Ars, approvato il taglio degli stipendi dei deputati. Secondo il M5S si tratta di “Tagli alla siciliana”

L’Ars approva il ddl che recepisce – senza mai citarlo formalmente – il decreto Monti. Mantenuto il legame col Senato. Ma le indennità dei parlamentari scendono a 11.100 euro lordi. Rimangono i vitalizi e l’assegno di fine mandato. Ridotti i finanziamenti ai gruppi, salvo il personale. Ma solo per questa legislatura.

Il capogruppo dei pentastellati critica i tagli varati da Sala d’Ercole: “L’Aula ha mantenuto i suoi privilegi”.

La spending review dell’Ars. Il buongiorno si vede dal mattino….. Si parte dalla “legge Savona”.

Approda in Aula la norma con la quale l’Ars avrebbe dovuto recepire il “decreto Monti”. Si partirà dalla “legge Savona”. Ma sono stati presentati decine di emendamenti. Intanto, in fibrillazione il personale dei gruppi parlamentari: il taglio dei fondi e la riduzione del numero dei deputati mette a rischio il loro posto di lavoro.

La spending review dell’Ars. Crocetta. Tagli pure per il Segretario Generale

Crocetta. Alla Regione ho ridotto del 20% le indennità dei dirigenti. All’Ars invece il segretario generale guadagna 600 mila euro all’anno e un usciere riceve fino a 7 mila euro al mese, più del presidente della Regione.

Resta, invece, un mistero di quanto si sia ridotto lo stipendio il presidente che aveva dichiarato pubblicamente a Ballarò che lo avrebbe dimezzato.

Statali. Favorire la mobilità armonizzando contratti e retribuzioni nei vari settori del pubblico impiego

Si studierà un percorso simile anche alla Regione Siciliana?

Verranno eliminate le differenze retributive tra i vari dipartimenti?

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Un apposito gruppo di lavoro si occuperà di studiare l’armonizzazione del sistema retributivo e contrattualistico.

Di fatto proprio le differenze di trattamento tra un’amministrazione e l’altra sono uno dei principali ostacoli alla mobilità, anche quando al lavoratore non viene chiesto di spostarsi in un’altra città. Un esempio può essere illuminante.
La Presidenza del Consiglio sta cercando di riportare 33 dipendenti del Dipartimento del Turismo al ministero dei Beni culturali, dal quale si erano spostati circa sei anni fa. Ma questo ritorno non è indolore: comporta una perdita di circa 3-400 euro al mese, perché storicamente Palazzo Chigi garantisce condizioni ` economiche migliori, anche a parità di lavoro svolto.
Con il provvedimento adottato, che inevitabilmente fronteggerà proteste e ricorsi, viene tra l’altro cancellato nel caso specifico un privilegio storico, il diritto di opzione per l’amministrazione con il trattamento più favorevole. D’altra parte, in molti casi in cui dipendenti transitavano verso amministrazioni più “povere” queste hanno dovuto comunque garantire in qualche modo il mantenimento delle condizioni precedenti. Anche di questi nodi si dovrà occupare la squadra di Cottarelli.

Il Messaggero – Statali, per spingere la mobilità nel mirino contratti e stipendi

Tagli agli sprechi per stabilizzare i precari. Ma gli amministratori si aumentano i compensi. Dove si taglierà?

Con gli amministratori comunali di svariati comuni che, nonostante il dissesto finanziario, continuano ad approvare in sordina delibere dal titolo “Rideterminazione dei compensi” per aumentarsi indennità e gettoni di presenza, e con i deputati dell’Ars che che evitano i tagli agli stipendi previsti dal Decreto Monti,  in barba al clima generale di austerità e spending review, restano pochi dubbi su chi dovrà sopportare l’eventuale peso delle stabilizzazioni.

“È in corso un’analisi dettagliata per verificare in quali capitoli è ancora possibile tagliare qualcosa”, dice l’assessore Valenti.

Anche questa è spending review?

Nelli Scilabra ieri ha votato alla Facoltà di giurisprudenza per il rinnovo degli organi dell’Ateneo. Ma per raggiungere l’università ha usato la vettura di servizio, scatenando la protesta di alcuni colleghi-studenti. La replica: “L’auto doveva accompagnare l’assessore in aeroporto, in vista di un impegno al ministero. Quella sosta era di passaggio”.

