Trasferimenti dei dipendenti regionali. Faraone: «Basta con i privilegi»

Faraone sui trasferimenti
Giornale di Sicilia del 6 ottobre. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Il sottosegretario Davide Faraone attacca i sindacati sulla mobilità dei dipendenti regionali, lo fa scrivendo su Facebook dopo la rottura delle trattative con l’Aran e il via libera alla circolare firmata dall’assessore al Personale, Giovanni Pistorio, che detta le nuove regole per i trasferimenti. «Ci sono uffici strapieni – scrive Faraone – , portinerie stracolme di personale che pensa a come ”riempirsi” la giornata e altri invece in affanno per firmare una delibera, o addirittura chiusi – nel caso di alcuni musei, ad esempio – che non riescono a fornire servizi essenziali ai siciliani. Ma veramente i diritti dei lavoratori vengono negati se ci si muove a pochi chilometri di distanza?».

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Trasferimenti dei dipendenti regionali. Faraone: «Basta con i privilegi»”

  1. Caro Faraone lo scandalo e il privilegio è tenere distaccati “imboscati” all’Assessorato Beni Culturali 10 dipendenti della Protezione Civile di Palermo(geometri/ingegneri/architetti/funzionari tecnici) dimenticati e inutilizzati e con compiti meramente amministrativi, mentre il Direttore Foti chiede personale….???? Mentre la Sicilia sprofonda nelle emergenze…..bhoooooooooooo
    Si ricorda che prima della mobilità selvaggia e indiscriminata, forse si dovrebbero prendere le piante organiche e fare rientrare tutti distaccati ai Dipartimenti di appartenenzaaaaaaaaaaa
    Cari Sindacalisti vigilate please, non è difficile o no ..????

  2. GIUSTO.FARAONE, MA PAGATECI IL FAMP CHE E’ INIZIATA LA SCUOLA E CI VOGLIONO I SOLDI PER LIBRI,VESTIARIO E BENI DI PRIMA NECESSITA E FINITELA CDON LE CHIACCHERE, SIAMO STANCHI E STUFI DELLA STESSA MINESTRA.

  3. Con il fallimento totale della mobilità, bisogna (sindacati) elaborare una proposta capace di impedire che per esempio votino una leggina che azzerino i 50 km.
    Penso per esempio di portare il lavoro li dove c’è il personale, magari dopo un percorso di riqualificazione e di aggiornamento del comparto.
    Come si può pensare per esempio, di attribuire nuov mansioni a gente che non ha le dovute competenze, più che velocizzare la spesa, la rallenta e di molto anche.
    Ma questo pare che non interessa a nessuno.
    I sindacati non possono solo limitarsi a dire no, magari sperando che l’assessore di turno va avanti da flop, a flop, (cosa che è successo fino ad oggi).
    Solo dei sprovveduti potevano pensare che con il limite dei 50 km avrebbero risolto un solo problema.

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