzione di tutto il personale abbia seguito le procedure previste dalla legge per le società a finanza pubblica derivata. Nessuna solidarietà potrebbe, infatti, esprimersi a chi “gioca con il pane” di ventimila lavoratori regionali e migliaia  di fornitori della Regione che aspettano di essere pagati per prestazioni già effettuate.>> Questo il contenuto di una nota diffusa dal sindacato Cobas/Codir.

A gennaio niente stipendio e pensioni? Alla Regione si va verso il blocco dei sistemi informatici

Quest’anno attenzione agli acquisti di Natale.

Nel passaggio di gestione da Sicilia e-Servizi agli assessorati previsti disagi nel pagamento stipendi.

È scattato il countdown che potrebbe portare il 23 dicembre alla paralisi di tutti i sistemi informatici regionali e, a cascata, delle attività collegate in Comuni e Province.

Lo stesso amministratore della Venture, Giuseppe Bosco, ha elencato nella lettera ben 28 sistemi informatici che potrebbero fermarsi il 23 dicembre. Si bloccheranno i pagamenti degli stipendi ai regionali e delle pensioni agli ex dipendenti, le prenotazioni informatizzate presso Asp e ospedali, i sistemi che regolano le attività dei medici di famiglia e dei pediatri. Si fermeranno in particolare i mandati di pagamento della Regione, ormai del tutto informatizzati, e anche i sistemi che gestiscono le centrali operative del 118 e i centri trasfusionali. In tilt pure la gestione delle tessere sanitarie e l’intero portale www.regione.sicilia.it. Stop pure ai sistemi informatici che garantiscono la protocollazione delle pratiche e la contabilità regionale.