La spending review per i soliti fessi. Resistenze indecorose da parte dei deputati al taglio degli stipendi

Il presidente della commissione Spending review, Riccardo Savona, si dice disposto a cancellare la norma che quasi dimezza gli stipendi agli assessori tecnici. Il Pd la difende. E nel frattempo il gruppo Drs chiede che oltre alle buste paga degli onorevoli vengano tagliate le spese per il personale comandato in servizio presso la presidenza dell’Ars. E così il disegno di legge approvato in commissione mercoledì va verso l’aula in un clima da tutti contro tutti.

In arrivo una task force e un (altro) commissario per la “spending review”. Che Dio ci aiuti!

A Cernobbio il Ministro dell’Economia dice che il rigore non sarà allentato e il governo pensa di chiamare un esperto, a spese dei contribuenti, per tagliare gli sprechi dello Stato. Ma che fine ha fatto Bondi?

È in arrivo, inoltre, una task force con Bankitalia, Istat e Corte dei Conti per i tagli alla spesa pubblica.

Esuberi o stabilizzazioni nella P.A.? Il Governo Letta procede senza logica

Che nessuno dei Ministri del Governo Letta stia brillando particolarmente, è ormai chiaro. L’impressione è che si tiri solo a campare.

L’unico ministro che pare essere più attivo è il Ministro della Funzione Pubblica Giampiero D’Alia. Il problema è che l’ordine e il filo logico degli obiettivi che si propone non appare nettissimo.

Da un lato, infatti, ha dichiarato che intende proseguire il controllo della spesa per il personale pubblico, l’attuazione della spending review….Pa, il neoministro D’Alia: spending review sì, ma della burocrazia….. e la riduzione delle dotazioni organiche….Statali: «Esuberi inesorabili», dall’altro parla di stabilizzazione dei precari….Stabilizzazioni, atto secondo.

Le stabilizzazioni avverrebbero mediante concorsi definiti un po’ furbescamente “pubblici”, ma sostanzialmente riservati ai “precari” della pubblica amministrazione….Stabilizzazioni. Pronto il Dl che blinderà 270mila lavoratori a termine. Fino al 2015 concorsi riservati a precari Pa.

Ciò ha fatto insorgere l’ex ministro della Funzione Pubblica Brunetta….P.A./ Brunetta: Letta blocchi D’Alia su concorsi ad hoc precari.

La risposta di D’Alia non si è fatta attendere….Pa, D’Alia a Brunetta: Norme lavoro pubblico in linea con le sue.

La verità è che D’Alia ha dimenticato in fretta quanto dichiarato al momento della sua nomina a ministro “Il Governo punterà a incentivare i dipendenti pubblici che fanno il proprio dovere e a isolare chi non lavora – dice il Ministro al Gr1 – “La crescita economica dipende anche dal tasso di efficienza della Pubblica Amministrazione, perché le imprese investono solo se hanno la possibilità di dialogare con uno Stato trasparente ed efficiente. Per questo, l’obiettivo sarà far crescere il livello di produttività nel pubblico impiego, incentivando i dipendenti pubblici che fanno il loro dovere e isolando coloro i quali invece, non lavorando, creano sacche di inefficienza e di corruzione. La parola d’ordine sarà distinguere tra chi lavora e chi non lavora”…..D’Alia: “Spending review della burocrazia. E valorizzare chi lavora”

Dipendenti di ruolo esclusi dai concorsi? La valorizzazione dei dipendenti pubblici resta lettera morta.

“Il Governo punterà a incentivare i dipendenti pubblici che fanno il proprio dovere e a isolare chi non lavora – dice il Ministro al Gr1 – “La crescita economica dipende anche dal tasso di efficienza della Pubblica Amministrazione, perché le imprese investono solo se hanno la possibilità di dialogare con uno Stato trasparente ed efficiente. Per questo, l’obiettivo sarà far crescere il livello di produttività nel pubblico impiego, incentivando i dipendenti pubblici che fanno il loro dovere e isolando coloro i quali invece, non lavorando, creano sacche di inefficienza e di corruzione. La parola d’ordine sarà distinguere tra chi lavora e chi non lavora”.

Purtroppo l’abolizione dei concorsi interni (progressioni verticali) e il congelamento delle progressioni orizzontali rischia di demotivare ulteriormente il personale.