Taglio degli stipendi ai dirigenti? Coro di sì bipartisan

BLOC NOTES. REGIONE, BUROCRATI E PRIVILEGI

BLOC NOTES. REGIONE, BUROCRATI E PRIVILEGI
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DAVIDE FARAONE (PD)
“UN TETTO AGLI STIPENDI DEI DIRIGENTI REGIONALI”

«Il presidente del Consiglio guadagna 116 mila euro all’anno. Perché non introdurre il tetto dei 150 mila euro per i dirigenti generali della Regione siciliana? Nell’ambito di una riforma dell’intera amministrazione, è necessario riparametrare i compensi. Si riveda la legge regionale con la quale, unico caso in Italia, si è creata una enorme sperequazione. Un esempio: la media di salario accessorio percepito dai dirigenti regionali non solo è maggiore rispetto a quello percepito dai colleghi delle altre Regioni, ma è anche più alto rispetto a quanto percepito da centinaia di migliaia di lavoratori pubblici… In Sicilia il rapporto tra numero di dirigenti e di abitanti è il più alto d’Italia, pari a uno su 9, mentre in Lombardia é di uno su 14 con il doppio degli abitanti». 25 aprile 2014

MAURIZIO BERNAVA (CISL)
“PREMI SOLO IN BASE ALL’EFFICIENZA”

“È necessario fissare un tetto agli stipendi dei dirigenti generali della Regione, per i quali si potrebbe stabilire un limite di 140 mila euro l’anno. E, ancora, si potrebbe collegare il salario accessorio al raggiungimento di particolari obiettivi in termini di efficienza, produttività e lotta agli sprechi. I contratti dei manager sono di tipo privato: vengono firmati, cioè, tra l’amministrazione e il direttore generale. La Regione potrebbe, dunque, ridurli tranquillamente”. 26 aprile 2014

GIOVANNI PISTORIO (UDC)
“TROPPI DIRIGENTI, MA SOLO POCHI HANNO GRANDI RESPONSABILITÀ”

“I dirigenti sono troppi e tutti hanno lo stesso stipendio. Ma bisogna ammettere che alcuni sono dirigenti solo formalmente, mentre ce ne sono altri che con la stessa retribuzione hanno responsabilità enormi guadagnando solo 2500 euro al mese. I dirigenti hanno un loro status giuridico e non possiamo degradarli. Possiamo, invece, sul piano contrattuale esaltarne la produttività, la responsabilità e l’efficienza. Una parte importante del salario deve essere connessa al risultato. C’è la necessità di un riequilibrio e nessuno anche in Sicilia può sottrarsi ad un’operazione risparmio, ma bisogna affrontare l’argomento con buonsenso. Nella pubblica amministrazione ridurre gli stipendi non basta, occorre una seria riforma della macchina amministrativa siciliana”, spiega Pistorio. 27 aprile 2014

CLAUDIO BARONE (UIL)
“BASTA PREMI A PIOGGIA, SI VALUTINO DAVVERO I MERITI”

“La vera anomalia degli stipendi dei dirigenti consiste proprio nella gestione dei premi. I premi di risultato valgono il 30 per cento del salario accessorio, di quella parte dello stipendio, cioè, legato alla funzione effettivamente svolta. I premi si dovrebbero assegnare quando si raggiunge il massimo dell’obiettivo prefissato. Ma in Sicilia, da molti anni, questa valutazione è distribuita a pioggia, a beneficio, cioè, di tutti i dirigenti indistintamente. Nelle altre regioni non è così. Dobbiamo recuperare il valore incentivante del premio che si perde se è garantito a tutti automaticamente. Anche i dirigenti del resto d’Italia prendono i premi sul salario accessorio se raggiungono obiettivi prefissati, ma non si verifica che tutti hanno sempre il 100 per cento dei target previsti”. 28 aprile 2014

MICHELE PAGLIARO (CGIL)
“TROPPE PROMOZIONI PER CLIENTELISMO

«La Lombardia ha un dirigente ogni 45 mila abitanti, la Sicilia 1 ogni 2.500. Cifre che mettono in evidenza l’irresponsabilità della classe politica che continua a non affrontare il tema della riforma della pubblica amministrazione. Abbiamo denunciato che la responsabilità di tutte queste promozioni più che sindacale è politica, di chi, cioè, ha fatto del clientelismo la propria fortuna. Una classe politica che, da un lato, ha avvantaggiato burocrati amici e, dall’altro, ha allontanato quelli scomodi». 29 aprile 2014

GIANCARLO CANCELLERI (M5S)
«ALLA REGIONE 700 DIRIGENTI CON STIPENDI E PENSIONI D’ORO»
«Alla Regione sono più di settecento i dirigenti con stipendi d’oro, che si dispongono in una forbice compresa tra un minimo di 80 e un massimo di oltre 200 mila euro lordi l’anno… C’è pure una parità di trattamento tra la condizione dei lavoratori attivi e dei pensionati. Non solo, dunque, stipendiati ma anche pensionati d’oro: si va da un “minimo” di 80 a un massimo di 200 mila euro lordi… Nella Finanziaria avevamo lanciato l’idea di tagliare le retribuzioni degli stipendiati d’oro e di stabilire un tetto massimo di 4 mila euro netti al mese per tutti i dirigenti pubblici. Coi risparmi avremmo pagato una parte del mutuo per i debiti con le imprese». 30 aprile 2014

FRANCESCO CASCIO (NCD)
“SI VALUTI DAVVERO LA PRODUTTIVITÀ»
«Negli ultimi anni c’è stato un leggero ridimensionamento delle retribuzioni dei direttori. Con la Finanziaria di due anni fa fu imposto il tetto dei 250 mila euro l’anno. Prima gli stipendi erano ancora più alti. Sono d’accordo con la proposta di Faraone: il tetto dei 150 mila euro mi sembra equo… In Sicilia il salario accessorio e i premi dovrebbero essere collegati a obiettivi di produttività, come avviene nelle altre regioni. La Regione, in un’ipotetica scala di parametri da raggiungere, dovrebbe inserire al primo posto la verifica della spesa dei fondi comunitari. Solo per fare un esempio, il dirigente che impegna solo il 10 per cento dei soldi europei non dovrebbe essere pagato come uno che ne ha saputo spendere il 90 per cento». 2 maggio 2014 

Fonte: http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/341137/

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Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir