Torna lo smart working fino a un massimo della metà delle ore di lavoro di ciascun dipendente del Comune di Palermo. Il segretario generale Antonio Le Donne ha firmato una direttiva che da oggi e fino al 31 marzo autorizza il lavoro agile per i circa 6.500 dipendenti di Palazzo delle Aquile, alla luce dei frequenti casi di contagi Covid che in questi giorni hanno fatto chiudere per sanificazione diversi uffici, con servizi a singhiozzo. Tra gli ultimi casi la sanificazione di due piani del polo tecnico e di una parte della direzione generale di palazzo Palagonia e anche dell’Ottava circoscrizione e i servizi cimiteriali di via Lincoln.
Il provvedimento, sollecitato dai sindacati che avevano chiesto anche mascherine e protezioni, mette però dei paletti rigidi. Innanzitutto, lo smart working riguarderà un massimo del 49 per cento delle ore di servizio e dovrà essere richiesto formalmente dal dipendente, mentre il dirigente di riferimento dovrà valutare se le sue mansioni possono essere svolte in remoto “in ragione della natura delle attività e delle competenze e abilità informatiche”. Con ciascun dipendente dovrà anche essere sottoscritto un accordo individuale nel quale saranno indicate “le fasce orarie di reperibilità, quelle di contattabilità e quelle di disconnessione”. E in ogni caso sarà privilegiato “il criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione in presenza” e i dirigenti dovranno garantire l’apertura e il presidio degli uffici per cinque giorni la settimana.