Professionista multato di 5 mila euro per aver pagato le tasse in anticipo

Recita un antico adagio siciliano “morti e pagamenti cchiù tarda chi si pò” ma, probabilmente, il malcapitato lo sconosceva.

Un libero professionista dovrà pagare una multa di 5 mila euro per aver pagato in anticipo le tasse

E’ successo a Salvatore Leonardi, ingegnere sessantenne di Catania, che si è visto recapitare una cartella esattoriale a nome suo di 5 mila euro.

Un paradosso tutto italiano. L’uomo, che lavora come consulente tecnico per una banca, avrebbe anticipato il pagamento di quanto dovuto nel 2010 nell’anno 2009.

Le tasse occulte a carico dei cittadini

DA OGGI tenere anche il cellulare spento può avere un costo, con Tim e Vodafone. Diventano infatti a pagamento, solo per gli utenti di questi due operatori, gli sms di notifica chiamata. Sono quelli che avvisano quando un numero – che abbiamo cercato di chiamare – è di nuovo raggiungibile o se qualcuno ha provato a telefonare al nostro numero senza riuscirci.

Altro che pensioni d’oro. Il governo Crocetta tassa anche i pensionati con reddito di 33 mila €

Sono circa 8.100 i pensionati della Regione costretti a pagare il contributo di solidarietà introdotto dal governo Crocetta.

Il balzello comincerà ad applicarsi ai 6352 pensionati con fascia di reddito fra 32.589 e 50 mila euro annui: per loro una aliquota del 4 per cento.

Taglio di stipendi, aumento delle tasse, aumento della disoccupazione. E si stupiscono che i consumi scendono

PoveroI quotidiani danno la notizia quasi con stupore. “I consumi delle famiglie sono ancora in calo, scesi al minimo dal 2004”.

Secondo quanto riporta l’Istat, nel 2013, la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.359 euro: il 2,5% in meno dell’anno precedente. 

Il 65% taglia sulla qualità del cibo, scende l’acquisto di carne. Operai e coppie con due figli i più colpiti dalla crisi. 

Crollo di abbigliamento e calzature: -8,9%.

A registrare il persistere della crisi anche i dati della Banca d’Italia: a maggio i prestiti bancari sono scesi del 3,2% (ad aprile era del 3,1%).

 In Trentino spese più alte, in Sicilia più basse.

Posso capire i politici che cercano di nascondere la realtà per evitare perdite di consenso. Ma come fanno a stupirsi (o a dare la notizia senza un minimo di commento) economisti, quotidiani e giornalisti economici di fronte a questo dato inconfutabile senza mettere in correlazione il fatto che restano sempre meno soldi nelle tasche degli italiani?

I nostri pensionati sono i “più tartassati d’Europa” ma qui il “ce lo chiede l’Europa” non si applica

Fondo-PensioneDal 2008, in 6 anni, un pensionato italiano ha perso 1.419 euro di potere d’acquisto, oltre 118 al mese. Lo calcola il presidente il Confesercenti, Marco Venturi secondo il quale sono “118 euro sottratti ogni mese ai consumi. L’Italia è il solo Paese della Ue in cui i pensionati pagano in proporzione più tasse di quando erano attivi”.

Ma questa riforma l’Europa non ce la chiede e non rientra nell’agenda di Renzi.

Tagli e tasse. Quest’anno solo il 31% degli italiani potrà permettersi una vacanza. In compenso aumenta fiducia in Renzi

VacanzeAnche nel 2014, prosegue purtroppo la forte contrazione della domanda turistica italiana causata dall’incremento della disoccupazione e da un incerto futuro. Secondo le rilevazioni a campione dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, quest’anno, solo il 31% degli italiani partirà per le tradizionali vacanze estive (di almeno una settimana), pari a circa 18,6 milioni di cittadini.

Resta un mistero la crescita del consenso per il premier. 

Il Governo vara la rivalutazione delle rendite catastali. Le imposte sulle case aumenteranno fino a 10 volte

L’operazione “Riordino Catasto” è appena partita e già c’è il fondato rischio di aumenti del prelievo fiscale. Le rendite catastali, infatti, verranno nuovamente allineate ai valori di mercato e, in virtù di ciò, sono destinate a crescere fino a dieci volte.

Ma cresce la fiducia degli italiani in Renzi.

Fisco, Italia seconda nella Ue per aumento tasse

StipendiL’Italia, dopo l’Ungheria, è il Paese europeo che tra 2011 e 2012 ha visto la pressione fiscale salire di più rispetto al Pil: dal 42,4% al 44%. E’ quello che emerge dai dati Eurostat sui “trend della tassazione nella Ue”, diffusi lunedì. A incidere di più sulle entrate fiscali, sottolinea l’istituto di statistica, è il prelievo sul lavoro, che pesa per il 51,1% (52% nel 2011). In linea, comunque, con la media dell’Europa a 28, pari al 51%, e sotto quella dell’Eurozona, dove il cuneo fiscale medio è del 53,3% mentre l’imposizione sui consumi è solo al 26,8% (dal 27,3% del 2011) e quella sui capitali si ferma al 20,2%.

Anche considerando l’Unione Europea a 28 la tassazione sul lavoro rappresenta, sempre su dati 2012, la maggiore fonte di entrate tributarie, seguita da quella sui consumi (28,5%) e quella sul capitale (20,8%). Tra i Paesi con la maggiore imposizione sul lavoro ci sono Svezia (58,6%), Olanda (57,5%), Austria (57,4%) e Germania (56,6%), mentre gli unici ad essere sotto il 40% sono  Bulgaria (32,9%), Malta (34,6%), Cipro (37,1%) e  Regno Unito (38,9%). Nel complesso l’Italia è al sesto posto nella classifica per il peso di tasse e imposte tra i paesi europei.

Nel dettaglio, la pressione fiscale nell’eurozona è aumentata al 40,4% del Pil nel 2012, dal 39,5% del 2011, mentre nel complesso dell’Ue è cresciuta dal 38,8% al 39,4%. Tra gli altri Paesi, invece, gli incrementi maggiori tra il 2011 e il 2012, dopo Ungheria (dal 37,3% al 39,2%) e Italia, si sono registrati in Grecia (dal 32,4% al 33,7%), Francia (dal 43,7% al 45%), Belgio (dal 44,2% al 45,4%) e Lussemburgo (dal 38,2% al 39,3%). Le maggiori cadute della pressione fiscale si sono verificate in Portogallo (dal 33,2% al 32,4%), Regno Unito (dal 35,8% al 35,4%) e Slovacchia (dal 28,6% al 28,3%).

Fonte: http://www.lavorofisco.it/fisco-italia-seconda-nella-ue-per-aumento-tasse.html?utm

Tasi più cara dell’Imu in 12 città capoluogo. Palermo tra queste. Rinvio in molti comuni

EuroSono 12 su 32 le città  capoluogo dove la Tasi si pagherà più dell’Imu pagata nel 2012.

Le città dove si pagherà di più sono, al momento, Bergamo, Ferrara, Genova, La Spezia, Macerata, Mantova, Milano, Palermo, Pistoia, Sassari, Savona, Siracusa.